Non sarà un anno d'oro per il gioco ed in particolare per l'Erario: è quanto prevede il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in un documento programmatico presentato dal Premier Mario Monti e dal Ministro Vittorio Grilli.
Come nel 2012, è attesa una drastica riduzione delle entrate fiscali nel gioco pubblico. Il calo dovrebbe assestarsi sui 1.678 milioni di euro rispetto al 2012 e la forbice dovrebbe essere addirittura di 2.141 milioni rispetto al 2011.
Le entrate erariali previste dal Consiglio dei Ministri e dai tecnici del Ministero saranno pari a 5,9 miliardi. Un bel passo indietro rispetto ai 7,6 miliardi di un anno fa. Ricordiamo che nel 2012, la raccolta è stata di 70 miliardi e la spesa per i giocatori pari a 18.
Quali le cause? Il Ministero offre degli spunti interessanti: "La variazione negativa rilevata nella categoria lotto e lotterie – si legge nel Documento di Economia e Finanza relativo al 2013 – è di 665 milioni di euro nel 2012 a causa dei minori proventi relativi a giochi del Lotto e del Superenalotto, giochi che da soli hanno registrato una flessione in termini erariali pari a 2.706 milioni di euro non compensati dai maggiori introiti derivanti ad esempio dal comparto degli apparecchi da intrattenimento".
Nei primi due mesi del 2013, analizzando gli incassi, il dato positivo è una leggera ripresa di lotto e lotterie (1,2%).
Il gioco pubblico rischia di non essere più un business per lo Stato: senza dubbio il minore potere di spesa degli italiani sta facendo la differenza, come in tutti i settori dell’intrattenimento. Slot e Vlt (che hanno sempre coperto più del 50% del gettito) sono stabili ma si registra il crollo dei giochi tradizionali di pura fortuna. Le nuove generazioni sono sempre più orientate all'online ed in particolare ai social games (soprattutto su Facebook), giochi play for fun.