Questo articolo e' dedicato a tutti coloro che hanno dei dubbi circa il fatto che il gioco online sia in qualche modo truccato, e che hanno questa sensazione a causa ad esempio della distribuzione delle carte da parte del software, che spesso ci regala dei board che ci sembrano assurdi. Certificati matematici e spiegazioni statistiche sembrano non riuscire a convincere tutti: cercheremo quindi di mostrare ancora una volta che il poker online non è truccato, e allo stesso tempo di sottolineare (senza poter essere esaustivi per ovvi limiti di spazio) alcuni meccanismi psicologici che ci portano comunque a pensarlo anche quando abbiamo tutte le rassicurazioni più dettagliate al riguardo.
Per farlo abbiamo bisogno di introdurre due concetti essenziali: quello di semantica e quello di euristica.
La semantica è la scienza che studia il significato, ovvero per farla breve il fatto che noi associamo convenzionalmente ad un simbolo di per sè neutro (come il "3", che di per sè non vuol dire nulla) un significato ben preciso e socialmente condiviso.
Le euristiche sono invece delle scorciatoie cognitive, di vario tipo. Ci servono ad interpretare il mondo con buona approssimazione. Il vantaggio è che ci fanno risparmiare energie cognitive, visto che siamo continuamente bombardati di stimoli di vario tipo (visivi, uditivi, e così via) anche se non sempre ce ne rendiamo conto, visto che la nostra attenzione si concentra solo su alcuni di questi, proprio perché non potremmo dedicare le stesse risorse indistintamente a tutto. Spesso sono efficaci, talvolta ci inducono in errore.
Facciamo un esempio, prendendo come spunto Scienziato, il nostro moderatore di area tecnica.
Egli nelle sue discussioni si esprime con un linguaggio tecnico e formale, facendo riferimento a concetti matematici ed algebrici, inoltre ha scelto un certo tipo di nick ed una certa immagine come avatar (nel riquadro). Questo produce in alcuni utenti che non hanno mai avuto modo di vederlo né di frequentarlo un'euristica, in particolare l'euristica della rappresentatività, ovvero gli fanno immaginare fisicamente scienziato (nell'aspetto e nei modi) in maniera probabilmente molto distante dalla realtà. Perché? Proprio perché adoperiamo un'euristica, ovvero in base a informazioni scarse (quelle dette sopra) ci creiamo una sua immagine (come si veste, che viso ha, come porta i capelli e così via) che non è per niente collegata a queste in realtà da un punto di vista logico (ovvero non ha nulla a che fare col modo in cui scrive su un forum o all'immagine e al nick che sceglie) ma che lo è socialmente, perché ad esempio ci aspettiamo che uno studente di ingegneria sia fisicamente molto diverso da uno di scienze politiche, e che in particolare aderisca ad un certo modello "fisico" che abbiamo in testa. Questo sulla base di stereotipi e della nostra esperienza pregressa.
Quelli di voi che saranno ancora svegli diranno "e che c'entra col software rigged ed il poker?"
Seguitemi e lo saprete. Prendiamo due possibili board:
1) a 2 3 4 5
2) 4 7 3 q a
Mettiamo che io adesso vi chieda: quale fra questi due board è più probabile che esca, statisticamente?
La risposta spero sia scontata: "non mi freghi, hanno entrambi la stessa probabilità". Ed avete ragione: c'è la stessa probabilità che esca 1) piuttosto che 2). Ma voi fate questo ragionamento perché sapete che è così e perché anche se non lo aveste saputo prima state elaborando in modo approfondito il problema, ovvero lo approcciate in modo logico e non intuitivo, cognitivamente approfondito e non euristico. Questo perché state dedicando attenzione a quello che vi sto dicendo, e perché nessuno ama farsi fregare, in quanto danneggia la propria autostima e identità.
Il problema però è (soffermandoci sul solo intuito): perché, istintivamente, ci verrebbe da pensare che il primo board sia molto meno probabile del secondo?
Ecco che entra in gioco la semantica: perché il primo board è per noi molto più dotato di senso rispetto al secondo, è molto più denso di significato, laddove il secondo per noi non ne ha uno in particolare, e quindi al suo posto potrebbe essercene un altro (ugualmente privo di significato per noi ma estremamente diverso simbolicamente) e non ce ne accorgeremmo neppure.
Ovvero, mentre per noi il board a 2 3 4 5 è unico e non confondibile con altri, è specifico perché dotato di un suo senso che altri non possono avere, un board come 4 7 3 q a è per noi esattamente insignificante così come lo sarebbe ad esempio 5 j 8 2 k .
