Stasera su PokerStars.it si celebra la KO Sunday, ormai un classico per la room dalla picca rossa, in cui tutti i principali tornei domenicali saranno proposti nella formula Progressive KO. Ma perché questa formula è diventata così diffusa da divorare il mercato degli MTT? E perché, a fronte dell'evidente apprezzamento dei giocatori, c'è una altrettanto evidente parte di utenza che proprio non la digerisce? Cerchiamo di capirlo insieme, andando anche alle origini dei tornei KO di poker online.
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In principio fu Full Tilt
Come ben saprà chi frequenta il poker online da almeno un decennio, Full Tilt Poker rappresenta una ferita per come è andata a finire, ma anche un esempio di visione e innovazione. In quel modello di business che poi si rivelò fallimentare e con i noti risvolti penali del Black Friday, si ricordano tuttavia diverse trovate che poi sarebbero diventate abitudini del poker attuale. Si pensi allo Zoom che vide la luce la prima volta proprio su Full Tilt, ma non solo. Sempre sulla red room si vide per la prima volta la "K" accanto ai nomi dei tornei in palinsesto. Quella "K" significava appunto KO.
Come funzionano i tornei KO
Ci sono varie formule, che poi nel tempo hanno preso piede anche live, oltre che online. In generale si ha un torneo KO quando una parte del montepremi viene destinata alle taglie, o bounty, che finiscono direttamente nelle tasche del giocatore che si rende autore dell'eliminazione di un avversario, senza attendere la fine del torneo. Quella più diffusa in assoluto è la formula Progressive KO, in cui le taglie sono appunto progressive. Ecco come funziona.
Il progressive KO
Prendiamo il caso del KO Sunday Special di questa sera su PokerStars.it. Dei 100€ di buy-in 45 finiscono nel montepremi classico, 45 nel montepremi destinato alle taglie e 10€ rappresentano invece le tasse (o fee). Dunque ogni giocatore ha idealmente sulla propria testa un montepremi taglie da 45€. Ogni volta che si elimina un player si incassa direttamente sul conto di gioco il 50% della taglia in questione, mentre l'altro 50% si aggiunge alla nostra taglia. Dunque, se ipoteticamente elimino un giocatore alla prima mano del torneo, incasserò 22,50€ subito, mentre la mia taglia diventerà di 67,50€, e così via. Il dettaglio più croccante di tale formula è forse quello finale: ll giocatore che vince il torneo non incassa soltanto la taglia dell'avversario eliminato in heads up, ma anche la propria. In tal modo si creano payout da brivido, in cui spesso e volentieri la quota vinta col montepremi ordinario è inferiore a quella vinta con le taglie.
Le altre formule KO
La formula più usata live è invece quella del semplice KO, ovvero una quota fissa assegnata al bounty del singolo giocatore, che viene incassata da chi lo elimina. Ci sono poi altre formule più particolari e meno diffuse. Online c'è ad esempio la Ultra KO, in cui alle taglie non viene destinato il 50% del montepremi ma molto di più, fino all'80%. In questi tornei, in sostanza, si gioca più che altro per eliminare gli avversari con le taglie più ricche, mentre arrivare primi o al tavolo finale pesa relativamente.
Live sta prendendo poi piede la formula del "Mistery KO", come accaduto di recente a Raffaele Sorrentino al Wynn di Las Vegas. Qui il giocatore incassa una taglia per l'eliminazione di un determinato avversario, ma l'ammontare di questa taglia viene estratta a sorte. Nel caso di "Raffibiza" era stata di 100mila dollari...
Tornei KO di poker online: perché sono così diffusi
Senza considerare questa domenica su PokerStars, anche altre room vedono da tempo consolidarsi la formula Progressive KO nei tornei principali. Si pensi a iPoker, che ormai da tempo propone l'Explosive Sunday in tale modalità e anche iPoker Royale, il ricco evento che il popolare network sta proponendo una volta al mese. Su PartyPoker.it vediamo tutti gli eventi di cartello proposti in Progressive KO, primo tra tutti la Notte degli Assi online, la cui nuova edizione vedrà la luce il 26 dicembre prossimo.
