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Phil "OMGClayAiken" Galfond, come nasce un campione

Phil Galfond è impegnato nel Poker Player's ChampionshipPhil “OMGClayAiken” Galfond è uno dei giocatori di cash game high stakes che da alcuni anni stanno rendendosi protagonisti ai tavoli di Full Tilt Poker.

Recentemente, il 25enne statunitense – originario del Maryland ma residente a New York – ha rilasciato un’intervista dove ha parlato a tutto campo del mondo del poker texas hold’em così come lui lo ha vissuto: dagli esordi fino all’amicizia con Tom “durrrr” Dwan, dai tavoli high stakes fino al successo alle WSOP.

Avvicinatosi al gioco del poker online sei anni fa, Galfond è professionista da quattro: “Ho iniziato con i sit&go per poi passare al cash game, dove dal NL1000 ho cominciato a crescere e far bene, fino a passare al $100/$200 e $200/$400”.

Così come ogni giocatore di poker, anche Phil Galfond ha trovato varie fonti di apprendimento per migliorare il proprio gioco: “Ho vissuto a Las Vegas assieme ad altri cinque giocatori alcuni anni fa – racconta – sicuramente il confronto con loro è stato molto utile, così come lo sono stati i forum di poker, i video training e tutta una serie di libri, che ho letto all’inizio della mia carriera”.

A questo proposito, Galfond sottolinea quanto il gioco sia cambiato nel corso degli anni, diventando sempre più duro e competitivo: “Il poker si evolve costantemente, fino a qualche anno fa ad esempio il livello PLO $25/$50 era incredibilmente facile da battere, mentre invece adesso è molto più dura perché tutti sanno esattamente cosa stanno facendo. Ecco che allora le basi non bastano più”.

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Un argomento che consente ad “OMGClayAiken” di affrontarne un altro, per lui che è anche un istruttore di poker, ovvero: cosa ne pensa di tutti quei giocatori che non vogliono fare coaching per non condividere con altri il loro sapere, quindi per non rischiare di perdere edge? La risposta di Phil è interessante: “Il gioco è cambiato molto: fino ad alcuni anni fa per essere vincenti bastava prendere alcuni semplici accorgimenti, mentre ora non esistono strategie di facile implementazione che possano funzionare. Sicuramente quando faccio un mio video consento ad i miei avversari di osservare il mio gioco, ma in fondo per quanto detto prima non credo che questo abbia un impatto decisivo, a livello generale”.

Phil Galfond, cash player braccialettatoInfine, Galfond tratta due argomenti che in qualche modo nel suo caso si intrecciano, ovvero le  WSOP e l’amicizia con Tom “durrrr” Dwan, conosciuto proprio a Las Vegas durante le prime World Series giocate da Phil, quattro anni fa: “Avevamo degli amici in comune, ed allora io giocavo ancora il NL1000 mentre Dwan era già a stakes superiori. Credo che questo sia il motivo per cui sia l’unico giocatore che non sia disposto a sfidare nel “Durrrr Challenge”, perché siamo buoni amici. Credo sia una sfida interessante, che sicuramente richiede molto tempo ma in grado di mantenere l’attenzione viva sul poker online”.

E per lui che un braccialetto lo ha già vinto nel 2008, le WSOP appena iniziate hanno comunque un sapore particolare: “Mi piace l’idea di mettermi alla prova, di competere in un contesto come quello dei tornei che non è il mio. Lo scorso anno ho giocato soltanto pochi eventi: quest’anno certamente non mancherò all’ 8-game da 50.000 dollari, dove sarà interessante vedere come si comporteranno tutti quei top player che eccellono nel No Limit Hold’em o nel Pot Limi Omaha ma che non conoscono altrettanto bene tutte le varianti giocate”.

E Galfond è stato di parola, se è vero che ha chiuso il day1 di questo torneo a 211.100 chips, sopra average in  diciannovesima posizione. Tuttavia, proprio mentre vi stiamo scrivendo "OMGClayAiken" è stato eliminato dal torneo in 79esima posizione. Poco male, in fondo: le WSOP sono appena all'inizio...

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