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Poker live: c’è chi regolamenta gli Home Games e in Italia...

Nella civilissima Norvegia per anni hanno vietato il poker in qualsiasi forma: quando però il Governo locale si è accorto che giocavano tutti e il business del live era caduto nelle mani sbagliate, ha deciso di fare una clamorosa retromarcia, per tutelare i players.

home-games 

E' in via di approvazione una nuova regolamentazione che, al netto dei pregiudizi, potrebbe ispirare anche altri paesi europei. 

In Norvegia, fino ad ora, i tornei di poker non erano permessi neanche nei casinò, a tal punto che il campionato norvegese è stato organizzato negli ultimi anni in Irlanda, a Dublino. Ma il vento è girato a Oslo e dintorni.

Sarà organizzato un mega campionato norvegese a tappe e soprattutto la nuova legge disciplinerà anche i famigerati home games, le partite private, non solo nei circoli. Il paese scandinavo sarà quindi il primo al mondo a riconoscere questo tipo di poker privato.  

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Nei casinò e nei club, il torneo principale non dovrà superare il tetto di 10.000 corone di buy-in, circa 1.195 euro. I satelliti di qualificazione devono avere un limite di 2.000 corone, 239 euro. 

Norma discutibile sul cap dei partecipanti: al massimo 5.000 per torneo e il primo premio non può superare 239.000 euro

La rivoluzione però, come anticipato, riguarda le partite casalinghe: sarà possibile giocare ma solo con buy-in massimo di 500 corone (59 euro), con un tetto di 10 persone, senza presenza di minorenni. Non sarà tutelato il gioco a credito.

Nulla a che  vedere con l’Italia, dove esistono due leggi che non sono però mai state attuate nel live. Alla fine è dovuta intervenire la Cassazione per sostituirsi alla Pubblica Amministrazione, incapace di regolamentare un settore, nonostante Parlamento e Governo avessero già formalizzato la loro volontà con due testi di legge. 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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