Isaac Haxton è riconosciuto unanimemente come uno dei più forti giocatori di poker di tutti i tempi. Nei suoi podcast Joe Ingram lo soprannomina "Hollywood Haxton" per rendere omaggio al suo gioco matematicamente perfetto ma anche spettacolare, uno stile che combina grande aggressività a una capacità fuori dal comune di analizzare ogni singolo aspetto della mano che sta giocando.
Nel 2007 Isaac Haxton aveva 22 anni e non aveva ancora ottenuto un piazzamento a premio in un torneo dal vivo. Ciononostante, stava già stampando soldi con il poker online, al punto di potersi permettere il buy-in di 7.500$ del Main Event PCA, kermesse pokeristica delle Bahamas all'epoca non ancora parte del circuito live di Pokerstars ma organizzata dal World Poker Tour (WPT).
Isaac si presentò al torneo come un perfetto sconosciuto ma si impose subito come uno dei giocatori più forti e preparati del field. Raggiunse il tavolo finale e riuscì a mettersi alle spalle pezzi da novanta come Scott Clements, Jonathan Little e Robert Mizrachi, fino ad arrivare all'heads-up contro un altro giovane dell'online, Ryan Daut. I due grinder si sfidarono per la prima moneta da 1.5 milioni di dollari all'aperto: all'epoca il tavolo finale della PCA non si giocava in uno studio televisivo ma in un'area esterna del casinò.
Nonostante il vento e le prime avvisaglie di un temporale in arrivo, Haxton e Daut misero in mostra il loro miglior poker, dando vita a un testa a testa memorabile. Nel corso di questa sfida giocarono una mano passata alla storia per un incredibile triplo bluff al river. Secondo molti appassionati di poker, quello di Isaac Haxton sarebbe addirittura il più grande bluff di tutti i tempi. È davvero così? A voi il giudizio.
La mano inizia con Ryan Daut in vantaggio per 2 a 1 in termini di chips. Dopo aver spillato 7 5 dal bottone/small blind decide di limpare. Isaac si ritrova con 3 2 e fa check dal big blind.
Il flop è q 4 a . Haxton fa check e Daut mette subito in mezzo una puntata da 300.000 sul piatto da 440.000, completamente in bianco. Isaac ha un progetto di scala a incastro e sceglie di chiamare. Il turn è un k ed entrambi i giocatori fanno check.
L'action sembra quindi rallentata, ma ciò che succede al river ribalta tutto. L'ultima carta è una q sulla quale Isaac Haxton sceglie di uscire in puntata: mette in mezzo 700.000 sul pot da 1.040.000. Il suo è un tentativo di bluff che sembra ben strutturato considerando il limp preflop dell'avversario e il check sul turn. Ryan, però, non è l'ultimo degli arrivati e capisce che Ike potrebbe essere in bluff molte volte in questo spot. Così decide di effettuare un coraggioso rilancio a 2 milioni di chips.

Una mossa geniale, che costringerebbe la maggior parte degli avversari a foldare la propria mano anche con un punto medio. Quanti, infatti, chiamerebbero questo monster raise con in mano un Asso o un Re? La condotta di Daut, a carte coperte, farebbe pensare a un tris di Donne chiuso al river.
Qua, però, Isaac Haxton si supera. Tutti sono convinti che non possa far altro che foldare, eppure l'americano comincia a pensare intensamente . Alla fine, dopo circa un minuto, dichiara: "Re-raise, all-in".
Rischia quindi di perdere tutto lo stack di sei milioni di chips e la possibilità di conquistare la prima moneta da 1.5 milioni di dollari con un bluff a dir poco estremo, portato avanti con la peggior mano possibile in questo spot! Una mossa spregiudicata ma al tempo stesso frutto di una lettura perfetta: Ryan, infatti, non può fare altro che foldare, consegnando il monster pot all'avversario.
Preso dall'euforia del clamoroso bluff, Isaac gira la sua mano. Ryan Daut resta senza parole, consapevole di aver subito un bluff che sarebbe entrato nella storia del poker. Nonostante questa pesante batosta, Daut è poi riuscito a vincere il torneo per 1.5 milioni di dollari. Haxton ha portato a casa 861.789$ al suo primo ITM di sempre nei tornei dal vivo. Questo bluff fu l'inizio di una carriera straordinaria nel mondo del poker.