Ma perché le room propongono questi tornei KO con siffatta insistenza? Dal loro punto di vista cambia poco o nulla, nel senso che le proporzioni fra montepremi erogato e tasse rimane identica. Cambia invece da altri punti di vista, non ultimo quello "scenografico". L'importanza maggiore assunta dalla singola eliminazione di un giocatore ha dato il via a varie grafichette e animazioni varie, che accompagnano il KO.
Ma la ragione forse più importante di tutte per cui i tornei KO vengono proposti con sempre maggiore frequenza dalle poker room online è un'altra: i tornei KO di poker online piacciono tanto agli amatori, un po' meno ai regular. Ed essendo gli operatori tendenzialmente molto più attenti a gusti ed esigenze dei giocatori "for fun" rispetto ai grinder professionisti, se ne capisce la ratio. Ma, appunto, perché i tornei KO dovrebbero piacere di più agli occasionali/amatoriali che ai professionisti? Cerchiamo di capirlo insieme.
Tornei KO: a chi piacciono tanto e perché
In generale ci siamo abituati a considerare gli MTT come una torta, le cui fette più grandi e sostanziose finiscono nelle mani di chi arriva in fondo. Con la formula Progressive KO tale prospettiva viene sconvolta e le ragioni sono fondamentalmente due. Da un lato il 50% del montepremi viene distribuito senza la progressione temporale del payout classico, ma in maniera del tutto casuale in base alle singole eliminazioni e all'ammontare delle taglie. Dall'altro lato il payout classico viene indebolito, quindi i primi premi sono in assoluto molto meno attraenti rispetto ai tornei classici. In altre parole, il primo posto di un KO pagherà sempre molto meno di un primo posto "normale".
Dal punto di vista del giocatore amatoriale è una prospettiva molto interessante, perché per guadagnare qualcosa non bisogna aspettare 3-4-5 ore ma può anche avvenire subito. Questo implica lo sconvolgimento di un'altra dinamica classica degli MTT, con conseguente crescita di importanza dell'early stage e la relativa distorsione che i giocatori amatoriali tendono a fare.
Early stage che passione!
Normalmente, in un torneo che parte con 100-150-200 big blinds i primi livelli sono quasi noiosi, nel senso che è mediamente difficile vedere degli allin preflop a meno di cooler clamorosi. La presenza delle taglie rende invece tale fase molto frizzante, anche molto al di là della reale consistenza delle taglie stesse. Così, in un torneo da 50€ come l'Afternoon On Stars è molto frequente vedere gente gettarsi a rotta di collo già dal primo livello, a caccia anche di una singola taglia da 11,25€. La prospettiva del "guadagno subito" fa distorcere le percezioni al punto da indurre i giocatori a mettere tutte le chip in mezzo anche con mani marginali. O comunque con combinazioni di carte con le quali mai e poi mai avrebbero messo a rischio il torneo, nelle prime fasi e con una grande profondità di bui.
Dal "guadagno subito" a "perdo meno"
Dunque i tornei KO piacciono generalmente agli amatori perché possono incassare qualcosa subito. Per subito si intende "senza aspettare necessariamente di arrivare al tavolo finale o financo a vincere il torneo". E pazienza se ciò, nella maggior parte dei casi, si traduce soltanto nel "perdere meno", in quanto la vittoria di una o due taglie riduce la spesa che abbiamo sostenuto per il torneo. Ad esempio, se al già citato AOS vengo eliminato fuori dai premi ma dopo avere incassato due taglie "base" (da 11,25€ ciascuna), il torneo mi è di fatto costato non 50€ ma 27,50.
Analogamente, c'è un'altra dinamica che rende i tornei KO particolarmente graditi ai giocatori amatoriali. Se ad esempio mi schiero all'AOS KO e riesco, entro i primi livelli di gioco, a incassare taglie complessive per circa 50€, di fatto starò "freerollando" per tutto il resto del torneo.
