Il quotidiano toscano “Il Tirreno” ha reso noto che la Guardia di Finanza è intervenuta all’interno di un noto circolo di Montecatini, nel quale oltre ai tornei di texas hold’em, si giocava – secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine – anche a blackjack.
Gli agenti, in borghese, si sono finti dei semplici gamblers: alla fine sono state denunciate per gioco d’azzardo 10 persone, compreso un noto grinder online della zona. Le fiamme gialle tenevano d’occhio l’associazione da parecchio tempo.
Il quotidiano sottolinea che le forze dell’ordine sono intervenute perché nel club si organizzavano con cadenza regolare, tornei di texas hold’em. Però a nostro avviso, non è giusto mettere in risalto il poker in questa vicenda "mediatica". E’ molto probabile, che la Guardia di Finanza sia intervenuta perché venuta a conoscenza del fatto che si stava giocando a blackjack cash.
L’ attività descritta (poker a torneo) è legittimata (con limiti precisi) dalle recenti sentenze della Corte di Cassazione ed anche il Viminale ha preso atto di questo orientamento giurisprudenziale consolidato. Ma sul territorio vi è una vera e propria confusione interpretativa al riguardo: per questo motivo il Ministero degli Interni è prossimo ad emanare una circolare alle Questure.
La vicenda di Vercelli è eloquente: nel circolo piemontese si giocava un torneo e il Tribunale delle Libertà ha disposto il dissequestro del locale.
Si può parlare comunque di un settembre difficile per il movimento del live. Oltre a Modena, Vercelli e Montecatini, sette giorni fa, le forze dell’ordine hanno denunciato 10 persone a Civitanova Marche, intente a giocare a cash game nel retro di un bar.
Il Viminale sembra intenzionato a fare chiarezza una volta per tutte e tracciare un confine netto tra il poker consentito e quello che non si può praticare fuori dai casinò.