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Come cambia il mercato in un anno: la nuova geografia del cash game online e le rooms emergenti

In un anno i giochi cash game sulla rete mondiale (dot com più mercati regolamentati) ha perso quasi un quinto del traffico rispetto a dodici mesi fa. I dati forniti da PokerScout sono chiari: l'action globale ha perso 18,5 punti percentuali da settembre 2015. Questo dato globale è influenzato (in parte) dalle scelte radicali sposate da Amaya Gaming che dall'inizio di quest'anno ha deciso di non incentivare più i grinder professionisti.

Le prime sette rooms mondiali registrano numeri negativi: PokerStars.com/eu ha perso il 18,9% (spiegheremo in un articolo a parte i mutamenti e le strategie di Rational Group dalle parole dei vertici), male anche 888Poker con un bel -22,5% e la terza Bodog (-24,8%). La crisi sembra grave, almeno a giudicare dai numeri, ma bisogna capire quali meccanismi si celano dietro alle fredde statistiche.

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La rivoluzione voluta da Amaya

C'è da dire che le prime due rooms al mondo hanno rivisto - come anticipato - nel 2016 i propri Vip System. C'era da aspettarselo ed anche i vertici di Amaya avevano messo nel conto questo passo indietro nel cash game per privilegiare altri giochi e attori.

D'altronde, dopo il Black friday, il cash game mondiale ha subito una violenta recessione: senza i giocatori occasionali americani, si è passati da un oceano pieno di "fish" ad un mare chiuso infestato da squali (giocatori professionisti).

Le rooms hanno rivisto le proprie strategie: PokerStars ha comunicato 11 mesi fa, ad inizio novembre, la rivoluzione del proprio Vip System cercando di mutare il proprio field nel cash game, seguendo l'esempio di 888Poker che aveva dato il via a questi grossi cambiamenti nel febbraio del 2015.

In calo anche gli outsider

Contengono la fuga di giocatori, Winamax (quarta al mondo) e PartyPoker: la room francese perde "solo" il 6,7% mentre il sito di GVC fa segnare un -5,2%. Grave invece il passo indietro di iPoker che in un anno ha lasciato sul terreno oltre il 40% della sua action (fonte PokerIndustryPro). Il 2016 sarà ricordato anche per la chiusura di uno dei network storici: Ongame.

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PokerStars e mercati regolamentati

PokerStars, per via delle modifiche al vip system, ha registrato un netto calo anche nei mercati regolamentati: Italia (-26,5%), Spagna (-24%) e Francia (-20,1%). La room dalla picca rossa ha però spinto per un netto mutamento del proprio field, indirizzando i propri giocatori su altri giochi. Non è un caso che nella Penisola, Stars detenga il 70% del mercato poker tournaments (vedi Spin and Go e MTT).  In tutti i casi, questi cambiamenti potranno essere giudicati solo dopo diversi anni: si tratta di un'inversione a U, di una rivoluzione radicale, ma forse necessaria per riequilibrare il field anche nel cash.

Cash game online: Unibet e Microgaming volano

Se l'industria del poker mondiale piange in generale, c'è chi invece è riuscito a crescere nonostante questa crisi: si sono piattaforme che hanno approfittato del taglio degli incentivi ai giocatori della concorrenza, per ritagliarsi un proprio spazio, forse cadendo nei soliti errori che hanno accompagnato il poker online negli anni del boom, non tutelando gli amatori ed incentivando i pro senza alcun freno.

Ma ci sono anche competitor che hanno adottato una strategia "sana" e strutturale, come ha fatto Unibet che ha investito su un proprio software indipendente: il traffico sulla room è aumentato del 36,8% anche se si tratta ancora di un field ristretto (l'11esimo al mondo) con una media di 475 seats occupati. Questo è il tipico esempio che se si investe e si lavora bene, si può crescere in un mercato meno concorrenziale rispetto a 5 anni fa.

Microgaming vola: il network è cresciuto del 29,4% grazie soprattutto a nuove skin clienti ed incorporazioni. Vola anche Winning Poker (WPN) grazie ad una politica molto aggressiva e pericolosa negli Stati Uniti: +45,9%.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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