Questo perché nel poker il primo board è una scala colore (quindi ha un senso specifico), ma anche se non fosse un punto del poker avrebbe comunque lo stesso seme per cinque carte diverse, e sarebbero cinque carte consecutive (ma questa è una lettura semantica, perché è arbitrario che dopo 1 ci sia il 2, poi il 3, il 4 e il 5, lo abbiamo deciso noi che sia così e non è una proprietà intrinseca ed indipendente di quei simboli) quindi saremmo naturalmente più portati a credere che una sequenza di carte con un significato (arbitrariamente) così specifico sia meno probabile di una qualsiasi sequenza che a noi appaia più random (ovvero semanticamente vuota per noi, senza un significato specifico) ma che è in realtà equiprobabile.
Mentre gli altri due board, poichè non hanno un senso, sono semplicemente per noi somme di carte, le vediamo separatamente considerando i singoli simboli e non l'insieme, tutti noi vedendo il primo board se ci venisse chiesto "cosa vedi?" risponderemmo "una scala colore" o "una scala di picche" e non "un asso di picche, un due di picche, un tre di picche, un quattro di picche e un cinque di picche". Eppure non sarebbe sbagliato dirlo, solo che non ci viene naturale perché noi in quei simboli vediamo un significato, ovvero quei simboli sono dotati di una loro semantica.
Questo cosa comporta, quindi? Che la nostra memoria immagazzinerà molto bene il caso in cui venga servito un board come a 2 3 4 5 , perché ha un senso, lo giudichiamo come raro, gli facciamo una bella foto e diciamo "guarda qui, che board assurdo!".
Il problema è che anche gli altri due board che vi ho sopra riportato sono ugualmente assurdi come il primo, ma non avendo associato loro un significato specifico, la nostra memoria non li immagazzina perché essendo per noi ugualmente privi di senso non ha motivi particolari per farlo, li confonde fra loro e quindi non ci rendiamo conto che prima che il board 2) ricompaia esattamente così com'è passerà lo stesso tempo necessario a far ricomparire il board 1)
Adesso, passiamo all'ultima parte, ovvero a dimostrare che è la semantica a ingannarci, a farci credere che alcuni board siano assurdi poiché improbabili rispetto ad altri, giacché se a tutte le carte fosse associato un simbolo per noi assolutamente privo di senso ciascun board ci apparirebbe immediatamente equiprobabile rispetto a qualsiasi altro, perché nessuna particolare combinazione avrebbe per noi più senso di un'altra
Per farlo, immaginiamo di avere un mazzo di carte particolare, tale che ad ogni singola carta sia associato sul dorso in modo del tutto casuale un simbolo, e che le carte vengano messe sul board rivolte con la faccia da quel lato, anziché come avviene di solito. Mi spiego. Ad esempio, se a 3 viene associato in modo casuale il simbolo "!", noi sul board leggeremo "!" e non 3 , ma fisicamente è sempre la stessa carta
Adesso, riprendiamo i primi due board, e guardiamoli ancora una volta:
1) a 2 3 4 5
2) 4 7 3 q a
Adesso io vi scriverò gli stessi due board, ovvero le stesse sequenze simboliche (perché le carte non sono altro che simboli dotati di senso, ovvero simboli semanticamente pieni) con altre sequenze simboliche assolutamente equivalenti ma secondo il principio appena spiegato, ovvero assegnando in mdoo casuale ognuna di quelle carte ad un suo, simbolo specifico ed unico, proprio come avviene che ad esempio l'asso di cuori nelle carte abbia quel simbolo e solo quello.
Ecco le stesse sequenze riscritte secondo questo principio:
1) !> £> (> => *>
2) =/ $° (% ]> !%
Avete ancora l'impressione che il primo board sia molto più "strano" rispetto al secondo, o non sono tutti e due ugualmente strani, casuali, equiprobabili?
Eppure sono la stessa cosa: ogni sequenza è dotata di un simbolo univoco, il numero dei simboli è lo stesso.
Come potete vedere, per aderenza rispetto alle carte ad ognuna di queste è stato associato un doppio simbolo, che corrisponde al numero della carta (quindi in questo caso "A"="!") e uno al seme (ad esempio, "picche" = ">"). Ma avrei potuto scegliere qualsiasi altra cosa, e in entrambi i casi è rispettata una sua coerenza interna (se non ho fatto errori).
Per chi volesse approfondire questi concetti e sia interessato magari anche all'intelligenza artificiale, consiglio la lettura de "L'argomento della stanza cinese" di John Searle (nella foto accanto).
Piero "pierelfo" Pelosi
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