In un mondo – come quello del poker online – costellato di giovani rampanti, c’è qualcuno che si è ritagliato uno spazio importante, nonostante molti dei suoi avversari abbiano spesso meno della metà della sua età. Massimo Mosele – 45enne torinese conosciuto universalmente come MaxShark - è uno di questi.
Giocatore e personaggio poliedrico, Max ha un background molto interessante, come avrete modo di leggere. Esperto di trading ed appassionato di pesca sportiva, Max ha finito per trasferire il suo fiuto su un altro tipo di “fish”, diventando uno dei più rispettati grinders non solo a livello italiano: su Full Tilt ad esempio, MaxShark è stato un paio d’anni fa in testa a diverse classifiche di rendimento.
Arrivato il poker online .it, Mosele è divenuto una “macchina da sit”. Non che lo si possa definire solo uno specialista di sit&go, ma di certo questa tipologia di gioco gli ha regalato una notevole base di profitto ed ha contribuito ad issarlo tra i top players italiani online. Nonostante ciò, il suo nome non è certo tra i più reclamizzati nel panorama del texas hold’em nostrano. Ma forse gli sta bene così...Andiamolo a conoscere meglio.
Assopoker: Sei l'uomo-sostanza del poker online italiano. Da oltre due anni sei uno dei top winners di s'n'g, e non parliamo solo di .it, visto che lo eri già su rooms impegnative come Full Tilt. Ma su di te "zero titoli" su riviste e siti specializzati. Come lo spieghi? Miopia di noi della stampa o ti sta bene così?
MaxShark: Innanzitutto ciao a tutti, credo che il fatto che sia stato nell’ombra nel mondo pokeristico sia dovuto ad un insieme di cose. In questi anni ho badato più al profitto che all’immagine. Quindi diciamo che è più colpa mia. Ho giocato pochissimi tornei live (li ritengo una cosa estremamente –ev per profit orario) ed ho scritto poco nei forum anche perché oltre al poker avevo tanti altri impegni.
AP: Quando nasce MaxShark player? Inizi anche tu da ragazzino?
MS: Ho iniziato a giocare a poker quando avevo 13 anni (ora ne ha 44, ndr) con mio padre, ovviamente il “nostro vecchio poker” a 5 carte. Intorno ai 20 anni iniziai a giocarlo quasi ogni sera con gli amici e la mia prima auto nuova la riuscii a comprare con queste “sedute” dove si giocava con rilancio massimo di 30.000 lire. Fu una grande soddisfazione!
AP: Cosa era Massimo Mosele prima di diventare un top grinder?
MS: Provenendo da una famiglia non agiata ho dovuto far di tutto nella vita. Finite le superiori ho fatto mototaxi qualche mese, poi il ragioniere e nel mentre dedicavo il mio tempo libero alle mie due passioni: appunto il poker con gli amici alla sera e la pesca sportiva durante i week end. In quest'ultima ho ottenuto ottimi risultati agonistici (due titoli italiani e 5 secondi posti, ndr).
Ho sempre cercato di trasformare i miei hobby in lavoro, così pian piano iniziai a fare il giornalista di una rivista di pesca e contemporaneamente, per riuscirmi a pagare le iscrizioni, vendevo di tutto: dai vermi ai negozi di pesca, alle trote, alle medaglie d’oro ecc…
Ma il salto di qualità lo feci quando mi licenziai da ragioniere per aprire nel giro di 5 anni 3 laghi per la pesca sportiva, dove le famiglie andavano a passare i week end e dove si allenavano i tanti garisti che conoscevo.
Poi è stato il turno di un’altra passione a divenire lavoro: il trading. Su Wall Street mi affacciai nei tempi bui del 2000/2001, su uno dei principali forum di finanza in una classifica annuale dei trader italiani ottenni 2 secondi posti (2001 e 2002) e tre primi posti (2003>2005). Nel 2006 riuscii ad ottenere la prima piazza nel campionato del mondo di trading.
L’anno successivo (2007) iniziai a giocare i tornei online di Texas Holdem ed eccomi qui. Oggi devo mixare tra tutti questi impegni ma pian piano il poker è diventato l’impegno principale.
AP: Wow che vita intensa! Una curiosità: nel poker, il background "borsistico" in cosa ti ha aiutato? Pensi che chi proviene dal trading sia avvantaggiato solo nei sng o nel THE in generale?
