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L’opinione: la reazione di Wall Street sarà decisiva nel rapporto futuro tra PokerStars e i SNE

In attesa di capire quali saranno le novità dopo il summit tra David Baazov (numero uno di Amaya), Daniel Negreanu, nonchè i dissidenti Dani Stern, Isaac Haxton e Daniel Dvoress, il rapporto complicato tra players high stakes e Stars, rischia di essere il tema più dibattuto nel 2016 nella comunità pokeristica internazionale.

WeArePokerPlayers, il sito russo promotore dell’ultimo sciopero, ha affermato che PokerStars avrebbe perso 1,3 milioni di rake nella prima settimana dell’anno, a causa della serrata dei giocatori high stakes.

Ma la domanda da un milione di dollari è un'altra? I regular sarebbero disposti a rinunciare ai guadagni maturati ai tavoli da gioco, per continuare la protesta nei prossimi mesi? Nel lungo periodo questa condotta potrebbe ritorcersi contro i poker pro stessi.

Per il momento, la prossima protesta dovrebbe essere in agenda a metà febbraio. Ma questa manifestazione di dissenso rischia di essere più una lotta di categoria, con un unico fine: i soldi. Gli interessi d'altronde sono contrapposti.  Circa il 30% dei contestatori sono Supernova o Supernova Elite (la fascia più penalizzata dalla recente politica della room dell'Isola di Man).

Quando i manager di Amaya hanno pianificato i tagli al Vip System hanno messo in conto un calo dei volumi? Molto probabilmente si. I responsabili della comunicazione hanno sottolineato che l'obiettivo finale è uno: riequilibrare il field e migliorare l'ecosistema pokeristico. Per questo motivo vengono monitorati, in modo costante, i dati sui giocatori depositanti (in genere sono gli amatori).

Gli sforzi delle rooms (non sono di PokerStars) nei prossimi anni vanno in un’unica direzione: allungare la vita media a questi giocatori, ovvero quelli che depositano. Migliorare i parametri su questo target di players, equivale ad assicurarsi una rake garantita più longeva.

A seguito della serrata di dicembre, il portavoce di PS è uscito allo scoperto: "durante i tre giorni dello sciopero, abbiamo registrato il più sano (per l'ecosistema) risultato dell'anno in termini di revenues". In sintesi, a Stars interessa la tutela dei players depositanti, per avere migliori prospettive di business nel lungo periodo. Se i depositi medi presentano dati migliori, anche la rake futura sarà più costante e duratura. Il livello di rake attuale, sembra un dato non marginale, ma neanche primario.

La domanda da porsi è solo una: Amaya è disposta a perdere 1,3 milioni di rake in una settimana, costo per un ecosistema migliore e più equilibrato nel lungo periodo (tradotto: un business garantito per i prossimi anni)?

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I promotori dello sciopero hanno dichiarato a PocketFives: "I Supernova Elite hanno prodotto circa il 5% della rake e Amaya non è interessata a perdere tutti quei soldi". Il sito russo ha reso noto che hanno partecipato all'ultimo sciopero più di 1.600 giocatori.

Ma sarà importante verificare l’attendibilità di questi dati. Molto probabilmente, nelle prossime due relazioni trimestrale (ultimo trimestre 2015 e primo quarto 2016), Amaya pubblicherà statistiche che ci aiuteranno a capire meglio quale sia stato l’impatto di questi due scioperi. E la reazione dei mercati azionari sarà una cartina tornasole utile per comprendere quali saranno gli scenari futuri del poker online nei prossimi anni. Gli analisti come valuteranno l’impatto di queste serrate? In maniera positiva o negativa?

Ricordiamo che la rivoluzione adottata da PokerStars era pronta da tempo mai nessuno aveva il coraggio di girare la chiave. Dopo la reazione negativa dei mercati (con una flessione pesante del valore delle azioni al Nasdaq) a seguito della pubblicazione dell’ultima relazione trimestrale, da Montreal è partito l’input di tagliare i benefici ai clienti più facoltosi per migliorare margini nel breve periodo e per riequilibrare il field nel long term. I volumi hanno un importanza marginale per gli analisti.

Ma la parola finale, come sempre, spetterà ai mercati che saranno ancora una volta decisivi nel condizionare ogni scelta futura. D’altronde è stata la stessa Wall Street a finanziare senza esitazione il passaggio di consegne dalla famiglia Scheinberg ad Amaya Gaming.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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