Da Scheinberg a David Baazov, fino a Tang Hao. Da questi tre uomini passa la storia di PokerStars (e della casa madre Amaya Gaming) degli ultimi anni.
Si perché dopo i problemi legali (accuse di insider trading), l'ex CEO canadese ha presentato le sue dimissioni e contestualmente ha provato con alcuni investitori di Hong Kong, a rilevare Amaya, ma non c'è riuscito. A quel punto ha iniziato a disinvestire.

Così l'ex numero uno di PokerStars ha venduto di recente 9,1 milioni di azioni ordinarie di Amaya Gaming. In mano a chi sono finiti questi titoli?
Finalmente veniamo a conoscenza (a seguito di un comunicato stampa) che ad acquistare più del 6% della compagnia canadese (che controlla PokerStars e Full Tilt) è Tang Hao, businessman di Hong Kong molto ricco ed amante della riservatezza assoluta.
E' un investitore del quale si hanno pochissime informazioni ed è un aspetto inusuale a questi livelli visto che stiamo parlando di una società quotata al Nasdaq e alla Borsa di Toronto.
Per questo motivo diversi rumors hanno accompagnato la notizia. D'altronde la figura del ricco businessman cinese non è di secondo piano in Amaya Gaming. Al momento Tang Hao possiede l'11% della compagnia ed è il primo azionista: possedeva già 7,2 milioni di azioni ed ora al suo pacchetto ne ha aggiunte 9,1.
Pochissime informazioni circolano su di lui e sulla sua compagnia Discovery Key Investments Limited, a tal punto tra alcuni investitori c'è chi ha pensato ad un legame molto stretto con l'ex CEO David Baazov. In realtà, dalle nostre prime ricerche, sembra che Tang Hao controlli diverse società di investimento.
A gettare acqua sul fuoco sulle polemiche ci ha pensato Alexandre Dreyfus che ha rassicurato tutti. Il CEO di Global Poker Index conosce molto bene gli ambienti asiatici collegati al mondo del poker.
Il manager francese rassicura che Tang Hao è semplicemente un uomo "molto riservato", per questo su di lui non circolano informazioni dettagliate. Inoltre Dreyfus su Twitter svela: "per quello che ho potuto sapere è un businessman molto ricco ed è anche un giocatore di grosse partite private in Asia".
Per il CEO della GPL sarà una storia interessante e tutta da scoprire. L'Asia rappresenta il futuro del poker? Molto probabile: "qualcuno sta scommettendo 300 milioni sul futuro di PokerStars ed arriva dall'Asia".
Non è il primo investimento che arriva dal Continente. Nel 2015 Ourgame International Holdings (società leader nel social gaming) ha acquistato il World Poker Tour da Bwin-Party per 35 milioni di dollari.
Alibaba ha grossi progetti mentre Dreyfus ha ricapitalizzato la Globel Poker Index, per 4,9 milioni da investitori cinesi. Ma siamo solo all'inizio di una lunga storia.
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