MS: Senza dubbio non solo nei sng ma anche nel THE generale. Tra le due cose vi sono similitudini, soprattutto di approccio comportamentale. Il fattore principale che contraddistingue entrambe le cose è l’uso della razionalità anche nei momenti decisivi, dove lo stress potrebbe portarti a fare errori. Aggiungerei che il mondo di Wall Street (mi occupavo solo di mercati statunitensi) è molto più “sporco” di quello del poker: nel trading è come giocassi a texas holdem mentre uno ti guarda una carta. Parti svantaggiatissimo perché chi è all’interno delle società quotate conosce le news prima che il pubblico le sappia e l’insider trading, anche se vietato, è diffusissimo.
AP: Ti cimenti anche nel cash game? Il suo arrivo imminente sulle .it ti interessa?
MS: Si mi interessa fortemente perché amo il gioco post flop deep stacked. Credo però che non sarà assolutamente la gallina dalle uova d'oro come fu l’apertura delle .it. Anzi probabilmente farà calare ancor di più il traffico nei sng. Vedremo.
AP: Si sa che il gioco nei s'n'g è considerato più meccanico e meno divertente rispetto ai tornei e cash. Pensi che sia davvero così?
MS: In effetti i sng son meno adrenalinici, ma ti portano ad avere un profitto costante. Il cash credo si avvicini più ad un sng, anche se forse è più importante ancora l’edge sugli avversari. Gli mtt ovviamente, permettendoti di vincere forti cifre rispetto al buy in pagato, son da alcuni ritenuti più “divertenti” …ma io non faccio una gran differenza. Anzi prediligo il guadagno costante e sicuro dato dai sng alla varianza enorme che si ha negli mtt. Nei tornei multitavolo è vero che si possono ottenere roi più alti, ma è altresì vero che ti occupano molte più ore…
AP: Allora facciamo un giochino. Prendiamo heads up, S’n’g, mtt e cash game. A ciascuna di esse tu devi assegnare un punteggio da 1 a 100 per: disciplina – divertimento – conoscenza del gioco
MS: Uhm vediamo un pò:
HU disciplina 80 divertimento 60 conoscenza del gioco 80
SNG disciplina 100 divertimento 40 conoscenza del gioco 70
MTT disciplina 60 divertimento 90 conoscenza del gioco 70
CASH disciplina 80 divertimento 80 conoscenza del gioco 100
AP: La cosa che ti rende quasi unico è che riesci ad eccellere in tutte le modalità di s’n’g: heads up, 6-max, 9-max eccetera. Ma c’è una specialità in cui ti senti più forte che in altre?
MS: Il gioco che prediligo è ogni qualvolta posso ragionare su un flop tenendo conto di che tipo di oppo ho di fronte e di tutte le altre variabili: dimensioni degli stack in rapporto al piatto, posizione, azioni preflop e ovviamente degli outs. Ho buona lettura degli avversari e mi adeguo alle varie tipologie di giocatore. Ecco perché prediligevo i normal.
AP: Riguardo ai tempi in cui dominavi le classifiche del .com quali sono i giocatori che stimi di più tra quelli che incontravi?
MS: Son cresciuto nelle .com, dove il livello era particolarmente difficile. Ho imparato tanto guardando innumerevoli azioni post flop al tavolo da parte di alcuni forti giocatori di sng. Il mio giocatore preferito di sng era G1SHOT che ha avuto un percorso simile al mio, dirigendosi dai sng agli hu probabilmente perché ha visto che il guadagno orario era maggiore. In hu vi sono molti giocatori forti …su tutti il mio amico HosniMubarak.
AP: E nelle .it? C’è un collega che stimi più di altri?
MS: Nelle .it bisognerebbe distinguere dalle specialità e dal tipo di gioco. Ho tanti amici e per etica professionale preferisco non far nomi anche perché sinceramente ognuno di noi può essere bravissimo in una specialità ed avere leak in altre.
AP: Quanto multitabli di solito? E nelle sessioni mixi molto (hu, 6-max, 9-max, normal,turbo, mtt)?
MS: Per riuscire a far volumi di gioco quando gioco/giocavo i normal mixavo tra diverse poker room e riuscivo a giocare contemporaneamente mtt, hu, 6max e 9max. I due mesi che ho provato a grindare i sng turbo su gd invece multitablavo x 8/10 tavoli più tenevo max 2 tavoli aperti su altre pokerroom soprattutto x mantenere i livelli vip.
