La seconda parte dell’articolo in cui trattiamo il non facile concetto di reciprocità, quella parte di studio delle mani che nasce dalla simulazione di ciò che avremmo fatto al posto dei nostri avversari durante una determinata mano. Gli errori servono sempre per crescere.

In questo Articolo:
Il piatto e nostro. E adesso?
La capacità dei giocatori migliori di affrontare il post sessione con sempre maggiore attenzione, diventa di vitale importanza quando ci si prefigge lo scopo di salire di livello e non rimanere per troppo tempo ancorati a processi di pensiero troppo basici.
Questo tipo di approccio, nel caso in questione, può partire fin da subito, appena si conclude una mano della quale desideriamo sviscerare ogni aspetto, in modo da prepararci a rispondere a situazioni simili.
Chi non avesse letto la prima parte di questo articolo, la trova qui.
I nostri Assi
Lee Jones, il padre di questo articolo scritto su Pokernews che ci ha dato lo spunto per impelagarci su questo tipo di analisi, ha portato a casa il pot senza paura, forte degli assi, certo, ma senza saltare nemmeno una street di valore.
Il significato del concetto di reciprocità è stato introdotto per la prima volta da Tommy Angelo, e la prima domanda che si fa Lee è la seguente: se io e “villain” ci fossimo scambiati di posto, come avrei giocato al posto suo?
Partiamo dal fatto che non conosciamo la mano del nostro avversario, ma possiamo assegnargliene alcune, ad esempio i Kappa, la peggiore, in questo caso, per lui. Come li avrei giocati al suo posto?
Gli errori di Villain
Intanto avrei sicuramente 4Bettato pre flop e di fronte all’aspetto di quel signore distinto che mi ha 3Bettato da small blind, avrei probabilmente utilizzato una size a 125$, con una buona possibilità di foldare ad un eventuale suo shove.
In questo caso, tornando al mio vero io che agisce da small blind, avrei effettivamente con ogni probabilità spinto all in i miei assi per fargliele mettere tutte con una mano inferiore alla mia.
Diverso sarebbe stato il caso in cui avessi giocato io in posizione, allora avrei pensato all’opzione flat, di fronte ad una sua 4Bet.
Ciò significa che, rimettendomi i panni di villain, avrei pagato i suoi assi “solo” 125 dollari, pronto a foldare di fronte ad uno shove.
Con una coppia di jack e o regine
Con una coppia di fanti o di regine avrei con ogni probabilità preferito il call, per poi capire se posso giocarmela con un’altra coppia o Asso-Re/ Asso-Q che quasi sempre, soprattutto AK, 3bettano.
Con il 10 alto sceso sul flop, avrei certamente chiamato anche la continuation bet.
Al turn, invece, casca l’asino.
Con ogni probabilità avrei foldato di fronte a una size simile a quella che effettivamente ho utilizzato io, di solito è difficile trovare un giocatore scarico che spinge in modo così forte due strade dopo una 3bet pre flop.
In rare occasioni, conoscendo il mio avversario, avrei deciso di pushare, conoscendo, magari, la sua inclinazione a foldare mani premium su un turn di questo tipo.

È l’unico modo diverso dal fold in cui avrei giocato la mano, non ci sono opzioni per un call come, invece aveva fatto villain nella mano reale.
Quindi, ricapitolando: avrei perso 90$ con le regine e 125$ con i kappa, quindi non perderei mai $415 con quelle mani.
Il poker non è mai una scienza esatta, ho sicuramente perso ben più di $415 giocando questo tipo di mani, ma di certo non l’ho mai fatto mentre gioco il mio A-Game.
Siamo quindi soddisfatti di come abbiamo giocato i nostri assi, anche se, con ogni probabilità, abbiamo colpito al cuore un avversario semplicemente sfortunato a subire questo incrocio.
Torniamo a noi nella mano reale
- Con gli assi, quindi, mai essere “cute” spara fino a quando non rilanciano, prova a pensare di giocare contro la seconda mano migliore pensando a tre strade di valore, utilizzando size adeguate che ci possano garantire, quando possibile, lo shove finale al river.
- Con le mani monster che non siano gli assi
Non abbiate paura a foldare i vostri Kappa pre flop negli spot in cui è abbastanza palese che il vostro rivale effettivamente li abbia.
- Con qualsiasi altra coppia
L’opzione “fold” è in questo caso molto più semplice e serena, risparmiare il nostro stack in queste occasioni equivale spesso a preservarlo per investirlo in situazioni migliori.
Trovate qui la prima parte dell'articolo