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Il texas Hold’em e l’aggressività selettiva

Il gioco del poker è come una sorta d’intricato mosaico composto da tasselli di abilità, fortuna, strategia, tattica e psicologia. E poiché qualcosa che può funzionare in una particolare situazione andrà probabilmente a fallire in un’altra, appare ovvio come un’azione al tavolo sempre uguale ed immutabile porterà al successo soltanto contro gli avversari più scarsi.

Alcuni giocatori ritengono che un atteggiamento loose sia alla base del poker vincente, e per questo attaccano ogni piatto con puntate, call e raise anche con alcune delle peggiori mani possibili. Ma in realtà, l’obiettivo nel poker è quello di vincere denaro e non piatti, ed è per questo che un’azione selettiva diventa fondamentale. E’ vero che alla gente non piace affatto l’idea di foldare mano dopo mano in attesa di un momento propizio per entrare in gioco, ma tutto ciò sarà assolutamente necessario se si punta ad ottenere un qualche genere di profitto.

Naturalmente, non andrà bene neanche estremizzare l’azione nell’altro senso, e gli iper-tight perderanno comunque denaro perché saranno facilmente prevedibili e altrettanto lontani da una strategia di gioco ottimale. Ed allora, una volta che avete compreso che probabilmente il giusto compromesso sta nel mezzo, come va combinata questa selettività con l’aggressività? Un giocatore passivo, ossia quello che rilancia molto raramente, ha soltanto un modo per vincere una mano: mostrare la best hand a conclusione dei vari giri di puntate.

Un aggressive player potrà invece contare su altre opzioni: se l’oppo betta e lui rilancia, potrà fargli foldare la mano migliore. Se l’altro non passa immediatamente, potrebbe farlo su una street successiva in seguito ad un ulteriore puntata. Un’azione aggressiva può anche indurre al fold una drawing hand perché potrebbe diventare troppo costoso inseguire un progetto di scala o colore.

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Tuttavia, così come per un gioco estremamente passivo, anche un’aggressività smodata porterà a cattivi risultati. Nel glossario del poker esiste un termine preciso per chi si comporta in tal modo: maniac. Questi “maniaci” trovano poco credito dagli altri quando rilanciano, e di solito finiscono nelle trappole dei giocatori skillati il più delle volte con soltanto una mano piena di speranza per qualche punteggio miracoloso.

La prossima volta che vi sedete ad un tavolo, dunque, provate a considerare quanto segue:

  • Non giocate tutti i piatti: ricordatevi che l’obiettivo nel poker è vincere denaro.
  • Scartate l’idea di un approccio iper-tight: apritevi maggiormente fino ad un livello ottimale di hand-selection.
  • I giocatori aggressivi possono vincere in tre modi: 1) mostrando la mano migliore allo showdown; 2) inducendo l’avversario a foldare la best hand; 3) impedendo all’altro di beccare una carta miracolosa senza pagarne un prezzo alto.
  • Troppa aggressività è parecchio costosa. Gli altri inizieranno ad inquadrare cosa fate e vi risponderanno di conseguenza coinvolgendovi in situazioni da cui raramente uscirete vincitori.
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