AP: A proposito, a marzo hai iniziato a fare il grinder di turbo su GD, riuscendo in soli due mesi a far profit vicino ai 50mila euro. Cosa ti è rimasto di quell’esperienza?
MS: Ti dico solo che in quei due mesi di notte sognavo i push ed i fold più assurdi e che ho consumato una bottiglietta di collirio! LOL! Forse non ho più l’età e nemmeno tanta voglia, perchè i sng turbo son quelli che più mi annoiano. Detto questo, sia ben inteso, ho pieno rispetto di chi riesce a passar ore ed ore multitablando infinito.
AP: E al di là di quei giorni, ci racconti com'è la giornata-tipo di un top grinder?
MS: Dipende da cosa e da dove grindo. Se grindo i turbo allora sveglia, passeggiata, grinding parte prima, mangio qualcosa, grinding parte seconda, cena fuori casa. Se invece mixo, allora cambio necessariamente programmi secondo le esigenze, prediligendo comunque la notte.
AP: Senti il bisogno di coltivare interessi extra-poker in modo da decongestionarti? Se sì cosa fai/leggi?
MS: Senz’altro… oltre ad avere altri interessi di lavoro, mi son imposto di non dimenticare che ho anche affetti personali insostituibili. Soprattutto ho la fortuna di avere un figlio, che è già molto bravo a poker e mi sta dando grosse soddisfazioni in ogni campo. Per ora preferisco che studi e quando mi ritaglio del tempo libero spengo i pc e ce ne andiamo al ristorante o al cinema, per trascorrere più tempo possibile insieme.
AP: Ogni tanto ti si vede anche live, ma solo in alcuni eventi tra i più importanti. Questa dimensione del poker la prendi come diversivo/relax o pensi di puntarci di più in futuro?
MS: Quando giocavo qualche live lo prendevo assolutamente come “vacanza”. Gli eventi live richiedono troppo tempo oltre a che un infinità di spese accessorie. Chi fa del poker il proprio lavoro, se si ferma a ragionar su questo, specie se non ha sponsor come me, sa bene che il live rimane solo un diversivo. La varianza su questi eventi la fa da padrona e se ti becchi una badrun in eventi live se non hai le tasche profonde rischi di andar rotto. Moltissimi giocano completamente fuori bankroll, spinti oltre che dal gusto di vincere somme importanti in un singolo evento, ed anche dal desiderio di acquistare “visibilità”. Detto questo, il prossimo anno mi vedrete di più live, oltretutto mio figlio sarà maggiorenne e potrà accompagnarmi.
AP: Col tempo i margini di guadagno dei players sono destinati ad assottigliarsi. Pensi che il futuro sia dei rakeback pros?
MS: Il discorso sarebbe lungo. Fare il rakeback pro oggigiorno è conveniente ed è forse l’unica formula per avere un guadagno costante …ma sulle .it non siamo ancora ai livelli di edge medio delle .com, quindi chi oggi viaggia su roi intorno al -2% (ma guadagna massando grazie a classifiche e rakeback) dovrà preoccuparsi se perderà un altro 2/3% a causa dell’aumento del livello.
AP: Agli assopokeristi che leggeranno questa intervista e che volessero intraprendere la strada del grinding online, cosa ti sentiresti di consigliare?
MS: Mi rivolgo soprattutto ai giovani, ribadendo il mio punto di vista che avevo già espresso sul forum anche a costo di apparire antipatico. Se vi piace il poker non abbandonatelo, ma affrontatelo con umiltà e come fosse una semplice passione. Nel frattempo oltre che cercare di migliorare continuamente i vostri risultati pokeristici non mollate gli studi universitari e/o non lasciate un mestiere sicuro per un sogno che potrebbe trasformarsi in un incubo. Siate sinceri con voi stessi e solo dopo avere migliaia di risultati costanti positivi iniziate solo a pensare di trasformare l’hobby/poker in un lavoro.
Vi consiglio questo perchè è tutto così più dannatamente difficile di quello che può apparire ed inoltre l’abilità media dei giocatori nelle pokerroom italiana è destinata ancora a salire. Quindi è giusto che tentiate di realizzare i vostri sogni ma facciamolo restando con i piedi ben saldi a terra.
Con il bel messaggio conclusivo lasciato in firma da Massimo "MaxShark" Mosele si chiude questa lunga intervista. A parere di chi scrive non avrebbe potuto concludersi meglio. Alla prossima
Domenico "Stee Catsy" Gioffrè