Continua il momento d’oro per Andy Bloch ai tavoli di cash game high stakes targati Full Tilt Poker: dopo un esordio più che positivo ai mixed games,lo statunitense decide bene di bissare, e stavolta a farne maggiormente le spese è il danese Gus Hansen.
Il ritorno ai tavoli non è stato dunque positivo per il vincitore dell’Aussie Millions: nonostante perdere 160.000 dollari nell’arco di 2000 mani non si possa definire una batosta a questi livelli, certamente Hansen aveva mostrato finora di cavarsela bene in questa specialità, e l’avvento di Bloch potrebbe aver in parte smosso gli equilibri.
Infatti, se è vero che giocatori come Phil Ivey o Alexander “PostflopAction” Kostritsyn sono maestri anche di questa disciplina, in generale i mixed games mettono in difficoltà anche giocatori estremamente capaci, che non riescono ad esprimersi allo stesso livello in varianti tanto diverse e che solitamente non praticano.
Non ricordiamo un Andy Bloch presente con assiduità a questo genere di scontri, ma a questo punto prende credito l’idea che quanto abbiamo visto in questi giorni non sia semplicemente una calata estemporanea ai tavoli di cash game high stakes, quanto piuttosto l’inizio di una frequentazione se non assidua quantomeno tutt’altro che sporadica.
Lo statunitense ha vinto altri 163.000 dollari in poco più di mille mani giocate, portando così il proprio bottino nell’arco di una manciata di giorni a superare i 300.000 dollari: ben più che un incentivo per tornare a mettersi a sedere.
Protagonisti dell’azione anche Brian Hastings e Ashton “theASHMAN103” Griffin, che si sono scontrati con esito di sostanziale pareggio ravvivando ulteriormente l’azione ai tavoli, che com’era facilmente prevedibile torna giorno dopo giorno sempre più nel vivo man mano che a Las Vegas le luci si fanno più soffuse, fino a spegnersi del tutto nell’arco dei prossimi giorni.
In ogni caso, la cronaca odierna ci consegna un Andy Bloch sempre più candidato a ritagliarsi il suo spazio ai tavoli di cash game high stakes, mentre per Gus Hansen torna lo spettro di una nuova spirale perdente che tuttavia, al momento, è ben lontana dall’essere in atto.