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Erick Lindgren

Che fine ha fatto Erick Lindgren? Ascesa e caduta dell’uomo chiamato ‘E-Dog’

La carriera di un giocatore di poker professionista è spesso fatta di alti e di bassi, ma mai come nel caso di Erick Lindgren possiamo parlare di vere e proprie montagne russe. ‘E-Dog’, questo il suo nickname, è passato dalle vittorie nei più prestigiosi circuiti mondiali all’oblio quasi totale.

Ma com’è successo? Come ha potuto un giocatore capace di trionfare al WPT e alle WSOP, incassando premi milionari a destra e a manca, ritrovarsi a bazzicare per lo più nei tornei low e mid stake? Allacciate le cinture, perché quella giostra che è stata la vita di Erick Lindgren non è adatta ai deboli di cuore.

Dalle stelle…

La prima volta che il mondo del poker sente parlare di Erick Lindgren è nel dicembre 2020, quando ‘E-Dog si porta a casa il Bellagio Five Diamond Classic e incassa $228.192, premio di tutto rispetto per l’epoca. Un exploit dalle tempistiche perfette, dato che Lindgren si farà trovare pronto per il primo vero boom del poker, quello scatenato dalla vittoria di Chris Moneymaker al WSOP Main Event 2003.

Nel giro di un anno, Erick Lindgren vince mezzo milione di dollari al WPT No Limit Hold’em Championship e un milione tondo tondo nel Million III Championship di Limit Hold’em organizzato da partypoker.

‘E-Dog’ è all’apice, tanto che viene regolarmente invitato negli anni a venire in tutti gli show di poker televisivi più visti, come Poker After Dark e High Stakes Poker.

… alle stalle

Ma dietro le quinte, Lindgren comincia ad avere problemi praticamente da subito. Nonostante l’emergere di Full Tilt come poker room di livello mondiale gli faccia guadagnare milioni per le sue quote nell’azienda, i debiti di gioco cominciano ad accumularsi.

Sì, perché ‘E-Dog’ è un gambler.

L’americano si avvita in una spirale di perdite importanti, tanto da arrivare a perdere qualcosa come 6 milioni di dollari nell’arco di un mese, buona parte dei quali contro Haralabos Voulgaris: “Sapevamo tutti quanto fosse un pezzo di ***** quando doveva ripagare i debiti di gioco”, avrebbe dichiarato il leggendario scommettitore di origini elleniche.

Nel 2007, Erick si riprende un po’, centrando la vittoria nel torneo da $100.000 dell’Aussie Millions, che gli vale un altro milione di dollari, ma è online dove comincia a perdere i massimi, arrivando a qualcosa come 19,06 dollari persi per mano su oltre 80.000 mani.

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Erick Lindgren sommerso dai debiti

Nel 2011, la stella di Erick Lindgren si è già offuscata, anche se l’americano prova a ripianare i suoi debiti.

“Ho preso delle botte e probabilmente nel mio peggior periodo avevo $10 milioni di debiti, avrebbe spiegato due anni dopo in un’intervista a Bluff Magazine. Ma probabilmente fu il Black Friday a dargli il definitivo colpo di grazia.

Senza poter più contare sullo stipendio da $250.000 al mese che percepiva da Full Tilt, e con una serie di scommesse andate nuovamente a male, Erick si ritrova ad annaspare. “Finché c’erano i soldi di Full Tilt, nessuno voleva parlare dei suoi debiti”, scriveva Voulgaris sul forum di 2+2. “Ora che FTP non c’è più, scompaiono anche le sue possibilità di ripagare i creditori”.

Tra quei debiti c’è anche il famoso “doppio pagamento” di Chris Ferguson. Il co-fondatore di Full Tilt mandò per sbaglio due pagamenti da $2 milioni ciascuno a Lindgren, che si rifiutò di restituire la seconda tranche non dovuta.

Provaci ancora, ‘E-Dog’

Eppure ad Erick Lindgren il talento nel poker non è mai mancato. Nonostante i problemi, ‘E-Dog’ quando può lascia sempre il segno. Nel 2013 vince un braccialetto WSOP nel No Limit Hold’em 6-handed e arriva secondo al WPT World Championship.

L’anno successivo, però, il divorzio dalla moglie Erica, infligge l’ennesimo colpo a ‘E-Dog’, sommerso dai debiti non solo nei confronti dei finanziatori, ma anche verso il Fisco, a cui deve circa 3,8 milioni di dollari – senza parlare dei debiti di gioco, ormai immancabili.

Negli ultimi anni, ‘E-Dog’ si fa vedere sempre meno al tavolo da poker dei tornei che contano, anche se nel 2018 centra un prestigioso final table al Millionaire Maker delle World Series. Troppo poco, per uno come lui.

Queste storie devono naturalmente farvi riflettere e capire che il gambling non è uno scherzo: se una persona ha problemi di dipendenza con il gioco può finire in guai grossi e perdere cifre astronomiche. Per questo motivo vi invitiamo sempre ad usare la testa, giocare per divertimento cifre simboliche per voi e sempre in bankroll. Giocate in modo responsabile.

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