Il Tribunale di Torino ha disposto l’archiviazione di un uomo sorpreso a giocare online dal suo telefonino, su un sito internet non autorizzato dalle autorità italiane. Il tema è di stretta attualità considerando che da pochi giorni è entrata in vigore la legge di conversione del Decreto Balduzzi che bandisce l’uso di attrezzature telematiche in pubblici esercizi.
All’indagato - difeso dal noto legale Marco Ripamonti - era stato sequestrato l’iPhone personale e, in un successiva verifica tecnica, era stata scoperta la navigazione sul sito di poker privo di concessione AAMS.
Da quel momento sono scattate le indagini ma l’intervento dell’avvocato Ripamonti ha chiarito la posizione della persona indagata, inducendo il Pubblico Ministero a chiedere l’archiviazione, accolta successivamente dal Giudice per le Indagini Preliminari, con ordinanza del 19 settembre 2012. In questo modo l’uomo non è stato neanche rinviato a giudizio.
Stringate le motivazioni che hanno evidenziato l’insussistenza del reato di gioco d’azzardo: per i magistrati mancano alcuni elementi come il “luogo pubblico” o “aperto al pubblico” per integrare la fattispecie. L’articolo 718 del codice penale prevede: “Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, o in circoli privati di qualunque specie, tiene un giuoco d’azzardo o lo agevola è punito con l’arresto da tre mesi ad un anno e con l’ammenda non inferiore a lire quattrocentomila".