Nel decreto sul Betting Exchange (in notifica alla Commissione Europea) AAMS ha introdotto una novità rivoluzionaria per il mercato italiano: la previsione di un fondo di liquidità comune per tutti i giocatori residenti nell’Unione Europea. A confermare questa clamorosa anticipazione è Giuliano Benaglio, marketing manager di Betfair Italia, l’azienda leader nel mondo nello scambio delle scommesse: “per il mercato sarà essenziale poter usufruire della liquidità e delle scommesse internazionali così da riuscire a offrire un prodotto competitivo e interessante per gli scommettitori". Di cosa si tratta nel dettaglio? Scopriamolo in questa esclusiva intervista.
AP: Quali sono i programmi di Betfair in Italia alla vigilia dell’avvio del Betting Exchange? Punterete tutto sul mercato delle scommesse oppure diversificherete anche nel poker e nei casinò?
GB: Con l’introduzione del Betting Exchange, avremo l’occasione di far conoscere il brand “Betfair” al mercato italiano: una nuova sfida emozionante che non vediamo l’ora di affrontare per dimostrare anche ai giocatori italiani le potenzialità e i punti di forza di questo prodotto rivoluzionario, la “borsa delle scommesse”. Questa è la nostra priorità al momento, anche se non escludiamo in futuro di poter ampliare la nostra offerta introducendo tutti gli altri prodotti già disponibili all’estero e regolamentati da AAMS.
AP: A maggio scadrà il termine di notifica del decreto su Betting Exchange a Bruxelles: attendete la pubblicazione immediata in Gazzetta Ufficiale? Secondo Lei il mercato quando partirà effettivamente? Prima degli Europei di calcio?
GB: I tempi di sviluppo sono quelli già definiti dal regolatore, non dipendono da noi. Dopo il periodo di stand still, durante il quale sarà al vaglio della Commissione Europea a Bruxelles, il decreto rientrerà in Italia per ulteriori approvazioni. Ci auguriamo che nell’arco di 4-5 mesi il Betting Exchange possa essere disponibile anche per i giocatori italiani nelle stesse modalità previste dal decreto inviato a Bruxelles.
AP: Nel decreto è contenuta una norma che apre il mercato italiano all’Europa: la posizione ufficiale di Betfair in merito?
GB: La liquidità internazionale è fondamentale per il corretto funzionamento del Betting Exchange; diversamente da quanto successo per il lancio del poker in modalità torneo in Italia, dove i risultati hanno superato ogni più rosea aspettativa, non avrebbe senso lanciare una “borsa delle scommesse” con la sola liquidità nazionale. Il Betting Exchange infatti necessita di un'ampia platea di giocatori per essere attrattivo, cosi da poter creare davvero una situazione di “domanda ed offerta” (punta e banca) che porti a un “prezzo” (la quota) vantaggioso per gli scommettitori; la sola liquidità nazionale non sarebbe sufficiente. Il Betting Exchange sarà un prodotto destinato a una nicchia di mercato, dal momento che attrarrà solo alcune categorie particolari di giocatori: coloro che già lo utilizzano su canali non autorizzati, ad esempio, ma penso anche a quei giocatori che effettuano puntate elevate e vincono grandi somme, un tipo di cliente che in genere non piace molto alle normali compagnie di scommesse; e ancora i giocatori che provengono dal mondo della borsa e della finanza.
AP: Creare un fondo di liquidità comune tra gli Stati (per esempio Italia e Francia) può essere la soluzione giusta per consolidare il Betting Exchange nei vari mercati regolamentati europei? La medesima soluzione potrebbe essere adottata per il poker online?
GB: Il decreto notificato a Bruxelles prevede la possibilità di connettere piattaforme presenti nell’Unione Europea: i clienti italiani potranno quindi usufruire di scommesse e piattaforme che risiedono nella UE. La liquidità è un elemento fondamentale per il buon funzionamento del Betting Exchange: per il mercato italiano sarà quindi essenziale poter usufruire della liquidità e delle scommesse internazionali così da riuscire a offrire un prodotto competitivo e interessante per gli scommettitori. Non ci vogliamo sostituire al regolatore e dunque attendiamo gli sviluppi futuri anche per il mondo del poker, che seguiamo comunque con interesse.
AP: Betfair.com fa parte del poker network Ongame: dopo la cessione di Bwin-Party a Shuffle Master, vi sarà un cambio di piattaforma oppure rimarrete nella medesima rete?
GB: Al momento sono in corso delle trattative commerciali e non posso rilasciare dichiarazioni in merito, tuttavia posso sicuramente dire che stiamo lavorando affinché l’offerta per il mercato italiano di Betfair sia il più completa possibile.
AP: Il mercato italiano è considerato tra i più difficili: cosa pensa degli scommettitori italiani?
GB: Il 2012 è destinato a rappresentare, cosi come avvenuto nel 2008 per il poker, un periodo storico per quanto riguarda lo sviluppo del mercato del gaming online. Grazie all’ottimo lavoro svolto da AAMS, l’introduzione delle scommesse virtuali e del Betting Exchange permetterà di aumentare l’offerta di gioco legale rendendo, di fatto, il mercato italiano competitivo rispetto all’offerta europea. Laddove il Betting Exchange è stato introdotto in un mercato già regolamentato (nel Regno Unito, ad esempio) si è assistito a una crescita omogenea di tutto il movimento delle scommesse sportive.
AP: L’impegno di Betfair per evitare frodi tipo lo scandalo scommesse in Italia?
GB: Vorrei sottolineare come la regolamentazione del Bet Exchange in Italia porterà notevoli benefici all’intero sistema, essendo uno strumento fondamentale per evidenziare eventuali anomalie nei flussi di gioco. Betfair dimostra continuamente il proprio impegno in questo campo a livello internazionale attraverso degli accordi ufficiali (tecnicamente definiti “Memorandum of Understanding”) con diverse federazioni sportive internazionali; solo per citarne alcuni tra i più importanti, con la Fifa e l’Uefa abbiamo attive delle vere e proprie partnership che permettono loro di monitorare e contrastare il fenomeno del gioco illegale. Grazie all’introduzione del Betting Exchange in Italia avremo la possibilità di collaborare ancora più strettamente con le autorità, come già fatto in passato, e anche tutt’ora, con le procure italiane, per segnalare tempestivamente eventuali problemi rilevati nel flusso delle scommesse.