Un segnale di maturità arriva dalle autorità francesi e parigine: la regolamentazione del gioco live è pronta. Se in Italia gli enti locali (e gran parte dei partiti) stanno facendo una crociata contro il gioco, per soli fini demagogici (le misure adottate e proposte servono a ben poco...) e per perseguire strategie elettorali (senza alcun dato a supporto), nella capitale transalpina hanno capito che la chiusura dei circoli ha solo favorito il gioco clandestino a seguito della chiusura di più di 15 circoli in pochi anni.
La ludopatia va contrastata sia chiaro, ma con i mezzi adeguati (tipo l'uso della tessera sanitaria nelle slot per fare un esempio) ed in Francia sanno benissimo che il gambling va regolamentato e controllato, ma non vietato. Le conseguenze, nel caso contrario, sarebbero disastrose.
Non a caso l'offerta delle slot (che attirano la maggior parte della spesa dei gamblers) nelle città transalpine è ben limitata e disciplinata in luoghi ad hoc, non accessibili a minori.
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La legge sul live: i nuovi club per una révolution
Per quanto riguarda il poker, ed il gioco fisico in generale, si è arrivati all'adozione di una nuova legge che disciplina, proprio a Parigi, l'apertura di nuovi "club".
Proprio i "club" saranno una figura che va a sostituire i vecchi e storici circoli in questi primi mesi del 2018, visto che è appena entrata in vigore la nuova normativa.
La stampa francese la chiama "la révolution". E pensare che in Italia la prima legge sul live è stata pubblicata nel 2009 e successivamente è stata implementata nel 2011 ma non ha trovato mai attuazione. Ma si è persa tra i cassetti dei palazzi romani, per volontà della politica e delle solite lobby.
L'intensa action parigina: dagli home games clandestini ai circoli chiusi
Il poker live a Parigi è sempre stato ben radicato. Prima si giocava nei retro bottega dei caffé dei Boulevard e con l'esplosione della popolarità del texas hold'em sono spuntati come funghi parecchi circoli, diventati poi storici per un'action molto intensa.
A Parigi però non si fanno condizionare dalle lobby (lo ha dimostrato l'Arjel con la liquidità condivisa nel poker online) ed hanno approvato un regolamento per disciplinare il gioco live.
La caccia alle streghe nei confronti dei circoli
Il motivo? Dal 2007 è iniziata una caccia alle streghe e fino al 2015 sono stati chiusi dal Ministero degli Interni (che supervisiona l'attuale révolution) parecchi circoli di poker live ed altri giochi. Il motivo principale è stato a causa di riciclaggio di denaro ed evasione fiscale ma non solo. In molti casi le motivazioni sembrano essere state quelle giuste, in altri vi è forse il sospetto fondato di aver trovato qualche scusa o pretesto per chiudere.
Hanno sbarrato così le porte a circoli storici come Concorde, Hausmann, Avition Club de France e Wagram più altre 13 realtà.
Nel 2018 si gira pagina
L'unico circolo ancora attivo è il Cercle Clichy-Montmartre che, in questi anni, ha operato in regime (di fatto) di monopolio e sarà attivo anche nel 2018. Entrerà a far parte di questi nuovi club con licenze limitate e temporanee che saranno assegnate in location di assoluto prestigio come gli Champs Elysées.
Secondo la stampa francese il processo procede a rilento (tutto è relativo, sarà questione di mesi per la celere burocrazia francese, non si ragiona in termini di anni come in Italia) e, al momento, l'interesse degli operatori dei casinò è stato molto tiepido. A concorrere alle nuove licenze (che saranno valutate dal Ministero degli Interni) sono solo 3 gruppi: Partouche, Tranchant e Raineau.
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Barrière per il momento si accontenta della sala di Enghien (fuori Parigi dove nel 2013 si disputarono le WSOPE) dove continuerà a mantenere le sue slot, più l'offerta per roulette e blackjack. Secondo rumors la catena potrebbe presto entrare in gioco e assicurarsi un club in centro. Stesso discorso per PMU Poker che sembra aver interesse ad organizzare degli eventi del proprio circuito a Parigi e sta cercando una partnership forte con un circolo.
L'iter
La commissione consultiva dei giochi inizierà a valutare le prime candidature il 23 gennaio e formulare le proprie raccomandazioni al Ministero degli Interni. In modo molto pragmatico a Parigi vogliono stroncare il gioco clandestino ed interrompere le partite private high stakes che rischiano di riportare il poker live indietro di 30 anni, con gravi problemi sociali e per l'ordine pubblico. Ma per fortuna, le autorità stanno agendo nell'interesse di tutti i cittadini. La "la révolution" è appena iniziata.