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Gonzalo Garcia Pelayo

Gonzalo Garcia Pelayo: come ha distrutto i Casinò di Madrid e Vegas, il suo metodo e i difetti delle roulette

Non è più un segreto per chi ci segue: vi abbiamo svelato che nei ruggenti anni 90 e primi anni 2000, diverse roulette di alcuni casinò, soggette a usura, erano difettose ed erano entrate nel mirino di squali e scaltri gamblers che riuscirono a sfruttare proprio tali imperfezioni.

A volte basta anche una lieve inclinazione di millimetri del pavimento dove è appoggiata la roulette per incidere sull’esito dei lanci e delle imperfezioni.

Negli ultimi due decenni naturalmente la sensibilità delle case da gioco su questi dettagli è aumentata ed è diventato sempre più difficile per i players sfruttare difetti strutturali delle ruote.

Ne abbiamo parlato diffusamente della questione riguardo al gambler Niko Tosa e della banda del Ritz di Londra. E' successo qualche anno fa a un noto provider maltese che fornisce giochi live-onlline da casinò. Qualcuno è riuscito a trovare il bug e si è scoperto che dipendeva dalla moquette della stanza.

Gonzalo Garcia Pelayo e i figli: il peggior incubo del Casino Gran Madrid

Una delle pagine più vincenti del gioco della roulette l’ha scritta un giocatore d’azzardo spagnolo, noto imprenditore discografico e grande appassionato ed esperto di matematica. Stiamo parlando di Gonzalo Garcìa Pelayo. Il suo viaggio contro i casinò di tutto il mondo inizia da casa, ovvero dal Casinò Gran Madrid. Siamo nei primi anni ’90.

Gonzalo iniziò a notare delle stranezze a una ruota della sala da gioco della capitale e si annotò la frequenza di uscita dei numeri. Dopo aver raccolto molti dati, condusse una vera e propria analisi statistica delle estrazioni e si accorse di alcune frequenze di uscita di alcuni numeri, frequenze giudicate assai anomale in un ciclo di medio periodo. In particolare, in base a quel esperienza e quelle forti sensazioni, decise con il figlio di sviluppare un algoritmo per l'analisi dei dati ed anche per fare delle proiezioni.

Del resto, essendo le roulette delle vere macchine, sono soggette a usura o a lievissime imperfezioni tecniche che però possono influenzare sull’uscita e la frequenza dei numeri. E’ normale ed è risaputo.

Oramai l’industria dei casinò, avvalendosi di consulenti (in genere esperti di matematica ma soprattutto di ex gambler professionisti oramai bannati) si è evoluta ed è diventata molto sensibile a questo tipo di tematica, a tal punto di aver assunto dei metodi di sicurezza molto efficaci. Inoltre la costruzione delle ruote oramai segue regole e standard elevatissimi.

Nelle roulette stesse sono stati inseriti nuovi dispositivi meccanici che rendono il lancio della pallina sempre più casuale. Con i rimbalzi che sono diventati ancora più imprevedibili. Ma negli anni 90 non era proprio così.

La roulette difettata di Madrid

Gonzalo Garcìa Pelayo fu uno dei primi a capire che una delle ruote di Madrid (ma anche di altri casinò europei e di Las Vegas) aveva delle imperfezioni. Sappiamo che il margine statistico della roulette con uno zero è di circa del 2,7%, un edge che nel lungo periodo può valere una fortuna, ma non nel breve. Figuriamoci se un gambler riesce a annullare questo edge e garantirsi un proprio vantaggio matematico. Nel lungo periodo questo si può tradurre in milioni. Ed è quello che ha fatto l’imprenditore discografico iberico.

Gonzalo raccolse i dati e li inserì in un software ad hoc che individuava i numeri che uscivano con una frequenza disarmante su una roulette del casinò di Madrid. Da quel momento è iniziato il suo rush che è durato anni, fino a quando non è stato bannato. I dirigenti della sala da gioco si sono insospettiti perché nel lungo periodo Mister Pelayo continuava a vincere.

Il metodo dei Peyalos

Coinvolse anche i figli Ivan e Vanessa. Il suo metodo era semplice: puntare sui numeri secchi che secondo lui e i suoi studi uscivano con maggiore frequenza sulla ruota difettosa. Non si preoccupava di essere scoperto, del resto non stava imbrogliando.

Il Casinò Gran Madrid dal 1991 al 1992 gli pagò circa 70 milioni di pesetas.

Sappiamo che la tendenza dei casinò è quella, dopo alcune sessioni vincenti, di stimolare il gambler a giocare ancora di più all’infinito perché sanno che quei margini matematici (in teoria del 2,7%) sono a loro vantaggio. In realtà, in questo caso, era esattamente il contrario.

Dopo una vincita equivalente a 500.000 euro, i manager del casinò madrileno iniziarono a seguire ogni sua mossa fino al ban per lui e i membri della sua famiglia.

La battaglia legale: l'attività era lecita

Il gambler non poteva più entrare nel casinò di Madrid (e nelle altre sale spagnole) ma si rivolse a un giudice del tribunale della capitale. La battaglia legale durò 10 anni, nei quali nessun membro della famiglia poteva entrare in un casinò iberico.

La sentenza fu sorprendete: Gonzalo stava usando un metodo lecito e doveva essere riammesso nelle sale. Non gli potevano impedire l’accesso. I casinò però lo osteggiarono in tutti i modi.

La sentenza è del 2004 e per il giudice il Signor Pelayo aveva agito in modo legale perché il suo metodo non condizionava il risultato di ogni lancio, non stava imbrogliando, non influiva sul risultato delle sessioni di gioco.

Il casinò naturalmente non ci stava a pagare assegni in bianco così ma non aveva ancora capito bene il difetto della sua roulette.

Il giocatore d’azzardo era ricordato nella sala anche perché, nonostante le vincite corpose, non lasciava mai manche al personale, in particolare ai croupier: “sono qui per fare business non beneficenza” affermava sempre. In realtà, se ci pensiamo bene, il suo era un modo per evitare accuse di corruzione o allargare sospetti sul personale della sala.

Dopo il ban (la riammissione è avvenuta solo dopo la sentenza del 2004) la famiglia Pelayo ha viaggiato in tutto il Mondo: da Las Vegas all’Austria, Olanda, Danimarca e perfino in Australia.


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Le sue imprese su History Channel e al Cinema

Lui sostiene di aver vinto milioni, individuando sempre roulette difettose. La sua storia non è per nulla banale ed è stata oggetto di un libro The Fabulous Story of Los Pelayos (pubblicato nel 2003) e un doc-film “Breaking Vegas: The roulette assault” su History Channel.

Nel 2012 addirittura il regista Eduard Cortés ha diretto il film sulla sua vita e dei suoi figli: The Pelayos.

Nei primi anni duemila ha scritto anche diversi libri, uno dei più curiosi riguarda il poker: “Imparare a giocare a poker con Los Pelayos”. Nel post boom Moneymaker, negli Stati Uniti, ha aperto anche una scuola di poker online: Los Pelayos Poker con i figli Vanessa e Oscar. Ora sembra una cosa normale ma 15 anni fa… nel 2006 era senza dubbio una mossa per un europeo a dir poco audace ma vincente.

Oggi, il grande vecchio non si è arreso ed è impegnato nelle scommesse sportive con l’altro figlio Pablo. na vita avventurosa la sua e tutta da raccontare.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.