Negli ultimi 12 mesi, l’Avvocato Marco Ripamonti ha ottenuto cinque sentenze favorevoli alla Corte di Cassazione, battendo senza dubbio un record in materia di scommesse sportive. Anche nel poker sportivo live è riuscito a incassare due provvedimenti positivi in Toscana, a vantaggio di altrettanti circoli. Con lui abbiamo parlato a 360 gradi delle problematiche normative storiche inerenti il gioco in Italia.
Avvocato, qual è la sua valutazione sulle recenti sentenze della Cassazione? Se per la Suprema Corte sono leciti i tornei di poker senza re-buy ed il poker è un gioco di abilità, secondo lei è necessario un sistema concessorio?
La giurisprudenza – che ho contribuito anche io a formare – sostiene che sia un gioco d’abilità e non d’azzardo. La mia personale opinione è che dovrebbe essere svincolato da un assetto concessorio. In caso contrario, anche i tornei di bridge e qualsiasi altro gioco, dovrebbero essere regolamentati nello stesso modo.
In che direzione bisognerebbe spingersi sotto il profilo regolamentare?
Dinanzi a giudici è stato scientificamente provato che il texas hold’em è uno skill games. Il sistema concessorio in questo campo è di difficile attuazione perché si tratta di una disciplina sportiva. E’ giusto dettare delle regole di base per fare in modo che si rientri nello schema e nella formula del divertimento e non con fini di lucro. E’ giusto dettare regole, ma lasciare il mercato ai privati. Si potrebbe disciplinare il mondo dei circoli con un regime autorizzatorio (con licenze, ndr).
Secondo la Cassazione non vi è alea nei tornei di texas hold’em senza rebuy, quindi nessun reato.
Quando un giocatore è a conoscenza di quanto può perdere e vincere, viene meno la prospettiva del gioco d’azzardo. In modo provocatorio posso dire che il bello del gioco d’azzardo è quando vado al casinò e non so esattamente come potrebbe andare la serata. C’è il gusto dell’incertezza e questo è senza dubbio azzardo. Ma quando io mi siedo per sei, sette ore e devo impegnarmi, ragionare e so già l’entità della posta che eventualmente perdo, dove sta l’azzardo? E’ una disciplina sportiva. Ricordiamoci che viviamo nell’epoca delle Vlt.
Dal punto di vista dell’ordine pubblico, come valuta la cosa?
Questi tornei sono pro ordine pubblico se vengono disputati in un ambiente sano. Il sabato sera i ragazzi possono giocare in maniera tranquilla qualche euro. Sono seduti e ragionano. Ci sono meno macchine che circolano e meno ubriachi in giro. Il texas hold’em può essere un fattore socializzante.
Veniamo a bomba sulle recenti sentenze della Cassazione in materia di scommesse: come interpreta il precedente ‘Cifone’?
Si il Signor Ugo Cifone, dopo la sentenza favorevole della CGE, seguita da altri autorevoli colleghi, mi ha contattato e mi ha chiesto se lo rappresentavo in Cassazione. La Corte ha condiviso l’orientamento della Corte di Giustizia, riconoscendo l’incompatibilità del sistema italiano con la normativa europea e le posizioni di privilegio oramai note, sia per il vincolo di esclusività (articolo 23, 3° comma) che per le distanze minime.
Spieghiamo meglio ai nostri lettori come la Cassazione ha interpretato la sentenza della Corte Europea?
Nella ‘Costa-Cifone’ è stata accolta la tesi di Stanley che ha subito discriminazione con il Bando Bersani del 2007. Successivamente, la Cassazione ha affermato che questo principio non poteva essere invocato da tutti i bookmakers, ma solo da quelli che riuscivano a fornire prova di tale discriminazione.
Riguardo a GoldBet la Cassazione cosa ha deciso?
La CGE – con un’ordinanza – ha deciso di estendere gli effetti della ‘Costa-Cifone’ anche al book austriaco, essendo un soggetto discriminato. In modo indiretto aveva fatto partecipare una società, propria controllata di diritto italiano, al Bando. Si era aggiudicata due concessioni ma AAMS le aveva dichiarate decadute per via dell’applicazione dell’articolo 23, 3° comma. La Corte di Cassazione, il 18 marzo e 18 aprile 2013, accogliendo anche posizione della Procura Generale, ha riconosciuto che anche Goldbet è un soggetto discriminato. C’è da dire, come avvocato difensore storico dei Ced Goldbet (centro elaborazione dati), avevo già ottenuto innumerevoli pronunce, tra archiviazioni, sentenze e ordinanze, a favore.
La sua personale interpretazione alla ‘Sentenza Marrone’?E’ l’ultima e a mio avviso è forse la più importante perché ha affermato che lo Stato italiano deve azzerare il sistema per poter risolvere il problema della “discriminazione”, almeno fino a quando verranno tenute in vita le concessioni storiche. La Cassazione sostiene che non vi può essere compatibilità comunitaria con l’ultimo bando. Fino a quando non verranno azzerati i vecchi privilegi, il sistema italiano non sarà mai perfettamente allineato con quello europeo.
Passiamo ai punti di commercializzazione collegati ai concessionari italiani: anche in questo caso è intervenuta la Cassazione.
La Sentenza è stata depositata il 31 maggio e si è fatta attendere per 10 mesi. In questo caso la Cassazione dà un’interpretazione diversa rispetto alla Circolare che abrogava di fatto i punti di commercializzazione. I giudici hanno confermato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Perugia e sancito che il Pdc può offrire gioco ma deve rispettare il divieto di intermediazione.
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