E’ un momento difficile per i siti .com: negli Stati Uniti il Dipartimento di Giustizia non scherza nei confronti delle piattaforme di gambling che continuano ad operare offshore.
L’ultimo network ad entrare nel mirino dei procuratori è Everleaf che è stato costretto, nelle ultime 24 ore, a non accettare più gioco dai clienti residenti negli States ed in Francia. Si tratta di una notizia importante considerando che stiamo parlando di un colosso con oltre 100 siti affiliati alla rete, il quinto negli USA, dove stanno ancora operando Merge Gaming, Bodog e Cake Poker.
Secondo un rappresentante di Minted Poker, una delle skin della piattaforma, il DoJ avrebbe imposto la chiusura di un intermediario bancario che operava per conto di Everleaf. Le autorità USA avrebbero sequestrato anche tutti i fondi, diffidando il network.
Everleaf, a questo punto, ha chiesto un parere al proprio ente regolatore, Lottery and Gaming Authority di Malta (LGA) che ha consigliato il concessionario a sospendere tutte le attività di raccolta negli Stati Uniti. Il manager della skin ha assicurato che “le autorità USA hanno sequestrato i fondi che però verranno restituiti ai players per le operazioni di cash out”. Si sta riproponendo in Nord America lo stesso problema che ha coinvolto i giocatori di Full Tilt Poker, Absolute e UB.com. In questo caso però sembrano esserci le coperture per i players.
Sempre da Malta, è stata ufficializzata la nuova "licenza comunitaria" per PokerStars.eu: la room dalla picca rossa potrà raccogliere gioco nei paesi europei che non hanno ancora disciplinato il proprio settore interno con una normativa già in vigore: pertanto, con ogni probabilità, sarà notificata la licenza .eu a Svezia e Finlandia in primis.
Il primo sito di poker mondiale è già autorizzato ad accettare gioco in Francia, Italia, Belgio, Estonia, Danimarca, Isola di Man ed ora Malta. E’ prossimo ad una concessione anche in Spagna ed in alcuni stati federali tedeschi.
Come detto PokerStars è già presente in Belgio dove non scherzano ed hanno oscurato i siti non autorizzati come EverestPoker.com, TitanPoker.com, 888.com e Chilipoker. Hanno richiesto la concessione Unibet, Partouche e Bwin.Party. Proprio riguardo a quest'ultimo gruppo, entro giugno sarà unita la liquidità dei network internazionali di Bwin e PartyPoker, a prescindere dalla vendita di Ongame. Per quanto riguarda Italia (dove è coinvolto anche GDPoker) e Francia, l'operazione sarà ultimata negli ultimi mesi del 2012.
Un altro importante network si trova in difficoltà in Spagna: le rooms affiliate a Microgaming stanno inviando mail ai propri clienti iberici, informandoli che non potranno più dare accesso ai tavoli play for money. Si stanno effettuando in questo momento le operazioni per rendere disponibili i saldi su dei conti speciali.
Il motivo è dovuto al fatto che da quest’anno entrerà in vigore la nuova legge sul gioco online. Le prime licenze saranno rilasciate a giugno: già pronte sono PokerStars e PartyPoker. Altre 40 siti stanno trattando con Madrid. In pole position Ladbrokes (che si avvale dei software di Microgaming), presto attiva anche in Danimarca.
Infine una notizia d’oltre Oceano: la room francese Chilipoker sbarca negli Stati Uniti e firma un accordo di partnership con il noto casinò di Las Vegas Golden Nugget, per acquisire una licenza in Nevada.
Attiva su questo fronte anche Full Tilt Poker che – in attesa di tornare online – ha effettuato dei significativi sondaggi anche in Spagna, Francia (dove è sospesa) Italia e naturalmente sull’isola britannica di Alderney (AGCC). In Canada invece ha sempre attiva una licenza secondaria.