L'attività di “multi accounting” registrata da PokerStars durante il Sunday Million continua a fare discutere la community: ma cosa rischia dal punto di vista della responsabilità penale (e non solo) il titolare del conto? E’ possibile agire anche nei confronti del “terzo” che ha messo in atto l’ipotesi fraudolenta durante il torneo?
Facciamo subito una premessa: gli elementi a nostra conoscenza sono talmente limitati che è impossibile fare una previsione sullo sviluppo della vicenda giudiziaria. PokerStars nel comunicato ufficiale – legittimamente – ha annunciato solo che è stata presentata una denuncia, senza però fare riferimento a prove o accuse specifiche.
Logico però pensare che l’iniziativa sia – almeno in questa fase iniziale – solo nei confronti del titolare del conto gioco. Più difficile – in via teorica - invece provare il coinvolgimento dell’altro giocatore che – secondo il comunicato – avrebbe utilizzato in maniera illegittima l’account. In tutti i casi, nessuno, ad eccezione di PokerStars, è a conoscenza delle prove raccolte durante l’indagine, quindi da esterni, possiamo solo fare delle ipotesi.
Sappiamo che è stata mossa un’accusa di multi accounting. In tal senso il contratto di servizi parla chiaro: “Il Cliente è unico ed esclusivo titolare del conto di gioco che non può essere né ceduto né dato in uso a terzi. Il Cliente è il solo soggetto responsabile per l’utilizzo, in qualsiasi modo, del proprio conto di gioco da parte di terzi. L’eventuale utilizzo, a qualsiasi titolo, da parte di terzi del conto di gioco, comporta l’assunzione da parte del Cliente della piena responsabilità anche in ordine all’addebito di quanto dovuto sullo stesso”.
Per l’ipotesi di multi accounting – naturalmente - dovrà essere provato il coinvolgimento di un terzo. Per gli esperti legali di settore non sarà semplice. Stars nel comunicato parla di sospetti emersi nell'indagine.
Ecco cosa prevede il contratto: “Nel caso in cui il Cliente consenta l’utilizzo del conto di gioco da parte di terzi, il presente Contratto è risolto di diritto e l’eventuale saldo è messo a disposizione del Cliente stesso subordinatamente alla trasmissione del documento di identità”.
In questo caso specifico però la room ha sottolineato: “PokerStars ha svolto delle indagini da cui sono emersi i sospetti che ci sia stato l'utilizzo di un conto di gioco da parte di un giocatore diverso dal suo titolare (il c.d. multiaccounting) durante detto torneo. PokerStars ha quindi sospeso cautelativamente il conto di gioco indagato secondo quanto previsto dalla regolamentazione. Al termine di tali indagini, PokerStars ha deciso di depositare una denuncia-querela in merito a quanto accaduto”.
Innanzitutto, è molto probabile che PokerStars abbia depositato una denuncia penale perché la sospensione del conto può durare al massimo per 180 giorni, in via cautelare.
“Il Concessionario su propria iniziativa, ovvero su espressa richiesta di AAMS o dell’autorità giudiziaria può, in ogni momento, comunicando la motivazione al Cliente, sospendere l’esecuzione del Contratto per non più di centottanta giorni consecutivi quando ciò sia reso necessario per garantire la trasparenza, la sicurezza, il regolare andamento del servizio e della sua gestione, nonché a causa di forza maggiore”.
E’ probabile che – in una seconda fase – una volta intervenuta l’autorità giudiziaria, venga chiesto un sequestro preventivo a fini cautelari, della somma vinta durante il Sunday Million.
Il portavoce di PokerStars, sul nostro forum, ha specificato: “"i soldi relativi al conto di gioco indagato non sono stati prelevati (i conti indagati per presunte scorrettezze vengono cautelativamente congelati da PokerStars previa comunicazione della sospensione del conto di gioco ad AAMS)". Però se l’autorità giudiziaria non interviene entro 180 giorni, il saldo può essere utilizzato dal titolare del conto.
PokerStars ha specificato: “Si rammenta che l'utilizzo del conto di gioco da parte di un terzo diverso dal titolare è non solo espressamente vietato dal contratto di conto di gioco di PokerStars.it, ma può anche integrare gli estremi di una condotta suscettibile di essere sanzionata penalmente”.
Ma quale può essere l’accusa nei confronti delle persone che hanno messo in atto questo presunto comportamento illegittimo? Le ipotesi più probabili sono truffa o frode informatica. La pena può variare da uno a cinque anni di reclusione. Però al momento non ci sono elementi per fare previsioni di questo tipo.
Il contratto parla chiaro: “Il Cliente si impegna a non partecipare e a non compiere attività collegate in alcun modo a qualsiasi forma di collusione, truffa o di condotta fraudolenta o qualsiasi altra condotta illecita nello svolgimento delle attività direttamente o indirettamente collegate al presente Contratto”.
“Se il Concessionario viene a conoscenza che il Cliente abbia messo in atto frodi e o fenomeni di collusione e/o abbia reso disponibile il proprio conto di gioco ad altri soggetti terzi, il Concessionario può sospendere, informandone AAMS, il Contratto fino all’accertamento dei fatti; qualora a seguito dell’accertamento da parte anche delle autorità competenti, risulti che il Cliente abbia messo in atto una delle condotte di cui al presente articolo 10, comma 6, il Contratto si intende risolto di diritto e ne è data tempestiva informativa ad AAMS”.
Ed il giocatore cosa può fare per difendersi in via amministrativa? “Avverso le decisioni del Concessionario, il Cliente ha diritto di presentare reclamo alla commissione per la trasparenza dei giochi presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il Cliente, in caso di decisione favorevole, ha diritto all’indennizzo previsto dalla carta dei servizi (100% della somma bloccata, ndr)”.
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Puoi leggere qui l'articolo di Assopoker sul Sunday Million e le polemiche che si erano scatenate a seguito dell'evento