Una delle doti che vengono riconosciute ai giocatori più forti è quella di essere capaci di letture apparentemente incredibili, grazie alle quali sono poi in grado di compiere giocate straordinarie.
In questo senso, scegliere di chiamare un all-in avversario non avendo in mano che dieci carta alta suona come poco meno di una follia, eppure è quello che hanno deciso di fare tre professionisti come Stu Ungar, Kirill Gerasimov e Ben “Sauce123” Sulsky, sebbene in contesti molto diversi.
La prima mano vede coinvolto proprio Ungar nel 1992, quando sta giocando un cash game heads-up dai limiti $200/$400 contro Mansour Matloubi, vincitore un paio di anni prima del Main Event WSOP.
Qui Stu decideva di aprire il gioco con 10-9 off, venendo chiamato dall'avversario con 5-4 off. Su flop 3-3-7 rainbow, Ungar va in continuation bet e Matloubi chiama, entrambi checkano di fronte al K che cade al turn, e di fronte alla Q piovuta al river Ungar si trova a fronteggiare un all-in da 32.000 dollari dell'avversario dopo il suo check. Incredibilmente, chiama dopo aver praticamente detto a Mansour che carte avesse in mano, e alimentando ancora di più la propria leggenda.
Qualche anno dopo, nel 2005, sarà Kirill Gasimov a mostrarsi affezionato ad una mano simile. In un evento shootout delle WSOP, dove il russo finirà a premio, arriverà allo showdown contro un avversario, mostrando per errore 10 6 su board a k j x x.
Conoscendo così le sue carte l'opponent, con circa la metà delle sue fiches, decise di andare all-in, solo per essere chiamato dal giocatore russo e mostrare così un misero 7-2 off...
Venendo a tempi più recenti, poco più di un anno fa su Full Tilt Poker andò in scena un'interessante mano fra Scott “UrnotINdanger2” Palmer e Ben “Sauce123” Sulsky, ovvero due dei più stimati giocatori di No Limit Hold'em cash game al mondo.
Seduto ad un tavolo heads-up $100/$200, “Sauce123” decide di chiamare in posizione la 3-bet avversaria con 10 8 , e di fronte ad un flop che recita k q 2 si limita a chiamare anche la continuation bet. Al turn, un 3 , Scott Palmer punta di nuovo ma Ben Sulsky non molla. Quando il 6 cade al river, “UrnotINdanger2” va all-in coprendo il suo avversario, e “Sauce123” decide per un hero call non avendo altro che ten high, ancora una volta.
Stavolta però la storia non ha un lieto fine, perché per ironia della sorte Scott Palmer è sì in bluff, ma grazie a j 10 incamera comunque un piatto da 65.000 dollari: del resto, con dieci carta alta non si può pretendere di vincere sempre...