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Della Tommasina: “dove giocare le partite cash più profittevoli. Quella volta in Argentina nel 2008…”

[imagebanner gruppo=gdpoker]Marco Della Tommasina, dopo aver parlato nel dettaglio della sua esperienza ai tavoli di cash game a Budva ed in Francia, si fa una mappatura dell’azione nel Mondo.

Location

Stati Uniti. E’ il bacino ideale per un giocatore professionista, perché in America hanno sdoganato il poker da molti anni. E’ un fenomeno culturale nazionale. A poker si gioca a Natale in famiglia e quindi ci sono tanti players che si siedono ai tavoli durante le vacanze. Molti giocano nei circoli: sono luoghi dove non si verifica quasi mai un miglioramento del livello del gioco ma si va solo per giocare spensierati per qualche ora. E quelle location sono ideali per una partita profittevole nel lungo periodo. L’America è da girare ma ci vuole anche tanta grinta.

Marco Della Tommasina

Las Vegas. Vado sempre, quest’anno mi traferirò in Nevada per un mese. Ho intenzione di fare tanto cash. In genere il livello medio è basso, essendo un field vasto, ci sono tanti players deboli. Conta molto la table selection. La regola è sempre la stessa da seguire: se vedi i capelli bianchi siediti, se i capelli sono biondi scappa…

Bruxelles. E’ una delle poche capitali europee che ha un casinò nel centro città. Le sale sono sempre full e l’azione interessante perché il livello non è alto.

Amsterdam. Altra location che a me piace molto. E’ in programma inoltre il WPT Global con buy-in da 3.000€. Si preannuncia un evento bello in tutti i sensi.

Barcellona. Per 4,5 giorni a settimana l’action non manca mai con tanti turisti presenti. L’ultima volta che sono andato c’erano 10 tavoli aperti il mercoledì sera.

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Marco durante un evento WPPS a Budva

Spagna. Non solo Barcellona ma anche a Malaga, Marbella, tra spagnoli e turisti c’è da divertirsi, non solo per il poker. La qualità della vita è eccezionale, la cucina pure.

Bulgaria. A Malta, durante una partita cash, c’erano tanti bulgari e devo dire che negli ultimi anni ho capito che la loro scuola è forte. C’è un gruppo che vi consiglio di evitare perché sono molto tosti.

Gran Bretagna. Sono stato a Nottingham per il WPT che è andato molto bene. Però gli inglesi sono da evitare al cash. Sono tutti forti.

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Cipro. Altro posto interessante: giocano molti russi e soprattutto libanesi, vista la vicinanza geografica. Le partite sono divertenti e il livello non eccellente.

Francia. Come spiegato, ci sono giocatori francesi forti, ma sono pochi. Il livello generale è come in Spagna e Portogallo. Il problema è la rake al 4% no cap, ma questo particolare allontana i giocatori professionisti dai tavoli live.

Sud America. Qui si apre un capitolo infinito. Ricordo ancora una partita giocata a Puerto Madero, in Argentina su un battello sul fiume. Si giocava solo con ante 25 dollari. Il bottone parlava per primo e tutti versavano l’ante. Non conoscevano neanche il funzionamento dei bui, vi lascio immaginare come è andata a finire. In Argentina però ci sono sempre più giovani skillati.

Circuiti

Dopo aver parlato nella precedente intervista di EPT e Russian Poker Tour, è la volta del WPT e delle WSOP.

WPT. Il World Poker Tour è il mio circuito ideale, soprattutto per la struttura del torneo rispetto al buy-in e allo stack di partenza. Parti molto deep e nelle fasi successive sei sempre sui 40 bui. In questo modo riesci a gestire bene i tempi morti cosa che non puoi fare in altri eventi. Se gira storto ti ritrovi comunque con 20 bui, a metà average e non sei corto. Inoltre, i field sono più facili rispetto agli EPT perché ci sono meno qualificati online e più gente locale che partecipa e questo particolare è interessante anche per i tavoli di cash game che si formano, in parallelo, al torneo.

WSOP. Come detto starò un mese a Vegas. Oltre al cash voglio divertirmi in qualche evento sulle varianti, tipo Razz. Lo faccio soprattutto per divertimento perché sono tornei molto difficili. Se le cose andranno bene parteciperò anche al Main Event.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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