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La storia di Isildur1 raccontata da Viktor Blom: “quando Blom90 era già il più forte nel NLHE e distrusse tutti i livelli”

Se un contabile di Atlanta, dal cognome profetico (Moneymaker) ha rivoluzionato il mondo del poker e rinforzato il concetto di “American Dream”, Isildur1 è senza dubbio la storia più bella mai raccontata dal cash game online high stakes. Una storia iniziata 12/13 anni fa, quando paradossalmente Isildur1 non esisteva ancora.

C’era un ragazzo svedese dal ciuffo biondo, nato nel 1980, Viktor Blom, che proveniva da un paesino vicino Goteborg ed il suo nick ai tavoli era “Blom90“: partito con un bankroll di 2.000 dollari, in pochi mesi distrusse i giochi su iPoker e dominò le classifiche di rendimento di altri siti (PartyPoker, Microgaming etc). Da quel momento il cash game non sarebbe più stato lo stesso.

Leggi la doppia intervista esclusiva di Isildur1 a Assopoker!

“Decisi di depositare 2.000$ (tutti soldi miei) e di giocare su internet. Multitablavo No Limit Hold’em ed ho iniziato a sfidare i regulars che davano più azione. Dopo due, tre settimane, avevo rotto tutti i livelli e giocavo ai 100$/200$ ogni giorno, non meno di 15 ore. Nel giro di pochi mesi ero diventato il player più vincente in quattro diversi siti europei”.

Viktor Blom spiega come riuscì in poco tempo a diventare il più forte contro giocatori con una notevole esperienza (e bankroll) alle spalle. La storia però dura poco, il “sogno” “Blom90 svanisce come neve al sole su iPoker e sugli altri siti, appena compare il suio nickname ai tavoli, gli altri giocatori scappano: “nessuno voleva darmi azione”.

 

 

Nella vasca degli squali… e delle balene

Con tutti i soldi vinti decise quindi di immergersi nella vasca degli squali: fece il grande passo e tra il 2008 e il 2009 su Full Tilt per giocare contro i più forti, gente del calibro di Phil IveyPatrik Antonius, Tom Dwan e non solo.

“Ero stanco – rivela in un’intervista del 2011 – perché non riuscivo a trovare più azione. Così ho deciso di depositare molti soldi su Full Tilt Poker: sapevo che avrei incontrato molti players disposti a sfidarmi”.

Viktor non aveva dubbi: Ero convinto di essere in quel momento il migliore giocatore di NLHE del pianeta. Avevo giocato al massimo fino ai limiti 200$/400$ e mi spinsi oltre”.

E così è nato il mito Isildur1 che aveva già studiato il terreno di caccia: La maggior parte dei regular erano chiusi al tempo, per questo sapevo di avere un edge nel No Limit Hold’em. Ero convinto che il salto fosse facile”.

Ed in effetti la previsione si rivelò giusta, fino a quando questo giovanissimo svedese non decise di scontrarsi contro i big e di batterli tutti.

Chi è Isildur1? Il mistero dura due anni

Rimane ancor oggi nella storia dell’online la sfida con Tom Dwan. Quelle sfide all’ultimo respiro lo fanno conoscere  a tutti gli appassionati di poker nel mondo. Si infittisce il mistero più affascinante della storia del poker: “Chi è realmente Isildur1? Chi si nasconde dietro questo nick?”.

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Si fanno una rosa di nomi ma la candidatura più forte è quella che porta al giovane Viktor Blom che con il nick Blom90, pochi mesi prima, aveva distrutto tutti i livelli su iPoker.

Lui smentisce (ha bisogno di proteggere la sua privacy sia perché le pressioni della stampa possono disturbarlo, sia perché il fisco svedese non scherza). Per due anni circa il mondo del poker non ha certezze e si chiede chi sia realmente Isildur1 che era uscito di scena dopo essere caduto nell’imboscata dei coach di CardRunners (questa è una storia brutta nella storia).

La sfida epica contro Tom Dwan

Facendo un passo indietro e tornando al 2009, la sfida con Durrrr lo proietta tra i top mondiali. Il suo gioco incuriosisce molto. I suoi heads-up offrono sempre un’action spettacolare: sono in migliaia a volere vedere le sfide in diretta (come succede oggi per gli eSports su Twitch) online e guardare i tavoli su Full Tilt. Dà una lezione a tutti.

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In 3 giorni vinse 3 milioni di dollari: “abbiamo giocato diverse maratone online, una sessione è durata addirittura 18 ore. E’ stata una vera battaglia: avvertivo in lui molta esperienza. Si vedeva che aveva giocato molte mani nella sua vita. Ma è stato troppo passivo in alcuni momenti. Ammiro comunque il suo gioco ed è stata una delle più difficili sessioni che io abbia mai affrontato”.

Al tempo il gioco del poker era molto diverso e con l’irrompere del gioco iper aggressivo di Isildur1 (noto per alcuni over pot clamorosi) sulla scena mondiale, inizia a cambiare la musica, l’approccio ai tavoli è differente ed i players passivi diventano sempre più un bersaglio mobile. Si inizia ad approfondire il concetto di fold-equity, cambia il gioco.

Lontano dalle scene per un biennio

Come detto, in una sessione da brividi contro “Stinger”, Brian Hastings (che sfruttò un vantaggio indebito), Isildur1 uscirà con le ossa rotte, distruggendo gran parte del suo bankroll. Sembra la fine di tutto: “Le speculazioni dei media sulla mia identità non mi hanno fatto piacere, ero troppo giovane e avrei fatto a meno della pressione dei giornalisti. La mia vita era buona così, lontana dai riflettori. Avevo un milione di dollari e potevo godermela con i miei amici e la fidanzata”.

Blom, in molti lo danno rotto, in realtà non riesce – in quegli anni – a trovare action nel NLHE e non se la sente di sfidare i più forti nel PLO. Decide quindi di ritirarsi.

Era uscito dai giochi che contavano, fino a quando un certo Isai Scheimberg, fondatore e, al tempo, ancora proprietario di PokerStars (e di Full Tilt) bussò alla sua porta a Goteborg. “Ho deciso di unirmi al team di PokerStars perché avevo bisogno di una nuova sfida, volevo migliorare il mio gioco live e le cose erano cambiate online: non si trovava più action interessante nei tavoli heads-up NLHE. Con Stars il sogno si avverò”. Vinse un high roller alle Bahamas durante il PCA e tornò a grindare negli high stakes nel Pot Limit Omaha e nelle altre varianti. Non trovò nessun fuori di testa disposto a sfidarlo ancora nel NLHE dopo le ultime sfide contro Tom Dwan e Brian Hastings.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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