Ladbrokes e la software house Playtech stanno valutando un’ipotesi di fusione per la creazione di un nuovo gruppo dal valore di 3,5 miliardi di dollari, con significative ripercussioni in tutti i mercati dell’e-gaming, compreso il nostro.
Come noto Playtech è proprietaria del network iPoker, al quale hanno aderito importanti società mondiali, come William Hill e Titan Poker (nel mercato transalpino). Per quanto riguarda l’Italia, alla rete di iPoker.it, sono collegate Sisal, Snai, NetBet, Betclic, Virgin ed altre numerose skin. Ladbrokes invece da qualche mese ha sospeso la propria attività online nella penisola, in attesa di un potenziamento del settore online.
Secondo il tabloid inglese ‘The Telegraph’, Playtech sarebbe stata contattata dal bookmaker per valutare la creazione di una nuova multinazionale, volta a tenere testa alla neonata Bwin-Party, oltre ad altri colossi come PokerStars e Full Tilt Poker. Ma uno degli interessi principali del gruppo inglese è quello di rallentare l’ascesa della rivale di sempre: William Hill.
Prima dell’entrata in vigore della normativa UIGEA (restrittiva per le transazioni bancarie per i siti di gioco), negli Stati Uniti Ladbrokes deteneva una significativa quota di mercato e faceva parte della catena Hilton Hotel Casino. Ma la famiglia della nota ereditiera Paris Hilton ha deciso di dividere il gruppo. Con la nuova normativa sul gioco online, il bookmaker inglese vorrebbe riconquistare spazio e terreno nel Nord America.
Per questo motivo, il nuovo CEO, Richard Glynn, ha ricevuto nel marzo del 2010, pieno mandato per allargare il gruppo. E Ladbrokes da mesi ha avviato trattative per potenziare il comparto dell’online, provando ad acquisire 888, con un’OPA (offerta pubblica di acquisto) da 240 milioni di sterline. Ma anche Playtech non è stata a guardare e proprio l’anno scorso ha siglato un’importante partnership con la società statunitense Scientific Game, per lo sviluppo di innovativi software per i casinò online.
La società inglese è considerata il bookmaker numero uno in Gran Bretagna, Irlanda e Belgio, nella raccolta delle scommesse, con oltre 2.700 bettling shop ma negli ultimi anni ha perso terreno – in termini di fatturato – con la concorrente William Hill, in particolar modo regina del gioco in rete. Ed a lanciare proprio il book della Regina è stata un’importante sinergia con Playtech che offre servizi anche ad altre dirette concorrenti come Betfred, Tote e Titan Poker (per il mercato francese).
Ladbrokes vorrebbe spezzare questa alleanza strategica ma non sarà semplice, almeno nel breve periodo. Il bookmaker inglese paga il declino del suo principale fornitore, la software house Microgaming ed è alla ricerca di un partner tecnologico forte. Secondo la stampa britannica, i colloqui con Playtech sarebbero in una fase avanzata ma vi sono degli ostacoli che non saranno semplici da aggirare.
La società high tech è in joint-venture con William Hill plc e detiene il 29% delle azioni di WHO (William Hill Online): una quota che gli ha fruttato 30,8 milioni di euro nel 2010. Ed i tabloid hanno pubblicato rumors di un possibile acquisto di un ulteriore 4%.
‘The Telegraph’ assicura che però le trattative con Ladbrokes continuano e che Playtech rimane l’obiettivo numero uno per Richard Glyn. D’altronde, il prossimo anno scade il contratto esclusivo tra Ladbrokes e Microgaming (ma vi potrebbe essere una rescissione anticipata) mentre nelle prossime settimane Playtech – secondo il sito Gambling Compliance – dovrebbe terminare il rapporto di fornitura con alcune skin.
In caso di accordo con iPoker, Ladbrokes rientrerà – con ogni probabilità – nel mercato italiano (ha sempre una concessione), preso di mira anche da William Hill che sembra intenzionata ad acquisire una delle 200 licenze AAMS, previste nel decreto di prossima pubblicazione. Questa volta però la società inglese sembra intenzionata a non entrare con nessun partner, dopo la negativa esperienza di qualche anno fa con Codere.