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Poker online: il crollo del mercato mondiale post Black Friday

poker-online-usaIl black friday ha avuto un effetto traumatico immediato sul mercato mondiale del poker. Solo 10 giorni dopo, il 25 aprile 2011, i dati erano a dir poco allarmanti: PokerStars.com aveva perso il 28% del suo traffico, Full Tilt Poker registrava un preoccupante scivolone (– 41%), in compagnia del network Cereus (Absolute Poker e UB.com) in netto calo a -53%, fino ad arrivare all'attuale -99,8%.

Con la chiusura dell’online a stelle e strisce e la regolamentazione del cash game in Italia, senza più gli investimenti ingenti nel marketing delle prime due rooms mondiali, il mercato internazionale del poker online ha registrato, ad un anno di distanza, una diminuzione del traffico del 32%. Un dato non positivo per le piattaforme che hanno basato la loro politica sulla liquidità transnazionale (.com).

Full Tilt Poker rappresentava il 20% del mercato globale e il suo crollo ha favorito Pokerstars.com che ha assorbito il 66% dei suoi clienti. Grazie alla caduta in disgrazia della diretta concorrente, Stars è riuscita ad attenuare il calo registrato con la chiusura degli USA, passando da -28% a -13% (secondo gli ultimi dati annuali pubblicati da PokerScout). Ma vediamo la situazione anche delle altre rooms.

No Party
Il network iPoker è cresciuto del 4% (soprattutto grazie ad un trend favorevole degli ultimi mesi) mentre PartyPoker,com (nonostante abbia acquisito il 15% dei giocatori europei dalla stessa red room) è in fase calante (-4%) ma nuovi investimenti sul software ed una partnership in Nevada con MGM, lascia presupporre una crescita nei prossimi anni. Anche perché i giocatori di Bwin.com (e in Italia di GDPoker) saranno trasferiti in Party. Ongame, in vista della vendita a Shuffle Master, è crollata (-24%).

Network americani
Chi si sono avvantaggiati dal blitz del DoJ sono senza dubbio le reti minori: il 9% dei players statunitensi ha continuato a giocare su Merge Poker, Bovada (Bodog), Cake Poker, Chico Poker Network e Winning Poker (ex Yatahay). Il 90% degli americani invece da un anno non gioca online.

Bodog
Merge Gaming, ad esempio è cresciuta dell’ 82%. Ma il Governo USA continuerà a fare finta di nulla? Bodog, nei giorni successivi al black friday ha dato vita ad una massiccia campagna marketing che ha portato ad un incremento annuale ai tavoli del 42% ma il proprietario Calvin Ayre è finito sotto inchiesta per violazione della normativa UIGEA. Stessa sorte per la piattaforma maltese Everleaf (-39%) protagonista negli USA ma bloccata addirittura dagli 007 federali. In crescita Cake Poker (+20%) e impressionante l’exploit di una piccola realtà come Chico Poker Network che ha registrato un record (+299%). Chi si sta muovendo bene, rispettando i canoni della legalità sono 888poker (+56%) e la room francese Winamax.fr che ha ottenuto dati strepitosi in patria (+46%) ed ora sta lanciando un sito play for fun negli USA.

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Rivoluzione culturale
poker-onlineIl black friday ha soprattutto influenzato il modo di pensare delle poker rooms, sempre più intenzionate ad investire in mercati regolamentati, con normative chiare, onde evitare brutte sorprese. La lezione negli USA subita dai quattro siti, considerati ‘intoccabili’, ha fatto scuola. In un solo anno, anche i Governi hanno rotto gli indugi, disciplinando i mercati interni. E così ora registriamo una svolta in Spagna, Belgio, Danimarca, Estonia, Gran Bretagna, Serbia, Romania e anche alcuni stati tedeschi si stanno decidendo a fare chiarezza. La partita più grossa si giocherà negli States con l’apertura in Nevada, New Jersey, California e Iowa.

Futuro USA e Europa
Dopo il parere positivo de DoJ sul Wire act, il futuro negli USA (ma anche le regioni autonome del Canada sembrano intenzionate a compire questo passo) non sarà una nuova legge federale sul gioco online (non ci sono ancora i presupposti politici) ma un accordo  tra i singoli stati (il primo sarà il Nevada) per un mercato comune e legale. Nei prossimi cinque anni saranno una decina ad aderire a questo progetto che garantirà discrete entrate fiscali. Una soluzione simile potrebbe essere adottata anche in Europa, con Italia, Francia, Gran Bretagna e Spagna che stanno già studiando la fattibilità di un mercato di liquidità comune.

Terza parte – fine

1) Black Friday, un anno dopo: trionfa l’ingiustizia e i players...
2) Black Friday: un miliardo di rake in fumo per il poker USA

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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