Mercoledì, il comunicato stampa del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Roma e l’apertura del contenzioso fiscale con le autorità italiane ha scatenato il temporaneo scetticismo dei mercati che hanno reagito in modo negativo: le azioni sono passate da $31,85 a $29,30 ad azione, perdendo sul terreno quasi l’8% del valore.
Il comunicato stampa di Amaya agli investitori, con la rassicurazione di aver accantonato fondi riserva per il contenzioso e di essere a conoscenza da tempo della disputa legale in Italia, ha di fatto generato ottimismo: il titolo è rimbalzato con un bel +9,47%.
Le azioni di Amaya hanno raggiunto una valutazione in chiusura a 31,9$ (punta massima di giornata 32.14, guadagnando – in una sessione – 2,76$ dollari. Una quotazione più alta (seppur di poco) rispetto allo scoppio della “bomba” italiana.
Segno evidente che gli investitori continuano a credere e confidare in Amaya. D’altronde PokerStars è riuscita a superare tempeste ben più complesse: dopo il Black Friday ha avuto la forza di rimborsare tutti i giocatori americani e – dopo circa un anno e mezzo – rilevare la proprietà della sua principale antagonista (Full Tilt). Alla fine, dallo scandalo americano, Stars ne è uscita più forte di prima sul mercato globale.
Sui mercati continua a circolare la voce di una possibile acquisizione dei brand PartyPoker e WPT: un modo per entrare dalla porta principale sul mercato nord americano (la partita più importante per il futuro anche per gli analisti di borsa). Ma di questa trattativa ne parleremo a parte.