Atlantic City contesa, non è il tema centrale di una nuova puntata della mitica serie "Boardwalk Empire". Ad essere conteso è comunque un casinò del noto lungomare della capitale del gioco della costa orientale degli States.
Il New Jersey sta diventando un feroce terreno di scontro tra PokerStars ed i casinò statunitensi. Ma chi pensa ad una “guerriglia” limitata solo a quel fronte si sbaglia di grosso: in ballo c’è molto di più, il motivo dello scontro è il primo mercato mondiale dell'online (prima del black friday, la rake annuale prodotta dai giocatori americani ammontava a circa un miliardo di dollari).
L'American Gaming Association (AGA) è la più importante lobby politica che rappresenta i casinò statunitensi, e nella giornata di oggi, l'associazione ha depositato una memoria dai toni durissimi contro PokerStars, presso la Commissione di Controllo del New Jersey. L’importante centro di potere del gioco americano è guidato politicamente da Caesars Entertainment, MGM Resorts International e Las Vegas Sands, più altre multinazionali di spicco come Boyd Gaming e Pinnacle.
I contenuti del documento sono al limite della diffamazione e si conclude affermando che la room "ha un disprezzo sistematico del diritto degli Stati Uniti". L'affermazione si riferisce alla violazione perpetrata da Stars, dal 2006 al 2011, della normativa UIGEA che ha poi alimentato la nota inchiesta “black friday”.
Il gruppo di Isai Scheinberg ha però sottoscritto un oneroso accordo extra giudiziale con il Dipartimento di Giustizia statunitense che ha fatto cadere qualsiasi pregiudiziale sulla presenza del gruppo dell’Isola di Man negli States.
L’AGA, nella memoria, ha prodotto anche la dichiarazione di colpevolezza di Nelson Burtnick, ex direttore per l’elaborazione dei pagamenti di PokerStars e di Full Tilt Poker. Per i casinò questa ammissione è la prova che “non possono dimostrare il buono spirito, l'integrità e l'onestà che richiede la legge del New Jersey”. Un vero e proprio attacco frontale che mira alla revoca della licenza di Rational Group (proprietario di Stars e Full Tilt Poker).
Pronta la risposta di Eric Hollreiser, direttore delle comunicazioni di PokerStars, che su Twitter ha puntualizzato: "US Dipartimento di Giustizia ha dichiarato che PokerStars può richiedere una licenza negli Stati Uniti e ci hanno anche ceduto il patrimonio del nostro principale concorrente (Full Tilt)."
Come noto Rational Group ha raggiunto un accordo per rilevare la storica casa da gioco Atlantic Club (ex Hilton) per 50 milioni di dollari, più i debiti pregressi (si parla di una cifra importante). Un’operazione finalizzata non solo al gioco live ma soprattutto ad ottenere una licenza del New Jersey. Un particolare di non poco conto perché metterebbe la prima poker room mondiale, per operare nel prossimo mercato interno dell'online.
Il New Jersey prevede già l’apertura al Nevada e altri stati che hanno già legalizzato il poker (Delaware) o lo stanno facendo (California, Iowa etc.).
Proprio da Las Vegas è partita la prima offensiva: si sta modificando la normativa che prevede la definizione di una lista di “cattivi attori” che hanno violato l’UIGEA in passato, ovvero PokerStars e Full Tilt Poker. Le due rooms rischiano un ban in Nevada di almeno cinque anni. Ora l’AGA chiede a gran voce la loro esclusione anche in New Jersey. Insomma... non tira proprio una bella aria negli States nei confronti di Rational Group, la cassaforte della famiglia Scheinberg.