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Stefano Ferrara: “la mia vittoria a Campione”

stefano-ferraraStefano Ferrara è stato il primo italiano a vincere a dicembre il Main Event delle Mini FITOPS, battendo la concorrenza di quasi 17.000 avversari (16.909 per la precisione) provenienti da tutto il mondo. Tre mesi dopo si è confermato a Campione d’Italia, prevalendo su un esclusivo field di 20 giocatori, nel ‘Top Player of The Year 2010’. Per festeggiare è andato in vacanza a Londra e proprio dalla capitale inglese ci ha raccontato quali sono i suoi progetti per il futuro.

Ad una delle prime apparizioni dal vivo hai centrato subito una vittoria di prestigio.
“Fino ad ora avevo giocato pochissimo live ma ero eccitato di potermi confrontare con grandi campioni. Sono stati due giorni molto divertenti: ero molto curioso di vedere in azione Max Pescatori, Daniele Mazzia e company”.

Una bella vittoria, seppur molto diversa rispetto a quella di dicembre.
“Se un giorno avrò la fortuna di arrivare ad un final table di un EPT, il mio successo più grande rimarrà sempre il Main Event delle Mini FTOPS, sarà sempre nel mio cuore quel giorno. A Campione è stata durissima perché nessuno ti regalava chips. In tornei con field più estesi capita di trovare qualche giocatore, magari in bolla, che ti concede qualcosa ma la scorsa settimana ti posso assicurare che di regali non ce ne sono stati”.

Dopo il successo di Campione, ti sei finalmente deciso a giocare di più live?
“Diciamo di sì, fino ad ora ho giocato poco e devo ritenermi molto fortunato. Logico che senza uno sponsor alle spalle è difficile poter essere presente a molti eventi, ma proprio in queste settimane ho ricevuto due proposte. Magari riuscirò a partecipare a qualche evento EPT. Stiamo valutando…”.

In questo momento sei a Londra a goderti la vittoria ma è lecito pensare al futuro e chiederti quali sono i tuoi progetti.
“Vengo spesso in Inghilterra a trovare mio fratello e ne approfitto per esercitarmi con l’inglese. Quest’estate vorrei partecipare ad un paio di eventi WSOP che finanzierò con i miei proventi dell’online. Il Main Event? Ancora troppo costoso…”.

Per un giocatore di cash game è difficile adattarsi ai tornei?
“Mi trovo molto bene quando gli eventi hanno una struttura deep, tecnica che agevola molto il mio gioco post-flop”.

Come molti player dell’online, sei abituato a giocare molte mani in pochi minuti. Nei tornei live come fai ad essere così paziente?
“Hai inquadrato il problema. Io sono nato come giocatore cash ed inoltre sono un player molto aggressivo. Uno dei problemi nei tornei dal vivo è proprio questo, a volte è più forte di me. Negli altri cinque eventi che ho disputato, il fatto di non vedere molte mani mi ha spesso tradito. Soprattutto nei 1.100€, i giocatori sono passivi ed io non ho la pazienza di aspettare il momento giusto”.

A Campione però è successo il contrario, sembravi molto tranquillo.
“A differenza di altri tornei, la  voglia di confrontarmi con giocatori forti mi ha sempre consentito di mantenere alta la concentrazione. Con un field così competitivo è stimolante: nessuno ti regala chips. Per questo motivo  sono contento della prestazione, non ho mai perso la bussola, sono riuscito a trovare la linea giusta per vincere il torneo”.

La reputi una prova di maturità per il live?
“Ero concentrato al massimo perché nel day 1 al mio tavolo avevo campioni come Pescatori e Mazzia. Oltretutto sedevano alla mia sinistra, erano in posizione su di me. Ma giuro che ero contento, eccitato e molto curioso di scoprire il loro gioco. E’ stato tutto molto interessante, anche quando non ero coinvolto nell'azione”.

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Sei poi arrivato al final table.
“Si, ero felice. Fino ad ora avevo fatto un piazzamento del genere solo in un 1.100€ in Croazia ma erano tutti giocatori stranieri. Il secondo giorno a Campione, alla mia sinistra, avevo anche un altro giocatore temibile come Matteo ‘Rooney’ Taddia. E’ stato veramente bello poter confrontarsi con players di spessore.  In alcuni frangenti sono entrati i colpi giusti, ovvio. In diverse situazioni ho bluffato, quando lo ritenevo opportuno. Su alcuni flop ho giocato molto aggressivo. Sono contento di aver superato la prova”.

Che strategia hai adottato nell’heads-up contro un altro big come Pastura?
“Il mio obiettivo era quello di cercare di pot-controllare molto e di riuscire a giocare parecchie mani post-flop. Cercavo sempre di mantenere i piatti bassi e non volevo metterlo nella condizione di andare all in pre-flop. Nelle carte poi bisogna avere anche fortuna…”.

stefano-ferraraCome siete arrivati alla mano decisiva?
“Io avevo già 3-bettato Pastura in un paio di occasioni con mani marginali, e andati al flop, in entrambi i casi avevo vinto il piatto. Dopo un suo standard raise di 12.000 chips, due volte il grande buio, da bottone, con QQ in mano, decido di 3-bettatare nuovamente a 27.000. Lui chiama ed andiamo al flop su un pot di 54.000. Le prime tre carte sono 7 3 4 con un draw di colore. Decido di c-bettare la metà del pot, come avevo fatto in tutti i piatti 3bettati, quindi betto 28.000 su 54.000 e lui chiama. Al turn scende A. potrebbe essere una scary card, una carta pericolosa per me".

Facevi un asso in mano ad Ale Pastura?
“Conoscendo Pastura, sapevo che con un range di A in mano (A9, A10, A J, AQ, A K) non si sarebbe fatto scappare l’occasione di andare all in preflop e vincere il piatto uncontested. Di conseguenza ho polarizzato il suo range su coppia o su connector. Decido di fare check e lui fa lo stesso. Al river scende 9, a questo punto betto per valore, essendo sicuro del mio thinking process e del suo range di mani. Betto 41.000 su un pot di 110.000, lui va all in di circa 100.000 quindi devo aggiungere 59.000 per vincere un piatto di 251.000, non posso più ritirarmi, decido di fare call e lui esclama nice hand ed io vinco!”.

Dal prossimo 4 aprile in Italia sarà possibile giocare i tornei fino a 250 euro. Cosa ne pensi? E' una svolta per l'online italiano?
“Una novità importante: molti ragazzi passeranno dai siti .com alle room.it e con l’arrivo del cash sarà ancora più interessante, una prova che il movimento italiano è pronto per fare passi importanti.  Ho sentito molti grinder che sono eccitati all’idea. Nel circuito la novità dei  nuovi livelli è stata molto apprezzata”.

Luciano Del Frate

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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