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Il Sindaco di Londra vuole il ban del gambling mentre in Premier League 15 club rischiano...

Sadiq Khan, sindaco di Londra, ha chiesto ufficialmente il ban della pubblicità per i giochi d'azzardo online. I loghi e gli spot non dovranno essere visibili all'interno della rete dei trasporti pubblici della capitale londinese ed anche in Premier League si va verso un divieto delle sponsorizzazioni.

Il gioco d'azzardo è finito nel calderone delle prossime campagne elettorali. Il Sindaco, in vista di una sua rielezione, ha fatto la richiesta ufficiale alla TFL, Transport of London, l'ente pubblico municipale che gestisce la rete dei trasporti londinese.

Il primo cittadino ha chiesto di escludere la trasmissione di spot pubblicitari nel circuito video ed i cartelloni presenti nella metropolitana secondo il tabloid inglese Standards.

Incremento degli spot nella metropolitana londinese

Transport of London ha confermato di aver ricevuto la richiesta ufficiale del Sindaco.

Secondo una ricerca, tra aprile e giugno 2021, TFL ha ospitato ben 49 campagne pubblicitarie relative al gioco d'azzardo.

Nell'anno finanziario 2018-2019, secondo i bilanci dell'azienda pubblica inglese, le campagne furono 61 in totale. Vi è stato un incremento indiscriminato.

Secondo l'opinione comune di diversi esponenti politici, l'aumento progressivo di spot trasmessi nella metropolitana di Londra non è stata una mossa molto "felice" considerando che il potere di acquisto dei londinesi è diminuito con la crisi dovuta al Covid19.

E' necessaria una autoregolamentazione del settore globale

Senza autoregolamentazione da parte dei principali gruppi, lo strumento pubblicitario rischia seriamente di essere precluso per le gaming company in molti paesi del mondo come è successo al settore del tabacco.

La tutela del player e della persona deve essere tra le priorità per queste aziende che non possono e non devono trascurare il fatto di operare in un mercato nel quale i danni collaterali possono non essere secondari. Deve essere valorizzata una propaganda che mostri un aspetto più ludico del gioco e non monetario.

Da lodare, in questo senso una prima importante iniziativa, ovvero le auto-limitazioni imposte dal Gruppo Flutter ai suoi principali brand: l'introduzione di un cap mensile per i depositi mensili dei clienti Under 25 di Betfair e PaddyPower.

Il settore del gioco online deve mettere al centro, prima di tutto, la tutela dei giocatori e delle categorie più esposte.

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Un'autoregolamentazione della pubblicità è necessaria: meglio trasmettere gli spot ed i messaggi pubblicitari solo nelle fasce orarie adatte ad un pubblico più adulto.

Vietare la pubblicità in toto rischia invece di favorire solo il settore illegale.

Premier League: il governo vuole vietare le sponsorizzazioni sulle magliette

C' è un grosso guaio all'orizzonte anche per la Premier League. Secondo The Mirror il Governo britannico è intenzionato a bannare gli sponsor delle scommesse e dei giochi d'azzardo sulle magliette dei club di Premier League.

Un provvedimento che era nell'aria da tempo: già vi era stato l'anno scorso il ban per i name rights degli stadi e per altri spazi pubblici all'interno degli impianti da gioco.

La proposta di legge del Governo dovrà per forza di cose passare dal Parlamento (dove esiste una maggioranza trasversale contro il gioco) e potrebbe entrare in vigore solo nel 2023. Si tratta di un problema evidente per almeno 15 club di Premier che dovranno cambiare main sponsor.

Per la Premier League è un problema secondario

Nel massimo campionato inglese si tratta però di un problema secondario, visto che i club possono contare su diritti televisivi molto ricchi (quasi il doppio rispetto alla Serie A) e ricavi da stadio rilevanti, oltre ad un mercato (per gli sponsor) globale.

C'è da dire che il ban delle sponsorizzazioni sulle magliette è una misura a dir poco inutile e simbolica dal forte sapore populist. Non è certo per un brand sulle magliette che gli scommettitori si rovinano. Semmai c'è da monitorare più l'aspetto della call to action (che invitano a giocare) spesso invasive negli spot televisivi in Gran Bretagna. Si tratta di una misura populista, coerente con la comunicazione dell'attuale governo guidato da Boris Johnson.

Serie A danneggiata da una misura populista

In Italia, la Serie A ha registrato un danno finanziario rilevante proprio per il ban delle sponsorizzazioni voluto dai populisti. Un ban del tutto inutile che serve a poco ma che ha danneggiato le squadre della massima serie italiana, già finanziariamente traballanti, favorendo l'offerta illegale dei .com, considerando che la vigilanza delle autorità italiane è del tutto marginale (se non nulla) rispetto al proliferare dei siti illegali nella Penisola. Chi dovrebbe vigilare non lo fa affatto ed il sistema di controllo oramai imbarca acqua da tutte le parti, danneggiando i brand legali e le entrate fiscali del settore.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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