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Poker live: denunciati 20 players a Genova

Continua l’offensiva contro il poker live, ed i primi a rischiare pesanti sanzioni sono proprio i giocatori. A Genova sono state denunciate 20 persone per gioco d’azzardo, sorprese a disputare un torneo di texas hold’em in un circolo, nella lussuosa zona di Albaro. Tra i denunciati anche l’avvocato Antonio Di Rella, presidente del club.

 

La Guardia di Finanza ha fatto un blitz notturno irrompendo nell’associazione A.S.D. Nuova S.Giuliano dove oltre a poker si giocano tornei di bridge e burraco. E’ considerato un circolo per Vip. L’avvocato Di Rella si difende: “Il poker – ha dichiarato alla stampa locale – è un gioco praticato in numerosi circoli e autorizzato da alcune questure”.

“Il Texas Hold’em sportivo – spiega l’avvocato ligure - è una disciplina dove l’abilità è prevalente rispetto alla fortuna. Quello di ieri sera era un torneo con buy-in da 30 euro, al quale avevano inizialmente partecipato 50 giocatori. Quando è arrivata la Finanza erano presenti nel circolo 19 persone”. Per una volta gli eliminati non potranno maledire la sorte…

Si preannuncia una dura battaglia legale al tribunale di Genova. Riccardo Di Riella ha già nominato come difensore, il collega Alessandro Vaccaro, mentre gli altri 19 giocatori saranno difesi dal padre, Aurelio Di Rella, ex presidente dell’Ordine degli Avvocati del foro del capoluogo ligure.

La Guardia di Finanza ha applicato la recente normativa emanata dal Governo, su impulso del Ministro degli Interni Maroni, che consente sì l’organizzazione di tornei di Texas Hold’em, ma solo nei punti autorizzati. Ed in attesa della pubblicazione del regolamento (che tarda ad arrivare) che specificherà nel dettaglio la normativa di attuazione, ed i criteri di assegnazione delle concessioni per le future poker rooms, la pratica del poker dal vivo è vietata.

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Se la normativa verrà interpretata alla lettera dai giudici genovesi si ridurranno drasticamente gli spazi di manovra per la difesa.  Il fatto che “alleggerisce” la posizione dei venti denunciati è che il buy-in versato dagli iscritti sia stato solo di 30 euro e pertanto compatibile con i parametri indicati dalla prima circolare in materia del Ministero degli Interni nell’autunno del 2008. Entro quel limite, alcune Questure tollerano la disputa di tornei live nei circoli.  Per gli organizzatori genovesi sarà più semplice provare  che il torneo è stato disputato a fini ludici e non di business.

"Noi siamo convinti – spiega il presidente del club - che il gioco, così come da noi praticato, sia lecito e che dunque non facciamo nulla di vietato, proprio per questo motivo nessuno è scappato quando è arrivata la Guardia di Finanza". Di Rella si appella ai gravi ritardi nell’applicazione della Legge Comunitaria 2008: “il legislatore ha stabilito le linee guida che AAMS e il Ministero degli Interni avrebbero dovuto seguire per disciplinare i tornei non a distanza; ma non è ancora stato fatto”.

Proprio per questi ritardi in Italia si vive in una situazione di incertezza: “In alcune questure rilasciano le autorizzazioni, in altre no. Come è accaduto a Campobasso dove il questore ha fatto inserire questo tipo di poker nella tabella dei giochi proibiti ma il Consiglio di Stato ha annullato quelle decisioni del questore autorizzando il torneo".

L’International Mind Sports Association, nella riunione di Dubai, ha riconosciuto ad aprile, il Texas Hold’em tra gli sport mentali, come il bridge, gli scacchi, il backgammon e la dama.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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