Nei paesi scandinavi non si scherza in tema di evasione fiscale, in particolar modo nei confronti dei giocatori. E' iniziato oggi il processo al Tribunale di Lyngby ad un player di poker professionista danese, originario di Gentofte. E' accusato di aver evaso oltre 3 milioni di corone, circa 402.000 euro. Rischia di pagare - tra multe e risarcimenti vari ai creditori - 992.000 euro. I Pubblici Ministeri hanno richiesto anche l'applicazione di una pena detentiva.
Le accuse sono pesanti: secondo le autorità scandinave il player avrebbe attuato una truffa al fisco e ad alcuni creditori dal 2006 ad oggi. Per la pubblica accusa avrebbe occultato i suoi guadagni derivanti dal poker in questi anni.
Il player, dinanzi a debiti per un milione di corone (134.000 euro) avrebbe dichiarato di non aver percepito reddito. In particolare gli vengono contestate due vincite a Las Vegas per 71.000 euro, delle quali più di 35.000 dovevano finire nelle casse del Tesoro danese.
Nel 2007 aveva incassato 228.000 euro in un torneo a Goa in India ma anche in questo caso il professionista non aveva dichiarato nulla.
La prossima udienza è fissata per il 28 giugno. Il conto presentato dalla pubblica accusa è salato: 3,3 milioni di corone per l'evasione, altri 3,37 a titolo di ammende e multe e circa 700.000 ai creditori, per un totale di 7,4 milioni di corone, circa 992.000 euro. Rischia anche una pena detentiva. In Danimarca si fa terribilmente sul serio.