Formula KO: chi ne farebbe a meno e perché
Abbiamo dunque capito alcune delle ragioni per le quali i tornei KO sono così apprezzati dalla media dei giocatori amatoriali. Per contro, generalmente i grinder professionisti non li vedono così di buon occhio, anche se poi vi si schierano ugualmente. Ma perché ai grinder dovrebbe piacere meno la formula dei tornei KO? Proviamo a capirlo insieme.
Come cambia la ricerca del valore atteso
La formazione di un torneista "serio" prevede una serie di studi e metodi finalizzati a ottimizzare le chance di arrivare in fondo a un torneo, sia esso la late stage, il tavolo finale o la vittoria vera e propria. Questo perché, nella dinamica di un MTT classico, la fetta più grande di montepremi viene distribuita a partire dal tavolo finale. I KO stravolgono tutto questo e in primis i payout, poiché a comporre il payout classico va soltanto la metà del montepremi generato. Dunque è ormai normale vedere i primi scalini dei payout nei KO inferiori persino al buy-in.
Da qui si evince come le priorità di un professionista MTT debbano necessariamente cambiare e adattarsi alla nuova situazione. Se prima la ricerca del valore atteso in un MTT era per un grinder in qualche modo lineare, nei tornei KO tale ricerca diventa sostanzialmente non lineare. Ad esempio, a parità di stack il range di call a un allin cambierà se il giocatore-obiettivo ha una taglia da 22,50€, rispetto al caso in cui tale taglia sia di 202,40€. Nel primo caso la valutazione dell'opportunità o meno di fare call in base alla porzione del nostro stack interessata sarà simile a quella di un MTT classico, nel secondo caso invece dovremo necessariamente chiamare più largo.
I testi su cui studiare
Ovviamente i più bravi si sono buttati a capofitto per cercare di affinare al meglio i range e il calcolo dell'eV, perché come sempre è il professionista deve sapersi adattare alle nuove situazioni. A tal proposito ci sono già testi molto interessanti come quello scritto da Dara O'Kearney e Barry Carter, con la traduzione in italiano di Giada Fang., che aiutano a capire come regolarsi e adattare i range alla presenza dei bounty, e più in generale anche come calcolare l'eV di una taglia.
I grinder, il tempo perso e gli scenari imprevedibili
Dunque, di riffa o di raffa, i grinder professionisti trovano un modo per rendere profittevoli i tornei KO, anche senza amarli alla follia. In questo sgradimento c'è anche un discorso di tempo, o meglio di "hourly rate". Nella gestione di un grinder il guadagno orario medio ha un peso fondamentale, anche se tale valore è generalmente più associato ai cash gamer che ai torneisti.
Tuttavia, anche il MTTer sa di avere una certa aspettativa oraria di guadagno, in base al torneo scelto (buy-in, montepremi garantito e quantità di iscritti). Nei tornei KO anche questo aspetto è in qualche modo randomizzato, perché il momento del guadagno non arriva dopo X ore ma in maniera non prevedibile.
Ecco una serie di scenari possibili e non prevedibili in un torneo KO, tra i più graditi e i più sgraditi.
- fare late stage, e persino tavolo finale, senza avere vinto una singola taglia
- vincere/perdere una grossa taglia partendo molto sopra
- avere/non avere al tavolo giocatori scarsi con taglie alte
- avere/non avere al tavolo un giocatore rimasto short, e con una grossa taglia sulla testa
- vinci un allin contro un giocatore che rimane cortissimo e con una grossa taglia, ma ti spostano/lo spostano di tavolo
Queste variabili che avete appena letto sono solo alcuni degli scenari imprevedibili che un torneo KO presenta. Dal punto di vista di chi fa del poker un lavoro è una notizia non certo graditissima, per i cacciatori di adrenalina invece è tutto grasso che cola.