Negli ultimi anni, la community del poker è stata “invasa” da quelli che gli americani chiamano “young guns”: teenager che si sono fatti le ossa nell'online ed hanno già vinto sia i tornei live più importanti che incassato milioni di dollari su internet.
Basti guardare le ultime tre edizioni delle WSOP: i vincitori del Main Event sono tutti sotto i 24 anni; e lo stesso vale per gli ultimi conquistatori dei vari “Player of the Year” indetti dai magazine specializzati e siti di poker online, sempre ragazzi ventenni o poco più ad emergere.
Tuttavia, quando sembrava ormai che i veterani del gioco fossero rimasti come “dormienti” a farsi rubare la scena da studenti del college rampanti, qualcosa è cambiato. C'era ancora tanto fuoco sotto la cenere della cosiddetta vecchia guardia del poker, ed in questo inizio d'anno ne abbiamo avuto la prova: i player veterani sono tornati alla ribalta.
Che dire di Gus Hansen? Dato per spacciato fino a qualche mese fa, ora è l'indiscusso dominatore della scena online. Il danese ha oscurato i nomi altisonanti (e sicuramente assai temibili ) dei vari jungleman12 o Isildur1. Ed a proposito di quest'ultimo, ci ha pensato un altro grande “vecchio” del poker, Daniel Negreanu, a dargli una dimostrazione di come l'esperienza e una volontà di ferro possano sovvertire tutti i pronostici così come verificatosi nel secondo match del SuperStars Showdown.
Altri campioni del passato quest'anno sono usciti dal letargo. Il vincitore delle WSOP nel 2001, Carlos Mortensen, ha esordito con ben tre piazzamenti in the money - tra WPT Poker Classic di Los Angeles e Aussie Millions - che sfiorano gli 800.000 dollari di profitto.
Anche Chris Moneymaker, il player simbolo del poker online, ha dimostrato di non riposare sugli allori con un impressionante run al PCA che lo ha portato a giungere 11esimo nel Main Event da 10.000 $ di buy-in con un incasso di 130.000 dollari. A questi vanno sommati altri 300.000 $ guadagnati con il secondo posto all'NBC National Heads-Up Poker Championship di Las Vegas, evento durante il quale ha polverizzato – tra gli altri – i giovanissimi Daniel “jungleman12” Cates e Jonathan Duhamel.
Ma è Erik Seidel, una carriera nel poker che prosegue da oltre vent'anni culminata con l'inserimento del suo nome nella Poker Hall of Fame nel 2010, a catalizzare l'attenzione con questa lista di ITM e vittorie impressionanti:
- 11 gennaio: PCA Pot Limit Omaha ($5,000), 3° posto $45,560
- 15 gennaio: PCA High Roller ($25,000), 4° posto $295,960
- 22 gennaio: Aussie Millions High Roller ($100,000), 3° posto $625,000
- 27 gennaio: Aussie Millions High Roller ($250,000), 1° posto $2,472,555
- 22 febbraio: L.A. Poker Classic Heads-Up ($5,100), 5° posto $14,50
- 0?1 marzo: L.A. Poker Classic High Roller ($25,100), 1° posto $144,57
- 0?5 marzo: National Heads-Up Championship ($25,000), 1° posto $750,000
Una sequenza sbalorditiva di successi che si traduce in oltre 4 milioni di vincite nei soli primi tre mesi dell'anno! C'è ancora chi pensa che il fenomeno delle young guns sarà capace di mandare in pensione i player storici del poker?