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Poker live: il bando verso un’altra proroga e in Francia…

poker-liveSembra utopistico in questo momento pensare ad una nuova disciplina per il poker live entro il 30 giugno: regolamento e bando di gara sono ancora in fase di elaborazione ed il progetto ha subito ritardi significativi dal punto di vista tecnico.

Arrivano da fonti autorevoli le prime conferme ufficiose sullo slittamento. L’assegnazione delle concessioni delle future rooms live non avverrà nei termini stabiliti dal Decreto Milleproroghe, salvo miracoli dell’ultima ora.

A Roma l’iter burocratico va avanti ma con estrema lentezza.  A complicare il tutto anche il “Decreto Semplificazioni” che prevede il parere obbligatorio del Consiglio di Stato nell’approvazione del testo del bando di gara in materia. Per gli esperti si tratta di una delle principali cause dell'annunciato ritardo.

Ci sono inoltre questioni tecniche da definire: sull’argomento abbiamo pubblicato autorevoli opinioni di consulenti (Giovanni Carboni) e imprenditori di settore (Domenico Tresa) che hanno avanzato le loro proposte e stanno collaborando a stretto contatto con i Monopoli di Stato per lo sviluppo di un testo confacente alle esigenze del mercato.

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Come abbiamo sottolineato, vi è inoltre un clima di caccia alle streghe, ostile nei confronti del gioco pubblico. Sia nelle trasmissioni televisive che sui giornali si assiste ad una campagna mediatica aggressiva e senza precedenti contro il gaming in generale, senza fare alcuna distinzione tra i giochi. E’ un momento ‘storico’ non favorevole per un nuovo bando sul poker.

Tutto il mondo è paese: in Francia hanno disposto la chiusura di diversi circoli. Nelle ultime settimane ben dodici solo a Parigi: nella capitale si giocava da tutte le parti: negli eleganti club di bridge e scacchi ma anche retrobottega di bar o negli appartamenti privati. La polizia in un rapporto ha fatto sapere di aver contestato ad un circolo parigino, evasione per 300 milioni di euro, per tasse arretrate non versate.

In Svizzera invece hanno capito che i circoli possono essere un’importante risorsa per l’Erario, senza farsi condizionare da irragionevoli pregiudizi sociali. Presto i poker club potranno riaprire anche grazie all’esito del recente referendum: l’87% dei residenti elvetici si è espresso a favore del gioco pubblico. In questo modo i proventi del settore andranno a finanziarie attività di utilità sociale e il Consiglio Nazionale avrà mano libera per la riapertura dei circoli privati che potranno organizzare tornei di texas hold’em low stakes.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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