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Max Pescatori si racconta a “Il Fatto Quotidiano”: dal lavoro in Esselunga ai braccialetti

In un periodo di grossa crisi nella comunicazione del poker, il fatto che uno dei nostri personaggi più popolari si racconti a un quotidiano nazionale è un fatto da accogliere con entusiasmo. Parliamo di Max Pescatori, una cui lunga e particolareggiata intervista è uscita ieri su “Millennium”, il magazine mensile allegato a “Il Fatto Quotidiano”.

Un selfie di Max Pescatori da Las Vegas, con Erik Seidel e (sullo sfondo) Jack Effel

L’epopea di Max Pescatori

Grazie alla sapiente penna di Nanni Delbecchi, noto giornalista del FQ e appassionato di poker della prima ora, il Pirata racconta la sua epopea per tutti quelli che non la conoscevano, ma anche per quelli che la conoscono già.

Si parte dagli anni di Tangentopoli e si arriva fino a oggi. Nel mezzo, la storia di un ragazzo milanese che era in procinto di diventare direttore di filiale in Esselunga, ma poi ha deciso di seguire un’altra vocazione.

Il “Pesca” racconta del suo primo arrivo a Las Vegas come inviato di una rivista di videogiochi. Quindi il  trasferimento a Sin City, il corso da croupier e i primi impieghi nei casinò USA, quindi il grande salto al professionismo.

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Nel mezzo, Max regala qualche chicca inedita come la sua saltuaria partecipazione a partite private a casa di qualche produttore di Hollywood, durante le quali ha avuto anche qualche utile dritta per scommettere.

Il “Porno-Pirata”?

Ultima chicca: il numero di luglio di Millennium, che contiene l’intervista a Max Pescatori, è dedicato a un argomento “particolare”. Guardare per credere…

(Cliccare sull’immagine per andare sul sito del magazine)
"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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