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"Ivey ha perso il suo edge online? Vi spiego i suoi errori…"

Per il terzo anno di fila, Phil Ivey chiude con un bilancio in forte passivo la sua avventura negli high stakes online. Senza Gus Hansen, la sua immagine è stata esposta ancor di più agli occhi della critica. Ha perso, negli ultimi 12 mesi, oltre 3,7 milioni di dollari. Ancor peggio del 2014 (-2.372.298$) e del 2013 (-2.441.773). C’è chi lo invita ad appendere il mouse al chiodo.

In un triennio ha bruciato più di 8,5 milioni di dollari. E' evidente che il buon Phil dovrà rivedere i suoi piani nel 2016. Molti critici si sono sforzati di cercare di capire i motivi di questo down pesante.

Negreanu e Ivey qualche anno fa
Negreanu e Ivey qualche anno fa

Vi segnaliamo un’interessante l'analisi di Barry Carter, editorialista per PokerStrategy e co-autore di "The Mental Game of Poker", l’opera di Jared Tendler (su Assopoker potete leggere in esclusiva alcuni suoi articoli ed analisi).

Carter offre un punto di vista diverso. Nonostante le perdite milionarie maturate negli ultimi 3 anni "egli è considerato come il miglior giocatore in assoluto nel mondo. Le sue skill live, la sua competenza in tutte le varianti e format e il suo precedente record online sembrano sufficienti per mantenere tale reputazione intatta, pur avendo un leak così evidente".

"Anche se la maggior parte di noi fa fatica solo ad avvicinarsi a capire il funzionamento di una mente pokeristica come la sua, non ci vuole molto per comprendere che è un granissimo talento nel gioco dal vivo".

Negreanu e Hellmuth

"Stesso discorso - prosegue Carter - vale per Phil Hellmuth o Daniel Negreanu: possono avere delle lacune tecniche nel loro gioco, ma hanno una capacità tale nel leggere gli avversari, le situazioni e le dinamiche del gioco che godono di un'enorme stima. La loro immagine è talmente forte al tavolo che non importa se le loro bet size o range non siano ottimali per incutere timore agli avversari. Sono come un pugile con una difesa debole ma con un pugno devastante sufficiente per imporre con grande effetto la loro forza sul gioco".

Gioco online alieno per Ivey senza supporto dei software

"Il poker online è forse un gioco troppo alieno per le skills di Ivey. In precedenza ha ammesso che non usa software e che non è molto bravo nel calcolo EV. Potrebbe non essere così aggiornato per l'online e non conoscere tutti i nick degli avversari che si trova ad affrontare. Leaks che non gli permettono di avere una lettura paragonabile a quella che possiede dal vivo".

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"In un gioco fatto di piccoli edge, dettagli come questi, sommati diventano leaks enormi. Inoltre si deve rispettare il talento puro e l'etica al lavoro dei migliori giocatori online di oggi. I tavoli nosebleed sono probabilmente i giochi più difficili al mondo e i ragazzi che battono questi livelli con continuità, non si fanno intimidire da nessuno, nemmeno dal grande Phil Ivey".

Ivey e Hansen potrebbero continuare a vincere ai limiti 25$-50$?

"Queste considerazioni dovrebbero far riflettere sull'importanza della table selection. Nonostante queste ingenti perdite, Ivey è ancora uno dei migliori regular online al mondo. Dopo tutto, il suo bilancio pre Black Friday parla di oltre 19 milioni vinti. Con ogni probabilità potrebbe ancora battere i giochi 25$-50$ e i regular nosebleed non fanno la fila per giocare contro di lui, come facevano con Gus Hansen". Qualcosa vorrà dire.

Gus Hansen

Carter apre un'interessante parentesi sul danese: "sarebbe sempre un grande giocatore vincente in rete se facesse un passo indietro, un bel level down, oltre a porre molta attenzione alla table selection".

Contro i più forti

"C'è una vecchia massima nel poker che se il nono peggior giocatore al mondo fosse seduto ad un tavolo con otto giocatori peggiori di lui, sarebbe un grande vincitore. Allo stesso modo, se il nono miglior giocatore al mondo sfidasse gli otto più forti, sarebbe un grande perdente. Phil Ivey è ancora uno dei migliori nel cash game online ma il suo problema è che ha scelto di giocare con un piccolo gruppo di grinder online che sono migliori di lui".

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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