Un ragazzino di 19 anni ha causato danni per milioni di euro ad un sito di gambling online. Il 19enne britannico Max Withehouse, in modo del tutto intenzionale è stato l'autore di numerosi attacchi DDoS nei confronti di un bookmaker (rimasto anonimo in questa vicenda giudiziaria). L’azione è stata definita dai media “dirompente”, a testimonianza dei danni creati.
Ma è noto che negli ultimi 12 mesi, diverse piattaforme online hanno subito cruenti attacchi hacker: Betfair, PokerStars, Unibet guidano una lista molto lunga di società vittime.
Max Whitehouse è stato sorpreso dalla polizia inglese perché si vantava delle sue "imprese" sui social media, usando un account di sua madre. In particolare aveva annunciato un attacco informatico due anni prima di metterlo in atto.
E' stato condannato ad un anno di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di una ammenda di 18.000 sterline. Il problema per lui sarà la successiva richiesta danni che verrà presentata dal sito di gioco preso di mira dal 19enne.
Nella sua abitazione, la polizia ha anche rinvenuto "armi" illegali comprate online in Cina e diverse bombole di gas. Il suo avvocato Adrian Reynolds l'ha definito: "un reato dettato da un'ingenuità sconcertante".
Il ragazzino ha pianto e si è pentito dinanzi al giudice Michael Stokes che ha dichiarato: "ha vissuto una realtà virtuale e non reale. Ho apprezzato il fatto che non volesse vendere le armi. Viveva una vita attraverso uno schermo piuttosto che all'esterno. Dovrebbe praticare uno sport come il rugby".
Il giudice ha preferito sospendere la pena per un motivo chiaro: "rinchiudere l'adolescente in carcere in compagnia di criminali incalliti potrebbe essere altamente dannoso".