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Daniel Negreanu: "Chi voterò per la Hall Of Fame? Forse John Juanda"

Come era prevedibile, arrivano le considerazioni di Daniel Negreanu sulle nuove nominations per la Poker Hall Of Fame 2015. Il kidpoker ci ha già abituato a vederlo spesso nelle vesti di opinionista e polemista su qualsiasi cosa lo riguardi come semplice osservatore, figurarsi adesso che sarà - per la prima volta in assoluto - giurato!

Come ricorderete, lo scorso anno toccò proprio a lui l'ingresso nell'arca della gloria pokeristica, appena qualche mese dopo avere compiuto i 40 anni che era l'unico criterio mancante al campione canadese per prendere il posto che tutti, per lui, consideravano quasi come naturale.

Così Daniel sarà tra i 39 giurati che dovranno eleggere il nuovo (o i nuovi, in caso siano 2) inquilino di questo esclusivo club, in quanto uno dei 23 membri viventi della stessa Hall Of Fame. Nonostante ciò, Negreanu non rinuncia a dire la sua su tutto, smontando alcuni dei criteri di selezione.

I requisiti per essere candidabili alla Poker Hall Of Fame li conoscerete tutti, ma per comodità li riportiamo anche qui:

Per entrare nella PHOF, un giocatore deve

  • Aver giocato a poker contro players riconosciuti come i migliori
  • Aver giocato ai limiti più alti
  • Aver giocato bene, guadagnandosi il rispetto dei suoi pari
  • Aver superato la prova del tempo (ovvero non aver giocato bene solo per una o due stagioni)
  • Aver contribuito alla crescita ed al successo del poker in generale, con risultati innegabilmente positivi e duraturi (criterio per i non-giocatori)

MCEVOY, UN ERRORE - Secondo il neo-membro Daniel Negreanu, molti dei suddetti criteri sono poco più che parole al vento. O meglio, critica aspramente il modo con cui sono stati interpretati negli anni. "Prendiamo Tom McEvoy. Quando venne eletto, fu in gran parte dovuto ai suoi sforzi per promuovere il divieto di fumo nelle poker room dei casinò. Ma questo sarebbe potuto valere nel caso non si trattasse di un giocatore, ma trattandosi di un player altri criteri avrebbero dovuto pesare", dice Daniel lasciando intendere che McEvoy non sarebbe mai stato eletto per le sue qualità pokeristiche. "E non è il solo", precisa, "anche se è di certo il caso più clamoroso degli ultimi anni".

Quindi, Negreanu scorre la lista dei 10 candidati finalisti di quest'anno, partendo dai non-player: Terry Rogers, Matt Savage e Bruno Fitoussi. Sul primo, defunto da anni, Daniel non ha molto da dire, mentre elogia il ruolo degli altri due nei rispettivi ruoli. In particolare Fitoussi, vero ambasciatore del poker in Europa e anche discreto player .

LA MORTE? NON È UN CRITERIO - Si passa quindi agli altri candidati, e anche qui il campione canadese non si fa mancare posizioni piuttosto controcorrente, a partire dal più omaggiato e amato da tutti: Dave "Devilfish" Ulliott. "E' stato un grande, è stato un onore averlo al tavolo e ha fatto moltissimo per rendere il poker in tv più spettacolare. Non si può dire che non abbia avuto una grande carriera e che non abbia superato la prova del tempo, continuando a giocare praticamente fino alla morte."

Per Negreanu, la morte dei 'Devilfish' Ulliott non dovrebbe pesare sul voto
Per Negreanu, la morte di 'Devilfish' non dovrebbe pesare sul voto

Dove Negreanu dissente da quanto pensano in molti è relativo proprio al trapasso di Devilfish: "La sua morte non dovrebbe mai essere un criterio per decidere se meriti o meno il voto." Daniel porta l'esempio di Thor Hansen, anche lui per anni alle prese con gravissimi problemi di salute e che ora, grazie a Dio, sta tornando a una vita normale. "Ad un certo punto si era parlato di inserirlo nella Hall Of Fame. Io ho giocato con Thor per 20 anni, è una gran persona e un bel giocatore, ma il fatto che stesse male non poteva e non doveva essere un criterio sufficiente per votarlo. Bisogna votare su criteri oggettivi, non sui sentimenti".

GLI ASSENTI - Negreanu continua a provocare, menzionando cinque player che sarebbero migliori nomination di molte tra le 10 ufficiali. Si tratta di giocatori di cash game high stakes live, che si misurano con successo ai limiti più alti al mondo e avrebbero meritato un posto nela PHOF:

David Oppenhiem
Ray Dehkharghani
Huck Seed
John Hennigan
Abe Mosseri

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Qui parte con una considerazione sui cambiamenti del poker moderno, che lascia ai torneisti la ribalta e quindi i favori del grande pubblico, ma penalizza chi da 20 o più anni vince regolarmente ai cash game più ricchi del pianeta. Qui forse Daniel Negreanu dimentica di essere diventato il popolare campione che è soprattutto grazie a quello stesso sistema - con i tornei come vetrina del poker - che oggi critica.

JEN E JJ - John Juanda e Jennifer Harman sono comunque i suoi candidati più forti, per ragioni piuttosto simili. "John gioca i più alti cash game al mondo di No Limit Hold'em, e anche se ha saltato di netto le WSOP 2015 è andato poi a vincere il più grande evento EPT della storia". Riguardo alla Harman, invece, è persino più semplice: "Siede allo stesso posto da decenni, ovvero alla Bobby's Room del Bellagio giocando le più alte partite di mixed games al mondo. Lei resta ò'unica donna al mondo ad essere vincente in queste partite." Nonostante ciò, Daniel avverte "Il fatto di essere una donna non dovrebbe contare nulla nel momento del voto. Bisognerebbe giudicare in base alla qualità del giocatore, non al genere".

L'ETÀ NON CONTA? - Infine, l'età. Forse perchè ha dovuto aspettare qualche anno di troppo, ma il limite minimo dei 40 anni è per Daniel Negreanu una sonora fesseria. "Forse un 70enne si può considerare più meritevole di un 42enne anche se non altrettanto forte? Secondo me no. Mi starebbe bene a parità di skills, che il più anziano venisse privilegiato in quanto ha resistito di più alla prova del tempo".

E MAX? - Ed eccoci a quello che ci interessa di più: le ultime 4 nomination, tra le quali c'è anche Max Pescatori. Negreanu ha parole di grande elogio per tutti e quattro (Bjorin, Mortensen, Pescatori e Chiu), e anche se sbaglia nel considerarlo primo nella All Time Money list italiana e parla di 3 braccialetti vinti anzichè 4, si capisce che la stima nei confronti del pirata c'è. Ma è altrettanto chiaro che il suo voto, oggi, non andrebbe a Max.

"Ai giurati direi di porsi questa domanda: quale di questi 10 giocatori troveresti più tosto da affrontare in tornei, mixed games o magari online? Chi pensi che sarebbe il più duro da battere?"

Questo è il criterio che Daniel consiglia di scegliere ai colleghi giurati. E lui, cosa farà? "Non ho ancora deciso a chi destinare il mio voto, ma non riesco a immaginare John Juanda fuori da questa selezione".

A quanto pare, il Pirata dovrà cercare altrove le preferenze.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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