Il testo della Legge Comunitaria 2008 sul poker live verrà revisionato dal nuovo maxi emendamento che sarà presentato dal Governo in Commissione bilancio nei prossimi giorni, in sede di esame della Legge di Stabilità. I tecnici del Ministero dell’Economia stanno mettendo a punto una serie di norme che dovrà generare un miliardo di euro di gettito solo dal mondo dei giochi, poker compreso.
La conferma della manovra e di una rivoluzione per i tornei di Texas Hold’em dal vivo, arriva da fonti governative interpellate dall’agenzia Agipronews. Il 29 ottobre avevamo previsto un cambiamento strategico da parte del Ministero dell’Economia con un nuovo decreto e l’azzeramento dei limiti imposti dalla “Legge Comunitaria 2008” e così è stato. L’ assicurazione arriva ora da fonti romane autorevoli.
La manovra, per quanto riguarda il poker live si attuerà in due fasi: negli intendimenti del ministro Tremonti e dei suoi collaboratori, verranno abbattuti, in primis, i vincoli legislativi che – di fatto – impedivano investimenti nelle future poker room, rendendo le prospettive sulla loro redditività pari a zero con l’assurdo divieto di fine di lucro dell’attività. Saranno pubblicate quindi una serie di norme che cancelleranno l’imposizione delle quote di iscrizione di “modico valore” per i tornei e del numero massimo di eventi organizzabili.
Una volta mutato il quadro legislativo e la sua ratio, il Ministro dell’Economia, consultato il Viminale, potrà emanare nei primi mesi del 2011, un decreto per le procedure di selezione e di assegnazione delle concessioni delle future poker room. A queste condizioni, sarà più semplice per i circoli ottenere una licenza, anche se è prematuro poter fare delle previsioni. Il nuovo decreto lascerà una porta aperta anche ai concessionari ai quali sarà consentito di gestire locali sul territorio.
L’unica incognita potrebbe essere un’imminente crisi di Governo, comunque alle porte, ma il vicecapogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova ha assicurato, proprio in queste ore, che i “finiani” voteranno in commissione ed in parlamento il testo della nuova Legge di Stabilità e Bilancio, dando appoggio, solo in questo ambito all’Esecutivo.