La novità è importante e incuriosisce tutto il settore, ma Alex Dreyfus non si sbottona più di tanto sulla Global Poker League, anzi preannuncia una ulteriore lega che si chiamerà GPL-X.
Nel corso della lunga sessione Q&A di ieri sera sul canale Twitch ufficiale della lega, il tycoon francese spiega qualche dettaglio sulla nuova creatura, rispondendo alle numerose domande che provengono da appassionati e addetti ai lavori, ma oggi non sappiamo molto di più rispetto a quanto non si sapesse già ieri.
DUBBI SUI BIG
Sappiamo che Phil Ivey, Daniel Negreanu e Phil Hellmuth difficilmente prenderanno parte come giocatori alla prima stagione della GPL, per diverse ragioni tra cui l'improbabile voglia di adattamento - da parte di una superstar - a un gioco che non è più individuale ma di squadra. Tuttavia, non è da escludere che questi tre - ma anche altri big - possano ripresentarsi come proprietari di qualcuna delle franchigie.
PROPRIETARI E SALARI
A detta di Dreyfus, gli "owner" delle 12 franchigie verranno svelati al più presto, anche perchè saranno poi questi ad operare le scelte nell'atteso draft, che determinerà i roster di tutti i team. Questi proprietari non dovrebbero caricarsi di grandi esborsi, perchè GPL vuole staccarsi dai concetti di buy-in e gambling, proiettandosi verso un'ottica del tutto diversa. Al momento del disvelamento dei nomi, saranno resi noti anche i relativi dettagli economici. Di sicuro si sa che i proprietari non potranno essere anche giocatori del loro team.
Anche sui salari dei giocatori, uno degli argomenti più presenti tra le domande, Dreyfus non si sbilancia troppo e parla di “cifre a 5 zeri”, che i 60 giocatori scelti dalle 12 franchigie percepiranno per la prima stagione.
Ma l'imprenditore francese ammette che si tratta di un work in progress, non nega che potranno esserci errori e inversioni di marcia e in questo senso mette le mani avanti.
TELECAMERE E NUOVI TELLS
Il gioco live si svilupperà in due dimensioni: studio arena e "The cube". In entrambi i casi si giocherà con carte digitali, quindi i dealer saranno sollevati da compiti di distribuzione carte e dovranno solo occuparsi delle chips.
L'implementazione di questa tecnologia digitale permetterà anche altre piccole novità per il pubblico, che avrà a disposizione statistiche individuali aggiornate in tempo reale ma non solo: grazie a nuove telecamere personalizzate potrà andare a curiosare su cose oggi impossibili, come ad esempio sbirciare quale sarebbe stato il river se il giocatore non avesse foldato al turn.
Alcune novità importante riguarderanno il gioco dentro il “Cube”: in coerenza con un format veloce, che vuole essere spettacolo avvincente per un pubblico in gran parte nuovo, i player giocheranno in piedi. “Questo permetterà la nascita di una nuova gamma di informazioni possibili”, dice Dreyfus, essendo gli stessi giocatori non più vincolati ad una sedia e alle relative limitazioni nei gesti e nei movimenti.
Infine, il Cube sarà strutturato in modo che i giocatori non possano vedere nè sentire il pubblico nell'arena, cosa che invece avverrà in momenti topici come gli showdown.
HOLDEM-X, L'INCOGNITA
Ma l'elemento che forse ha suscitato più curiosità è il cosiddetto HOLDEM-X, un nuovo gioco che tra poco verrà lanciato in versione beta, e che sarà protagonista di una lega “compagna”, chiamata appunto “GPL-X”. Dreyfus non svela di cosa si tratta, ma dice che sarà una sorta di mix tra il poker e giochi come Heartstone, che da qualche tempo vanno per la maggiore anche e soprattutto tra i poker player, sottraendo anzi loro del tempo all'attività di grinding.
Nelle intenzioni di Dreyfus e degli sviluppatori, Holdem-X dovrebbe attirare un nuovo pubblico: quello dei videogamers, e la prospettiva di una lega-figlia dedicata a questa nuova disciplina risponde alla medesima logica.
NON PLAYER-ORIENTED, MA FAN-ORIENTED
Una logica che ormai non cerca più – o soltanto – nuovi giocatori, ma soprattutto appassionati e spettatori. Un progetto non più player-oriented ma fan-oriented, dove la parola d'ordine non è più “play” ma “watch”.
E-SPORTS, PIÙ CHE UN MODELLO
Che il mondo degli e-sports fosse un modello di riferimento per la nascitura Global Poker League non era una novità, e Dreyfus lo ha esplicitato ulteriormente ieri sera nella sua presentazione. Un modello replicabile se non addirittura migliorabile, secondo Dreyfus. Nei sondaggi effettuati, circa il 30% degli interpellati si è detto pronto a spendere dei soldi per assistere a uno show live della GPL. "Ci basterebbe il 10% di questo 30%, per ottenere il nostro scopo", afferma Dreyfus.
In generale, tuttavia, l'impressione è che si stia mettendo molta carne al fuoco. Forse troppa, visto che ancora non è dato sapere quanti saranno i fornelli.