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Poker live: per il Tar del Lazio non si gioca senza licenza

Tar-LazioIl poker live in Italia vive sempre più nel caos e nell'incertezza: in Puglia si può giocare nei circoli, rispettando i limiti stabiliti dal Consiglio di Stato, mentre nel Lazio l’attività è ritenuta vietata senza licenza AAMS.

E’ il risultato dell’ennesima controversa sentenza da parte di un Tribunale Amministrativo Regionale. Questa volta, a prendere posizione, ci ha pensato la prima sezione del Tar del Lazio che ha negato all’Associazione Sportiva Dilettantistica Amatori Texas Hold’em, l’autorizzazione di proseguire la propria attività. In parte, contraddicendo quanto stabilito dalla sezione di Lecce.

I giudici romani hanno ritenuto non lecita l’attività del circolo senza la licenza da parte di piazza Mastai. Il problema è che la corte laziale non ha tenuto conto di un aspetto fondamentale: in questo momento, i Monopoli di Stato non rilasciano alcun tipo di autorizzazione perché la normativa in materia non ha ricevuto alcuna attuazione. Il regolamento non è mai stato pubblicato, nonostante gli organi preposti abbiano avuto a disposizione più di un anno di tempo. L’inerzia della Pubblica Amministrazione ha creato uno stato d’incertezza che è sotto gli occhi di tutti.

Il Tar della Puglia aveva fatto un ragionamento molto semplice sotto il profilo normativo: la Legge Comunitaria del 2008 non è stata ancora attuata e pertanto, nel settore, fino alla pubblicazione del regolamento, deve far fede il parere del Consiglio di Stato del 2008 (supremo organo per quanto concerne la giurisprudenza amministrativa) che permetteva i tornei nei circoli con un buy-in massimo di 30 euro e la distribuzione di premi non in denaro.

Il Tar del Lazio invece ha sposato la linea della Corte di Cassazione che non ritiene leciti i tornei nel caso in cui vi sia prevista una quota d’iscrizione, indifferentemente dal fatto che vi siano premi in denaro o in natura. L'unica strada percorribile in queto senso rimane il freeroll (non deve essere previsto alcun buy-in) e senza premi pecuniari.

Per la prima sezione di Roma, è necessario per operare una licenza dei Monopoli. Ma chi la rilascia? Il ragionamento del Tar laziale sarebbe condivisibile se fossero già state assegnate delle licenze attraverso un bando di gara. Ed invece la realtà dei fatti è ben diversa.

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E’ legittimo che lo Stato italiano impedisca lo svolgersi di un’attività ritenuta lecita dalla stessa legge italiana (vedi la lex per l'adeguamento degli obblighi comunitari del 2008)? In questo caso la volontà del legislatore  (Governo e Parlamento) è ostacolata dagli organi preposti in materia che avrebbero dovuto,  in questi mesi, redigere una normativa secondaria. Gli interessi legittimi dei gestori dei circoli sono lesi, considerando che non hanno la possibilità di poter acquisire una licenza, prevista dalla legge italiana.

In un certo senso, un ragionamento simile è statao fatto dalla Corte di Giustizia Europea, con la sentenza Placanica, in materia di scommesse sportive, riconoscendo come lesi gli interessi dei bookmakers comunitari ai quali era stato impedito di partecipare al bando di gara del 1999, nel quale furono assegnate le licenze AAMS solo ai concessionari italiani. Alla società di betting ricorrente fu riconosciuto dalla Corte Europea di poter operare senza licenza dei Monopoli.

Per quanto rgiuarda il poker live, vi è una similitudine evidente. Fino a quando AAMS ed il Ministero degli Interni non pubblicheranno il regolamento di attuazione, è impedito a tutti gli operatori di poter acquisire regolari licenze. La situazione rischia di essere esplosiva. E la sensazione che nelle prossime settimane ne vedremo delle belle nei tribulani di tutta la Penisola.

Nel Lazio non si può giocare in attesa del regolamento, in Puglia sì, e anche le altre sezioni regionali si pronunceranno sollecitati dai ricorsi di diversi poker club. A Prato bolle qualcosa in pentola ed alcuni circoli stanno vagliando la possibilità di ricorrere al Tar Toscana. La battaglia legale è appena iniziata.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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