Notizie preoccupanti arrivano da ogni parte del pianeta: HSBC, la seconda banca mondiale, ha deciso di bloccare le transazioni inerenti all'e-gaming. Nello stesso momento, 888Poker (la seconda room mondiale per action nel cash game) ha chiuso gli account ai players statunitensi che hanno preso residenza in Messico e Canada.
Potrebbero sembrare, all'apparenza, notizie marginali, "lontane", ma non è così. Si tratta di precedenti molto pericolosi, in particolare per quanto concerne il provvedimento intrapreso da 888 che limita in maniera drastica la libertà dei poker players di poter scegliere liberamente dove vivere.
E' vero che in Messico il mercato sta per essere regolamentato e in alcune zone e contee diversi provider hanno già sospeso l'accettazione del gioco, ma la room con licenza britannica continua ad operare in modo indisturbato nei confronti dei clienti locali. Di conseguenza è facile pensare che le logiche siano altre.
Come noto, negli States è possibile giocare solo in Nevada, Delaware e New Jersey ma la liquidità è molto limitata. I top grinder hanno deciso quindi di trasferirsi in Messico, Canada, Gran Bretagna ed in altri angoli del mondo (compresa Malta), rispettando le regole sulla residenza effettiva.
888Poker è uno degli attori principali dei nuovi mercati legali statunitensi (in compartecipazione con WSOP.com ed altri partner di prestigio) ed ha intrapreso una politica aggressiva - con ogni probabilità - per disincentivare questo flusso di massa fuori dai confini. D'altronde i players amercani sono da sempre abituati a giocare su piattaforme mondiali dot com.
La room ha informato i clienti attraverso una mail senza dare spiegazioni e si è nascosta in un silenzio stampa abbastanza "assordante".
Ma, come anticipato, non è l'unica notizia negativa ed un messaggio "politico" da non sottovalutare arriva da HSBC. Stiamo parlando della seconda banca mondiale, con 90 milioni di clienti distribuiti in 85 paesi. La sua presenza è massiccia anche nell’isola di Malta, capitale del gioco online europeo e non solo. Ed è proprio dal cuore del Mediterraneo che arriva l'indiscrezione.
Malta Indipendent ha svelato che HSBC ha esteso il blocco sulle operazioni di gioco. David Hall, uno dei manager del gruppo, ha confermato l'indiscrezione, ribadendo che la banca aveva già sposato questa politica un anno fa, ma fino alla scorsa settimana, i poker players potevano sempre usare le carte di credito associate ai loro conti, per effettuare qualsiasi tipo di transazione.
L'inasprimento delle restrizioni è dovuto ad un nuovo rapporto legale che ha generato preoccupazione nel board della banca.
Non è ancora chiaro se il blocco riguarda i siti che operano offshore oppure la totalità del mercato. Ma Visa e Mastercard hanno già garantito il loro supporto alla decisione dell'istituto.