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Matt Jarvis Shack Shine

Da November Nine a lavavetri: la strana storia di Matt Jarvis

Il Main Event WSOP 2010 resterà per sempre nei nostri cuori perché ci ha regalato il primo italiano di sempre tra i November Nine (Filippo Candio, ovviamente), ma anche per Matt Jarvis quello fu l’inizio di una nuova vita.

Del resto, quando ti intaschi una cifra considerevole – per Jarvis si trattò di oltre $1 milione, nonostante l’8° posto) le tue prospettive cambiano. A maggior ragione se l’anno dopo vinci pure un braccialetto in un evento da $5.000 e incassi altri $800.000.

Con oltre $1,8 milioni vinti in due soli tornei, Matt Jarvis avrebbe potuto fare praticamente qualsiasi cosa. Volete sapere di cosa si occupa oggi? Di lavare vetri e pulire case altrui…

Matt Jarvis: "Volevo un lavoro manuale"

Sveglia la mattina alle 5.45, colazione e poi via a liberare grondaie intasate e a rendere lucidi come specchi i pavimenti. La giornata tipo di Matt Jarvis e della sua Shack Shine è più o meno questa. Shack Shine è il nome dell’attività (in franchise) che il canadese ha aperto insieme con la moglie.

Poteva fare la vita del ballas – magari col rischio di finire broke come molti suoi colleghi – e invece l’ex November Nine ha scelto di “vivere nel totale trambusto ad essere onesti, almeno per ora”. Ma il buon Matt non si lamenta: Credo sia una vita un po’ più strutturata di quella del pokerista, ma quando apri un business da 0 devi essere pronto a svolgere più ruoli”.

D’accordo, ma perché proprio un’attività del genere? “Ho sempre voluto entrare in affari. Ho fatto un sacco di ricerche ­– ha raccontato Matt Jarvis in una recente intervista – ho parlato con tante persone, sono persino tornato a scuola. […] Volevo qualcosa di manuale e vicino a casa.

Per il momento le cose stanno andando abbastanza bene: “A volte è stressante, ma sento che sto costruendo qualcosa che ha un futuro nel lungo periodo. Se penso all’anno scorso, mi sento una persona diversa”.

 

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Un passato da giocatore di poker difficile da dimenticare

Con un lavoro del genere, faticoso e che gli occupa tutta la giornata, Matt Jarvis ha dovuto sacrificare la sua prima passione, il poker: “Penso di aver giocato forse meno di dieci volte dalle scorse WSOP. Praticamente sono stato eliminato dal Main Event e ho cominciato a pensare a Shack Shine”.

Certo, il richiamo per le due carte è forte: A volte il gioco mi manca, ma la maggior parte del tempo sono felice di ciò che sto costruendo. Il poker è un hobby che richiede molto tempo, ci vogliono ore per competere ai più alti livelli”.

Eppure, Jarvis non vuole rinunciare completamente al Texas Hold’em: “Mi piacerebbe fare il Main Event WSOP 2017 e qualche altro evento, ma devo prima assicurarmi che il mio team sia a posto. Magari mi toccherà uno di quei sacrifici necessari quando hai appena aperto un business e dovrò saltare le WSOP”.

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