Faraz Jaka ha cominciato il 2012 alla grande, con il terzo posto ottenuto nella PokerStars Caribbean Adventure ed un altro piazzamento in un side event dell'Aussie Millions, per un gennaio che gli è valso da solo oltre 830.000 dollari: eppure “The Toilet” sta pensando di prendersi un anno di pausa dal poker, con apparizioni saltuarie ai tornei per dedicarsi ad un progetto imprenditoriale.
“Mi sono sempre considerato prima un imprenditore e quindi solo in seconda battuta un giocatore di poker – spiega Jaka, che pure in carriera ha vinto oltre tre milioni di dollari – ho sempre avuto intenzione di cercare continue opportunità di business, e con l'avvento del Black Friday il timing è sembrato perfetto per concentrarsi in questa direzione”.
Al momento Faraz si è lanciato assieme ad altri giocatori nell'ideazione di una bevanda sportiva energetica da lanciare sul mercato nei prossimi mesi, sfida non semplice visto quanto il mercato sembri inflazionato in questa direzione: “Sappiamo che la nostra è una bevanda buona, salutare, ma è difficile dirottare la massa abituata a prodotti che di fatto contengono soltanto zuccheri. In questo tipo di industria sappiamo quanto la differenza la faccia il marketing”.
Lo statunitense racconta di quanto sia stato difficile per lui prendere questa decisione, che tuttavia gli sembra al momento la migliore: “Il piano iniziale era quello di giocare un torneo ogni mese e mezzo, indicativamente, quando si arriva deep in un torneo importante la propria fiducia aumenta e si ha quindi voglia di mettersi ancora più alla prova. Tuttavia, se questo genere di impegni dovesse compromettere quanto stiamo pianificando credo che lascerei perdere quest'idea per concentrarmi sull'impresa che stiamo realizzando”.
Faraz Jaka non è nuovo a questo genere di idee, dal momento che è già socio di una compagnia che produce i cosiddetti caster board, una sorta di evoluzione dello skateboard che negli Stati Uniti gode di un certo seguito: “E' sul mercato da qualche anno ma finora è sempre stato venduto come un giocattolo, mentre noi vorremmo trasformarlo in uno sport che comprenda anche tutta una serie di prodotti correlati”.
Uno sbocco in fondo naturale per molti professionisti, che una volta guadagnati ai tavoli verdi veri e propri capitali decidono di reinventarsi imprenditori forti delle loro finanze, naturalmente senza la certezza di riuscire ad affermarsi con analogo successo in un campo certo non meno complesso come quello del business, specie in un periodo simile a quello che stiamo vivendo ultimamente.
A scapito di un avvio formidabile, quindi, per il resto del 2012 vedremo probabilmente Faraz Jaka con il contagocce, sebbene un giocatore come lui difficilmente potrà mancare del tutto ad un appuntamento imperdibile come quello delle WSOP.