Gus Hansen continua a raccontare attraverso il proprio blog la sua vita lontana dal poker, ma non troppo: in questo momento il campione danese si trova infatti a Las Vegas, dove si sta dedicando a partite di cash game high stakes che tuttavia sembrano solo lo sbiadito ricordo di quelle giocate un tempo.
Che l'azione nell'ambito di queste partite si fosse impoverita lo sapevamo già, basti ricordare gli appelli di Doyle Brunson ad abbandonare Las Vegas o quanto la cronaca ci ricordi che il nuovissimo Aria Casino abbia scalzato in cima alla lista delle preferenze di molti professionisti quello che fino a qualche anno fa era il tempio indiscusso del poker a Sin City, ovvero il Bellagio.
E' proprio qui che si trova la celeberrima Bobby's Room – la saletta riservata dove le partite di cash game vedono protagonisti molti volti noti e l'accesso è riservato a pochissimi – ma Gus ha avuto modo di constatare in prima persona quanto l'aura leggendaria che si celava dietro quella porta abbia subito negli ultimi tempi un durissimo colpo.
“Se cinque anni fa mi aveste raccontato che nella Bobby's Room si stava giocando con limiti $6.000/$12.000 o anche superiori, vi avrei risposto che quella sì che era una bella partita! Solitamente giocavamo limiti come il $4.000/$.8000, ma adesso giochiamo al massimo con bui $800/$1600. Chi avrebbe mai detto che i limiti del gioco high stakes sarebbero diminuiti a tal punto?”.
Hansen ammette che la crisi bancaria statunitense e non solo del 2008 unita al Black Friday abbiano inevitabilmente inciso su questo scenario, ma non può comunque esimersi dal guardare con occhio nostalgico alle partite che furono, di cui era evidentemente protagonista.
Un'involuzione che per certi aspetti è avvenuta anche nel poker online, sebbene in misura minore, ma per quanto sia inevitabile che i protagonisti a questi livelli cambino così come le partite giocate, Gus Hansen al di là degli annunci non sembra avere alcuna intenzione di passare la mano...