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Gli stipendi dei top manager del poker (Ashkenazi) e del betting online (Jackson). Kenny Alexander come Ronaldo, guadagna 22 milioni!

Peter Jackson è stato nominato nuovo CEO di Betfair-PaddyPower

Betfair PaddyPower ha annunciato di recente di aver nominato come nuovo chief executive il manager Peter Jackson che percepirà un salario annuale pari a £720.000 (pari a €825.000) più bonus.

Ma quanto guadagnano i top manager dell’e-gaming? Cerchiamo di analizzare i dati che abbiamo a disposizione.

Rimanendo su Peter Jackson, i suoi bonus annuali possono arrivare fino ad un massimo di 1,32 milioni di sterline (il 180% del suo salario). Betfair ha messo un tetto dopo le recenti esperienze: nel 2015 ha dovuto versare all’ex amministratore delegato Breon Corcoran, un bonus pari a 10 milioni di sterline in azioni della società più 953.000 sterline cash e uno stipendio da nababbo da 528.000 pounds.

Corcoran ha avuto un doppio merito: aprire Betfair allo sport betting (bancare) e non solo all’exchange e convincere la sua ex società (PaddyPower) a fondersi due anni fa con la società inglese.

Betfair ha aggiustato il tiro con Jackson ed ha preferito garantirgli un ingaggio annuale più alto (720.000 sterline) ma con un tetto al bonus.

Rafi Ashkenazi di The Stars Group

Se Betfair è abituata a ricoprire d’oro i suoi manager, The Stars Group non è da meno. Secondo Bloomberg, Rafael Ashkenazi, attuale CEO della multinazionale canadese ha incassato nell’anno fiscale 2016 (prima di essere nominato Chief executive) ben $1.883.040, derivanti da salario ($670.000), più stocks options ($275.000) e bonus vari. Con la nuova carica di amministratore delegato, nel 2017 il suo stipendio è destinato a salire ma già nel 2015 non scherzava quando era uno dei manager di punta (gestiva anche Full Tilt): era arrivato a guadagnare tra stipendi, bonus ed incentivi un totale di circa 2,1 milioni di dollari.

Alla guida del gruppo Ashkenazi non ha tradito le attese degli azionisti ed ha traghettato nel migliore dei modi PokerStars (gli utili sono quasi raddoppiati…) nel delicato passaggio tra la sua gestione e quella dell’ex CEO David Baazov che nel 2015 aveva percepito circa 1 milione di dollari (negli anni precedenti 2013-2014 il suo salario annuale era poco più di $600.000 quando esisteva ancora Amaya Gaming). Baazov ha sempre avuto incentivi molto alti (stock option milionarie).

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Il paperone Kenny Alexander boss di PartyPoker

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Un altro dei manager emergenti del gioco online mondiale è il boss di GVC Kenny Alexander capace prima di portare a termine la delicata operazione concernente l’acquisto di bwin.party due anni fa e successivamente l’incorporazione con il gruppo Ladbrokes-Coral. Al momento è a capo del gruppo più importante nel betting online ma non scherza neanche nel poker (PartyPoker) e nei casinò.

Grazie proprio all’operazione di acquisizione di bwin.party, il manager inglese nel 2016 ha dichiarato un reddito che non ha nulla da invidiare a Ronaldo o Messi: ben €22.189.000, comprensivi di stipendio (€829.000) più stock option per €21.260.000 (fonte Bloomberg).

Viene considerato un mago della finanza nel settore: nel febbraio del 2000 era Finance Director per i mercati europei del bookmaker Sportingbet poi acquistato da GVC. Nel 2007 è diventato proprio l’amministratore delegato di GVC Holdings e da quel momento, una piccola realtà come la società inglese è riuscita ad acquisire colossi come bwin.party e uno dei bookmakers più importanti al mondo (Ladbrokes che si era appena fuso con Coral Eurobet Gala).

Gode della fiducia illimitata delle banche d’affari di Wall Street ed in meno di due anni ha mostrato tutte le sue capacità gestionali rilanciando PartyPoker che sembrava destinata ad un triste declino. Sotto la sua gestione la room inglese è rinata.

Fine prima puntata – Continua

Nella prossima puntata dedicato a questo speciale sui top manager di settore parleremo di altri protagonisti come Mor Weizer di Playtech etc etc…

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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