Marco Della Monica, oltre ad essere un noto giocatore di poker italiano è iscritto all’ordine dei dottori commercialisti di Salerno, dove svolge la libera professione da molti anni. Nella giornata di ieri ha ricevuto una notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, in merito all’inchiesta fiscale che da mesi tiene sulle spine molti pro. La sua testimonianza ed esperienza, considerando le competenze professionali, potrebbe essere utile per far luce e chiarezza sulla vicenda.
“Innanzitutto un saluto a tutti gli amici di Assopoker. Proprio in questi giorni - conferma Della Monica - ho ricevuto la notifica degli accertamenti da parte dell'ADE (Agenzia delle Entrate, ndr) relativi alle presunte vincite in tornei effettuati in casinò esteri per gli anni dal 2007 al 2009. Non che sia stato colto di sorpresa, in quanto tali accertamenti sono stati preceduti da un'indagine della Guardia di Finanza relativa a quegli anni, nel corso della quale già avevo anticipato le tesi tendenti a comprovare l'infondatezza delle pretese del Fisco”.
Gli inquirenti su quali informazioni basano la loro inchiesta? Sui movimenti bancari o su altro tipo di fonti per ricostruire le presunte vincite che hai ottenuto nei casinò esteri?
“La fonte nel mio caso (e credo nella stragrande maggioranza dei casi) è, come espressamente indicato nel verbale della Guardia di Finanza, il sito Hendon Mob. Tutti noi sappiamo invece che si tratta di numeri a caso, di importi quasi mai rispondenti alle cifre effettivamente percepite, da nessuno verificati. A mio avviso è sbagliato fondare una pretesa tributaria unicamente su quella che tecnicamente viene definita una 'fonte aperta’ , cioè una fonte per nulla verificata e non supportata da riscontri certi”.
Che idea ti sei fatto sulle indagini in corso - in generale – sui giocatori italiani?
“Purtroppo scontiamo il deficit di conoscenza del mondo del poker e del gioco in generale: è un settore solo ultimamente finito sotto i riflettori del Fisco e quindi non esiste ancora una giurisprudenza che possa chiarire quali siano - e se vi siano - redditi da sottoporre a tassazione".
Come intendi agire per difenderti?
"In questo scenario ritengo sia errato andare pedissequamente a pagare quanto accertato. Inutile sottolineare che questo non vuole assolutamente essere un invito all'evasione, ma ritengo fondamentale in questa fase instaurare un contenzioso che possa chiarire - anche per il futuro - quali tasse sia giusto pagare. Così come altrettanto ovvio è sottolineare che ogni caso va comunque singolarmente valutato. Solo a titolo esemplificativo, diversa è la posizione di chi come me è chiamato a pagare solo sulla base del divertissement di quattro giovanotti inglesi (i fondatori di Hendon Mob, ndr), dalla posizione di giocatori che invece hanno fatto transazioni bancarie da casinò esteri".
A tuo avviso c’è differenza tra le vincite maturate nei casinò all’interno dello Spazio Economico Europeo e quelli extra UE?
"Io non farei una netta differenza tra paesi UE e extra UE. Piuttosto si dovrà andare a valutare paese per paese, se sussistono trattati con l'Italia disciplinanti la materia Fiscale e, in tal caso, se tali trattati possono essere applicati a questa particolarissima fattispecie".
Quale sarà la tua linea difensiva? A tuo avviso i giocatori italiani come possono difendersi da questo tipo di contestazioni?
"Come sai sono dottore commercialista e intendo difendermi personalmente in Commissione. Non ti nascondo che spero sia un'opportunità per fare finalmente chiarezza in questa che attualmente è una materia tutta da approfondire. La mia tesi difensiva tenderà ad evidenziare la totale inadeguatezza delle norme attuali a disciplinare fiscalmente il settore del poker e dei giochi live in generale".
Quali sono i riferimenti normativi sui quali gravita l’inchiesta?
"Il riferimento normativo nell'ambito del quale si cerca di far rientrare le vincite all'estero è l'art. 67 comma1, lettera d) del TUIR. Secondo tale articolo le vincite andrebbero considerate al lordo del buy in di iscrizione. In pratica si andrebbe a tassare un'uscita. E' solo una delle tante incongruità che mi auguro di riuscire a far capire ai giudici tributari".
Secondo te, la prossima sentenza della Corte di Giustizia Europea potrà influire anche sulle indagini in corso in Italia?
Come ti ho già detto la giurisprudenza precedente è un importantissimo riferimento nelle decisioni Tributarie. In ogni caso per procedere correttamente andrà in ogni caso adito il giudice tributario italiano. Parallelamente si può instaurare un contenzioso a livello europeo.