Vai al contenuto

Shaun Deeb: “I GTO players sono molto più forti di me, ma ho un trucchetto per contrastarli…”

Shaun Deeb è in piena corsa per la vittoria del WSOP Player Of The Year, il premio destinato al giocatore dell’anno alle WSOP. Il poker player americano, che ha iniziato la sua carriera di professionista ben 14 anni fa, è in realtà il grande favorito considerando che si trova in cima alla classifica con 4.334 punti e un vantaggio di circa 600 punti sul vincitore del Main Event Ben Yu in seconda posizione e di 800 punti su Joe Cada.

Shaun Deeb si trova in questa posizione grazie alla vittoria di ben due braccialetti alle WSOP 2018: uno nell’high roller di PLO da $25.000 (vinto per 1.4 milioni di dollari) e uno nel torneo 6-max da $10.000 (vinto per $814.179). Oltre al doppio successo, Deeb ha anche centrato altri 13 piazzamenti a premio conquistando quindi con merito la prima posizione nella race al POY 2018.

L’ultimo atto è quello delle WSOPE, manifestazione a cui il pro americano avrebbe fatto volentieri a meno di partecipare ma che ora non può saltare per essere certo di diventare il Player of the Year. Una trasferta difficile soprattutto perché è ben consapevole di essere molto indietro a livello tecnico rispetto ai giovani GTO players che dominano le scene al giorno d’oggi.

Shaun Deeb

Shaun Deeb: “Le WSOPE non sono profittevoli per me ma devo giocarle per il POY”

“Ad essere completamente sincero, posso dire che questa trasferta non è molto profittevole per me“, ha dichiarato Deeb a CardPlayer.com. “Quando considero i buy-in e le spese di viaggio è chiaro che ci vado solo per provare a vincere il POY. Questa è la miglior opportunità che abbia mai avuto di vincere il titolo e sono uno che ha sempre dato molta importanza alle classifiche”.

Shaun Deeb non ritiene di essere particolarmente profittevole alle WSOPE perché ammette, con grande umiltà, di non considerarsi assolutamente un top player dei tornei di poker.

“So qual è il mio ROI teorico ma quest’anno ho avuto risultati totalmente inaspettati. Ho incassato due milioni e mezzo di dollari alle WSOP grazie a 15 ITM e ho vinto due tornei in cui non sono molto preparato, perché il PLO non è la mia specialità e ormai non sono più molto competitivo nel No-Limit Hold’em. Ci sono state diverse occasioni nell’ultimo anno in cui ero nettamente il giocatore più scarso al tavolo“.

Il No-Limit Hold’em ai tempi della GTO

Com’è possibile che un giocatore estremamente vincente come Shaun Deeb sia il più scarso al tavolo? Succede quando giochi un high roller e sei seduto in mezzo ai GTO players…

Questi ragazzini sono più forti di me, lo so io e lo sanno loro. Io ho una famiglia a casa e non ho il tempo e le energie per mettermi a studiare la GTO e stravolgere il mio modo di giocare. Oggi i regular degli high roller studiano ore e ore sui solver, creando quindi un notevole edge nei confronti di chi non lo fa”.

Proprio perché ha capito bene quanto sia alto il livello dei vari Fedor Holz e Dominik Nitsche, Shaun Deeb non ha intenzione di competere negli high roller.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

“Alcuni dicono che i solver stanno rovinando il gioco. Io penso che hanno reso il No-Limit Hold’em meno profittevole e più difficile da battere. Tutti, ormai, giocano in modo molto tight, quindi è difficile vincere. Il gioco si evolve, oggi ha meno a che fare con la psicologia, tutti sono interessati a giocare secondo GTO“.

Il trucchetto di Shaun Deeb: aumentare la varianza

Nonostante l’ammissione di essere inferiore a chi studia ore e ore sui solver, Shaun Deeb sostiene di sapere come mettere in difficoltà i GTO players.

“So che sono meglio di me, ma ho alcuni trucchetti per aumentare il mio edge, o meglio, per diminuire il loro. Ad esempio so quando è il momento di applicare la massima pressione in un piatto e soprattutto ho compreso il valore di aumentare la varianza“.

Quello che riguarda la varianza è un concetto che avevamo già riportato in un articolo di qualche tempo fa su Jason Koon. Reduce dalla vittoria di un high roller live, “jakoon1985” aveva spiegato che il suo avversario in heads-up (un businessman che giocava da “maniac”) aveva trovato un’ottima strategia per diminuire nettamente il suo edge: non giocare postflop ma andare all-in o foldare preflop.

Il ragionamento alla base di questa strategia è lo stesso che applica Deeb quando si trova seduto a un tavolo full-reg: “Quando so che sono sfavorito, il mio obiettivo è di aumentare la varianza. Cerco di far diventare i piatti molto grandi e cerco sempre di andare all-in per primo. Così riduco il loro edge, aumentando la varianza“.

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI