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Cold Deck: il nuovo film sul poker ha un trailer che sa di vecchio

Giudicare un prodotto prima di averlo provato è sempre sbagliato, che sia esso un libro, una birra, un dentifricio o un'automobile. Questo vale anche per i film, naturalmente. Ma ogni film viene preceduto da un trailer, creato allo scopo di incuriosire lo spettatore. Non sempre ci riesce, ma nel caso di "Cold Deck" gli elementi che dissemina sono già una buona base per capire che tipo di film ci troveremo di fronte. Si tratta di una nuova pellicola che sceglie il poker come argomento o sfondo per raccontare una storia, ma è probabile che sarà solo l'ennesima occasione per rimpiangere "Rounders".

cold-deck

"Cold Deck" è un termine derivante dal mondo dei bari: si chiamava così un "mazzo truccato" ad arte, con un qualche scontro spettacolare di punti nascosto e che alla fine avvantaggiava sempre il baro. In questo caso la traduzione letterale "mazzo freddo" è di aiuto, perchè in genere questo tipo di trucchi accadeva con un mazzo apparentemente nuovo, con le carte appunto ancora fredde perchè non ancora entrate a frequente contatto con il calore umano.
Negli ultimi anni, il termine "cold deck" ha acquisito un'accezione metaforica: negli Stati Uniti si usa molto chiamare così una situazione in cui il board presenti situazioni da cui non si può scappare, come un poker contro scala reale, full contro full eccetera. Quei cooler in cui il board e le carte sembrano messe apposta.

In questo caso Cold Deck è un thriller diretto da Zack Bernbaum, che vede Stefano Gallo nei panni di attore protagonista ma anche di autore e produttore, e altri volti conosciuti come Paul Sorvino ("Goodfellas", "Dick Tracy") e Robert Knepper ("Prison Break", "Hunger Games") nel cast.

La storia pare ruotare intorno a un ragazzo che ha un lavoro umile e la passione per il poker, che ad un certo punto si ritrova catapultato in una partita high stakes che si trasforma in pretesto per una rapina, da cui poi derivano una serie di colpi di scena.

Così come è presentato, il film pare attingere ai classici luoghi comuni del gioco come strumento di riscatto sociale ma che porta con sè il rischio di immischiarsi in brutti giri e finire male. In fin dei conti sarebbero pressochè gli stereotipi presenti in Rounders, dove però venivano trattati in maniera che non comportassero mai un crollo totale di credibilità della trama.

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Qui invece il gioco pare più che altro un mero pretesto per il classico thriller testosteronico, ma non è il caso di addentrarsi oltre in giudizi perchè i film vanno prima visti, poi valutati. Certo il trailer presenta alcuni aspetti involontariamente comici, su cui già la community di twoplustwo si è scatenata

Un simpatico photoshop di un utente di twoplustwo, che prende in giro le dimensioni del tavolo da gioco usato nel film
Un simpatico photoshop di un utente di twoplustwo, che prende in giro le dimensioni del tavolo da gioco usato nel film

Inoltre, una delle prime inquadrature del trailer è su una pila di chips. L'intento è di introdurre l'argomento di una avvincente e rischiosa partita a poker, ma la solennità è rotta subito da un elemento: le fiches scelte sono davvero quanto di più dozzinale si possa immaginare. Anche nelle partite casalinghe tra studenti universitari si vedono chips più curate e meno generiche...

Ricordo che al tempo di "Poker Generation" alcuni ironizzarono sulla famosa frase "li faccio io i soldi, col poker!", con cui si chiudeva il trailer. Al di là dei poco lusinghieri risultati al botteghino, Poker Generation era un "instant movie", figlio di un'operazione mediatica-commerciale che puntava a sfruttare l'onda lunga del boom del poker in Italia. In questo senso, il film di Mingotto aveva senza dubbio molte più attenuanti rispetto a questo "Cold Deck", che dà l'impressione di toccare tasti già battuti, come fosse un copione del 2005 tenuto nel cassetto per 10 anni...

Ad ogni modo, fatevi un'idea e poi ci direte!

[youtube]https://youtu.be/rZxzwJY6m4s[/youtube]
"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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